Scia: cos’è, come funziona, costi e come fare

Patrizia Del Pidio

27 Gennaio 2023 - 10:53

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La Segnalazione Certificata di Inizio Attività quando è per chi è obbligatoria, come si richiede e quanto costa? Scopriamo in questa guida essenziale.

Scia: cos’è, come funziona, costi e come fare

La Scia è la Segnalazione Certificata di Inzio Attività necessaria per artigiani, commercianti ed industrie per iniziare, modificare o cessare l’attività produttiva. Ha effetti immediati e permette di iniziare ad operare senza attendere eventuali controlli e verifiche da parte degli enti che devono effettuarli. Ma come funziona?

Dal 2010 la Scia ha preso il posto della Denuncia di inizio attività e della Dichiarazione di inizio produttività produttiva (Dia e Diap) e per richiederla basta presentare un’autocertificazione, con relativi allegati, che documenti che chi la richiede possieda i requisiti oggettivi e soggettivi per iniziare l’attività in questione.

Per quel che riguarda i requisiti oggettivi variano da attività ad attività e possono coinvolgere la conformità urbanistica, requisiti igienico-sanitari, l’edilizia ma anche requisiti ambientali dei locali e delle attrezzature (si pensi ad esempio ad un ristorante per il quale sono richiesti specifici requisiti per la cucina).
I requisiti richiesti devono essere in possesso di chi inizia l’attività al momento della presentazione della domanda di Scia.

Scia, per quali attività è necessaria?

Ma quali sono le attività soggette alla presentazione della Scia? Sono obbligate alla presentazione le attività:

  • agricole;
  • turistiche;
  • produttive;
  • artigianali;
  • commerciali.

In questo ultimo caso l’obbligo è riservato alle attività che somministrano cibi e bevande come bar, pub, ristoranti, ma anche bed and breakfast, attività di commercio al dettaglio e attività di commercio online. La Scia è necessaria anche se si vuole aprire, ad esempio, un centro massaggi, un salone da parrucchiere, un centro per tatuaggi, o un centro da estetista.

La Scia è necessaria anche qualora si apra un negozio che sia soltanto online, sia che si abbia un magazzino fisico sia che ci si avvalga del dropshipping o, ad esempio, della logistica di Amazon. Ogni volta che si vende al dettaglio la Scia è necessaria.

Quando la Scia non è richiesta?

Quali sono le attività per le quali la presentazione della Scia non è richiesta? Non è richiesta quando, anche lavorando come artigiani, si ha un numero di dipendenti inferiori a tre e non ci si avvale di macchinari industriali (ne sono un esempio calzolai o sarti).

Non è richiesta neanche quando si avvia un’attività che è soggetta a vincoli ambientali, culturali o paesaggistici. Non serve, infine, quando si svolge un’attività che non prevede specifici regolamenti: vi rientrano, ad esempio gli avvocati, le professioni intellettuali o quelle del comparto finanziario.

Scia, come si presenta?

La Scia deve essere presentata al proprio Comune e nello specifico allo Sportello Unico per le Attività Produttive (Suap) in modalità esclusivamente telematica. Farlo non è difficile ma è necessario seguire una serie di step propedeutici alla presentazione.

Il titolare dell’attività deve verificare sul sito istituzionale del proprio Comune se esiste uno sportello Suap accreditato con il Ministero per lo Sviluppo Economico. Se non c’è uno sportello Suap accreditato la Scia può essere presentata attraverso altri canali quali:

  • sistema informativo Suap accreditato al Mise;
  • sistema informativo Starweb della Camera di Commercio
  • sistema informativo Impresainungiorno (in questo caso c’è una procedura guidata che consente la prosecuzione della compilazione solo nel caso sia tutto inserito nel modo giusto nei campi richiesti);
  • sistema ComUnica che permette la presentazione al Suap tramite la Camera di Commercio competente ma solo se la Scia è allegata ad una pratica di Comunicazione Unica.

Una volta trasmessa la scia attraverso uno dei sistemi sopra citati, via Pec, il titolare dell’attività riceve un numero di protocollo che gli permette, immediatamente, di dare inizio alla propria attività. La Scia, poi, sarà trasmessa in un secondo momento ai Vigili del Fuoco, all’Asl e all’Arpa che potranno procedere ai controlli di propria competenza.

Scia, quanto costa?

Non esiste un prezzo unitario per la presentazione della Scia. Il costo può variare in base all’attività che si intende avviare ma anche dalle certificazioni che è necessario allegare (che variano appunto, da attività ad attività).

L’avvio di una qualsiasi attività, in ogni caso, prevede il versamento di bolli, tasse e diritti che sono differenti in base al settore in cui si è deciso di operare. Se si sceglie, poi, di far presentare la pratica ad un professionista a questi costi bisogna aggiungere anche la sua parcella.

Mettendo in conto tutte queste spese richiedere una Scia può costare una cifra compresa tra i 250 e i 1.000 euro, considerando anche che ad incidere sono i costi delle imposte locali.

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