Terminata la scuola, si attendono le pagelle e con esse la promozione o bocciatura. Eppure c’è una domanda che molti genitori si pongono: si può essere bocciati alle elementari?
Il processo di apprendimento per i bambini alle elementari può essere lungo e a volte complicato, e può accadere che a fine anno i bambini non abbiano acquisito tutte le competenze e conoscenze necessarie per l’anno successivo.
Se la scuola elementare è ormai terminata, bambini e genitori attendono con ansia le pagelle scolastiche, in modo da poter comprendere quale sia lo stato effettivo delle competenze dei propri piccoli. Se in molti si preoccupano del voto di condotta o del rendimento scolastico, bisogna ricordare che i bambini sono in realtà solo all’inizio del loro processo di apprendimento, del loro percorso scolastico, imparando cosa e come si studia. La scuola dovrebbe quindi incoraggiare alla scoperta, e nutrire la curiosità propria di ogni bambino, e lì dove ci sono lacune cercare di aiutare gli studenti colmando le loro incertezze e insicurezze.
Eppure, specialmente se si sono incontrate delle difficoltà durante l’anno, i genitori si trovano spesso a domandarsi se si possa essere bocciati alle elementari, e soprattutto in quali occasioni è prevista la bocciatura. È opportuno quindi fare chiarezza sull’argomento.
Si può essere bocciati alle scuole elementari: cosa dice la legge
A differenza di quello che si possa credere, la legge non vieta la bocciatura alle elementari, ma la scoraggia, favorendo un modello scolastico più inclusivo. Per la valutazione finale degli alunni della scuola primaria, la scuola deve far riferimento al decreto legislativo n. 62/2017 e all’ordinanza ministeriale n. 172/2020, le quali prevedono che gli alunni delle elementari siano ammessi alla classe successiva e alla prima classe di scuola secondaria di primo grado anche in presenza di livelli di apprendimento parzialmente raggiunti, o in via di prima acquisizione.
Ciò non vuol dire quindi che sia impossibile bocciare alle elementari, infatti i docenti della classe - raggiunta l’unanimità - possono decidere di non ammettere gli alunni alla classe successiva solo in casi eccezionali e comprovati da specifiche motivazioni.
Come spiegò l’allora ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, la bocciatura era ed è un caso raro ed eccezionale, non perché si voglia impedire che gli alunni ripetano l’anno, ma perché si chiede uno sforzo alle scuole. Infatti il decreto legislativo rafforza il meccanismo per poter attivare «strategie di miglioramento per sostenere il raggiungimento dei necessari livelli di apprendimento da parte degli alunni e delle alunne più deboli». Prima di bocciare un alunno, la scuola dovrebbe quindi elaborare azioni mirate a includere e far recuperare le lacune e incertezze dei piccoli alunni, senza lasciarli indietro.
Quando si può essere bocciati alle scuole elementari?
Come anticipato, la bocciatura è rara ma non impossibile, infatti esistono dei rari casi in cui i docenti all’unanimità possono decidere di far ripetere l’anno a un alunno, come nel caso di avvenuto superamento del limite di assenze consentite durante l’anno scolastico, pari a 50. Limite che si applica a tutti gli studenti, dalle scuole elementari alle superiori. Infatti come stabilito dall’articolo 14, comma 7, del dpr 122/2009, per procedere alla valutazione finale di ciascuno studente, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato.
Quindi come anticipato si può essere bocciati alle elementari solo in caso di abbandono dell’anno scolastico o per le troppe assenze, una situazione che riguarda una fascia marginale di alunni: tre su mille in prima elementare e uno su mille nelle altre quattro classi della primaria. Sarà invece impossibile bocciare per un voto basso in condotta o per le troppe insufficienze, ricordando infatti che il processo di apprendimento per gli alunni è solo all’inizio e come tale deve essere incoraggiato e sostenuto dagli insegnanti, adottando nuove strategie di miglioramento, piuttosto che marginalizzare e lasciare indietro i piccoli alunni.
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