Sei indeciso se utilizzare Signal o WhatsApp. Ecco quali sono tutti i pro e i contro delle due piattaforme lato privacy e funzionalità disponibili.
Il settore delle piattaforme di messaggistica prosegue inesorabile con la sua crescita e viene oggi considerato uno dei business tech più ricchi al mondo. Il grande leader rimane WhatsApp, servizio offerto da Meta che conta di superare i 3 miliardi di utenti attivi in tutto il mondo entro la fine del 2025.
Da tempo però la concorrenza spinge dalle retrovie, con servizi quali Telegram e Messenger che stanno accogliendo sempre più consensi. C’è in particolare un’app che, soprattutto per i più attenti alla privacy, rappresenta la scelta migliore: Signal.
Ma quali motivi dovrebbero spingerti a passare da WhatsApp a Signal? Ci sono elementi che rendono la piattaforma di Meta ancora la migliore? Se vuoi scoprire tutti i pro e i contro di entrambe le alternative e avere una disamina completa per prendere una scelta definitiva, leggi questa guida e troverai le tue risposte.
Cos’è WhatsApp
WhatsApp è una piattaforma di messaggistica di proprietà di Meta che conta oltre 2,5 miliardi di utenti. Una volta aver collegato il proprio numero di telefono e creato un account gratuito, è possibile al suo interno inviare messaggi, contenuti multimediali, note audio, GIF, sticker, effettuare chiamate, videochiamate e tanto altro.
Nel tempo sono state aggiunte anche altre sezioni, come le community, i canali e gli aggiornamenti di stato (in stile Stories di Instagram). Dispone sia di un’app per smartphone che di un software per tablet e PC, cui si aggiunge una versione web accessibile senza dover scaricare nulla.
Cos’è Signal
Signal è un servizio di messaggistica di proprietà di Signal Technology Foundation e Signal Messenger LLC. Come WhatsApp, anch’esso dà la possibilità di inviare messaggi di testo, note audio, video e foto, file, documenti e di effettuare chiamate e videochiamate. Ma non solo, perché su Android è anche possibile impostarlo come metodo predefinito per gli SMS.
Per iniziare ad usufruirne, basta creare un profilo gratuito collegando un numero di cellulare attivo. Essendo un servizio open source, dispone di un codice sorgente accessibile a tutti e che può venire modificato per correggere rapidamente errori eventuali e per inserire funzionalità inedite.
Il confronto tra WhatsApp e Signal
Ora che hai ricevuto in’infarinatura ciò che sono WhatsApp e Signal, passiamo al confronto vero e proprio tra i due servizi osservando i pro e i contro, le similitudini e le differenze tra le due piattaforme di messaggistica.
Ci sono diversi elementi che le rendono simili. Come accennato, infatti, entrambe danno modo di inviare testo, contenuti multimediali, di effettuare chiamate e via dicendo. Esistono però alcune differenze che potrebbero farti protendere verso l’una o l’altra scelta.
Utilizzo dei dati
Una prima grossa differenza tra WhatsApp e Signal risiede nell’utilizzo che viene fatto dei dati registrati dagli utenti. L’approccio delle aziende di Mark Zuckerberg e della coppia Brian Acton-Moxie Marlinspike è totalmente diverso.
WhatsApp accede infatti ad ogni informazione riguardante le immagini del profilo, i messaggi inviati e ricevuti, gli aggiornamenti di stato e i contatti. L’obiettivo? Rendere l’esperienza fornita agli iscritti di molto migliore. Non manca comunque la crittografia end-to-end, sistema di sicurezza fortemente avanzato.
Signal al contrario sottolinea nelle sue normative sulle privacy e nei suoi termini d’utilizzo che non salva né archivia alcun tipo di informazione riguardante messaggi, contatti salvati, stati, immagini del profilo e via discorrendo. Una totale trasparenza che lo rende un fiore all’occhiello per i più attenti alla protezione delle informazioni sensibili.
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Esperienza d’uso
Uno dei fattori che ha reso negli anni WhatsApp così celebre è la sua esperienza d’uso. L’interfaccia e le varie funzionalità sono state progettate e perfezionate negli anni da Meta, per far sì che ogni utente possa riuscire ad accederci senza particolari difficoltà.
Sin dal momento del primo avvio e della configurazione iniziale, tutti i contatti salvati in rubrica vengono automaticamente sincronizzati con la lista dei profili con cui si può parlare. Esistono poi altri tasti utili, come la possibilità di aggiungere ai preferiti eventuali messaggi, contenuti multimediali o intere chat.
Signal invece si presenta come un servizio molto più pulito e basilare, che permette di accedere a tutte le principali modalità comunicative elencate per WhatsApp ma in maniera meno intuitiva. Non c’è difatti la sincronizzazione automatica dei contatti e nemmeno la possibilità di salvare nei preferiti messaggi e contenuti inviati o ricevuti.
Gruppi
Uno degli elementi che più differenzia WhatsApp e Signal sono i gruppi. Da qualche tempo, Meta ha modificato i suoi parametri sulla sua piattaforma di messaggistica e permette di aggiungere un massimo di 1.024 membri a una singola conversazione. Per poterne inserire uno nuovo, è possibile creare un link d’invito oppure inserire automaticamente il contatto desiderato.
Signal invece, sempre per il discorso legato alla privacy, non dispone di alcune funzionalità utile per poter inserire un’altra persona in un gruppo senza il suo consenso. Per poter procedere, si può esclusivamente creare un link d’invito e condividerlo. Altro elemento a favore di Signal sono le notifiche intelligenti, con un segnale acustico che viene emesso solo quando si viene menzionati e non per ogni messaggio ricevuto.
Privacy
Il punto cardine che differenzia realmente WhatsApp e Signal è la privacy del servizio. Se l’app di Meta negli anni ha subito diverse critiche proprio a causa di una poca trasparenza nella gestione dei dati, la seconda viene considerata un’eccellenza del settore e sta guadagnando sempre più consensi.
Il motivo? Innanzitutto la crittografia end-to-end è applicata a ogni tipo di comunicazione per impostazione predefinita, senza la raccolta di alcun metadato per registrare i comportamenti degli utenti. Inoltre, sebbene venga richiesto di inserire un numero di telefono al momento della sottoscrizione, sin dal primo momento è possibile utilizzare un semplice nome utente. Così da non dover condividere il proprio numero con nessuno.
Non mancano le similitudini in questo senso, con funzionalità che si trovano anche su WhatsApp. Alcuni esempi? I messaggi effimeri che scompaiono dopo un periodo di tempo prestabilito, le chat private, l’opzione per poter bloccare l’accesso tramite un codice PIN o il riconoscimento biometrico e tanto altro.
Quale scegliere tra WhatsApp e Signal
Arrivato a questo punto, è giunto il momento per te di scegliere quale app di messaggistica utilizzare tra WhatsApp e Signal. Se ti stai chiedendo se esiste una risposta definitiva alla domanda: “Qual è la migliore?”, sappi che non c’è.
Come quasi sempre succede in questi casi, dipende molto da quelle che sono le proprie esigenze e i bisogni emersi. Se sei alla ricerca di una piattaforma che punti tutto sulla protezione della privacy, sulla trasparenza e sulla sicurezza delle informazioni, allora senza dubbio Signal potrebbe essere la scelta giusta. In particolare se hai bisogno di un servizio per messaggi particolarmente importanti e da tenere privati.
WhatsApp è invece il riferimento di tutto il settore se stai cercando un servizio comodo, semplice da utilizzare e con i vari strumenti a portata di pochi tap sullo schermo. Pur essendo meno sicura rispetto a Signal, si tratta comunque di un servizio che negli anni ha introdotto numerosi strumenti per la tutela dell’utente finale.
C’è un ultimo ago della bilancia che potrebbe farti protendere verso l’una o l’altra applicazione: il numero di utenti. Inevitabilmente su WhatsApp la scelta è molto più ampia ed è più probabile che riesca a trovare al suo interno buona parte dei numeri che hai salvato in rubrica. Signal è in crescita ma ancora decisamente meno diffuso tra gli “utenti di tutti i giorni”.
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