Rimborso Iva sulla Tari, quando spetta e come si chiede

Patrizia Del Pidio

29/01/2024

29/01/2024 - 11:38

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Applicare l’Iva sulla Tari non è legittimo per la doppia imposizione dell’imposta su una tassa. Chi l’ha pagata può chiedere il rimborso, ecco come fare.

Rimborso Iva sulla Tari, quando spetta e come si chiede

L’Iva applicata sulla Tari rappresenta un’imposizione illegittima e proprio per questo chi l’ha versata può chiedere il rimborso. Fino a qualche anno fa non era raro da parte dei Comuni applicare l’Iva sulle bollette della tassa dei rifiuti e i cittadini, ignari, versavano il dovuto senza sapere di pagare una imposta, l’Iva, non dovuta. La maggiorazione che i Comuni applicavano sulla tariffa dell servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, era, di fatto, un’imposta su una tassa.

La sentenza 5078 del 2016 della Corte di Cassazione e la sentenza 238 del 2009 della Corte Costituzionale hanno affermato che è illegittimo applicare l’Iva su una tassa. La Tari, essendo una tassa e non una tariffa, in nessun caso può essere maggiorata dall’Iva poiché si configurerebbe una doppia imposizione.

L’applicazione dell’Iva su imposte e tasse, come quella sui rifiuti, è illegittima e proprio per questo, se il Comune la applica, il cittadino ha il diritto di chiedere il rimborso.

Quello che si deve tenere conto quando sui pensa alla Tari, infatti, è che non si tratta di una tariffa che il cittadino paga per un servizio, ma di una tassa.

L’Iva erroneamente applicata sulla Tari

Come detto, in passato diversi Comuni applicavano l’aliquota Iva al 10% sulla tassa rifiuti. In base alla tariffa applicata dal Comune per lo smaltimento dei rifiuti, i cittadini si sono trovati a pagare somme aggiuntive che sfioravano anche i 100 euro l’anno.

Proprio per l’illegittimità di questa applicazione dell’Iva sulla Tari, i cittadini che hanno pagato l’Iva applicata alla tassa hanno diritto a chiedere il rimborso che riguarda gli ultimi 10 anni. La prescrizione del diritto al rimborso dell’Iva versata e non dovuta, infatti, ha una prescrizione decennale (in base a quanto previsto dall’articolo 2946 del codice civile) e proprio per questo ci si può rifare solo sugli ultimi 10 anni poiché quelli precedenti sono caduti in prescrizione.

Come chiedere il rimborso dell’Iva sulla Tari?

Qualora, effettuando controlli sui pagamenti dell’ultimo decennio, ci si rendesse conto di aver versato anche l’Iva sulla tassa, è necessario presentare istanza di rimborso al proprio Comune. L’istanza deve essere fatta pervenire all’Ufficio Tributi o agli sportelli delle associazioni consumatori.

Per ricevere il rimborso bisogna compilare il modulo apposito a cui, però, bisogna anche allegare le ricevute che attestano di aver pagato, oltre al tributo anche l’Iva. Al modulo, quindi, si devono allegare eventuali fatture di pagamento o comunicazioni inviate dal Comune da cui si evinca che la Tari è stata maggiorata dall’Iva.

Per i termini di prescrizione vanno considerate le date presenti sulle fatture o sulle comunicazioni in questione. Le associazioni dei consumatori, però, ci tengono a precisare che la domanda di rimborso non può essere presentata così semplicemente. Fanno notare, infatti, che è necessaria un’azione collettiva per la quale è possibile, appunto, delegare una associazione che tutela i consumatori in base a quanto previsto dall’articolo 140 bis del codice del Consumo (che riguarda, appunto, la class action).

A poter richiedere il rimborso, in ogni caso, sono solo i privati cittadini. La possibilità, invece, è preclusa alle imprese che, nell’anno in cui l’hanno versato, hanno detratto l’Iva dalla liquidazione periodica della stessa.

Fac simile modulo rimborso Iva su Tari

Non esiste un modulo ufficiale da poter compilare per poter chiedere il rimborso dell’Iva versata indebitamente sulla Tari e proprio per questo motivo, mettiamo a disposizione dei nostri lettori quello che potrebbe essere un modello da utilizzare per la presentazione all’Ufficio Tributi del proprio Comune di residenza.

Spett.le . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (indicare il Comune di competenza)

Oggetto: richiesta di rimborso dell’IVA versata illegittimamente nel pagamento della Tariffa sui Rifiuti

Il/la sottoscritto/a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ., nato/a a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . il . . /. . / . . . . . . . , e residente in . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Via/P.zza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . n. . . . . . cap. . . . . . . . . , C.F. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
in qualità di

  • . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (proprietario, affittuario, usufruttuario, nudo proprietario) dell’immobile sito in. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . , Via/P.zza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . n. . . . ., iscritto al Catasto del Comune di . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ., Sezione . . . . . . , Foglio. . . . . . . ., Particella. . . . . . . . . , Sub . . . . . . . , Zona . . . . . . , Categoria . . . ., Classe . . . . . .;
  • Utente-fruitore del servizio di smaltimento rifiuti, n. contratto . . . . . . . . . . . . . , n. utente . . . . . . . . . . . . . . . . , soggetto a Tariffa Igiene Ambientale (T.I.A.);

Premesso che:

  • con sentenza n° 238 del 24 luglio 2009 la Corte Costituzionale ha stabilito che la TIA e le tasse equivalenti costituiscono un’entrata di natura tributaria e che, pertanto, a essa non è applicabile l’imposta sul valore aggiunto (IVA);
  • con sentenze n° 3756 del 2012 e n° 5078 del 2016 la Corte di Cassazione ha riaffermato in modo inequivocabile che gli importi pretesi dal Comune a titolo di tariffa di igiene ambientale non sono assoggettabili a IVA;
  • il termine di prescrizione ordinaria per il recupero dell’indebito è fissato in 10 anni dal pagamento (art. 2946 cod. civ.);
  • atteso che detta imposta è stata assoggettata illegittimamente a IVA negli anni . . . . . . . . e che pertanto il sottoscritto ha pagato delle somme non dovute.

Con la presente chiede formalmente:

  • la cancellazione fin dalla prossima fattura della suddetta imposta;
  • la restituzione, entro il termine di quindici giorni dal ricevimento della presente, dell’IVA addebitata e documentata dalle fatture/cartelle in allegato per un totale di € . . . . . . . . . . . . . . . .

In mancanza, agirà in ogni sede ritenuta opportuna a tutela dei propri diritti e interessi.
Cordiali saluti.

[Luogo e Data]

Firma


Allegati:

  • bollettini di pagamento in copia
  • copia documento di identità

Argomenti

# IVA
# Tari

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