Rimborso delle cure mediche all’estero 2024, come richiederlo

Nadia Pascale

28 Aprile 2024 - 11:04

Quando si viaggia all’estero può essere necessario richiedere cure mediche fuori dal territorio nazionale. Il Servizio Sanitario Nazionale riconosce il rimborso delle cure mediche all’estero.

Rimborso delle cure mediche all’estero 2024, come richiederlo

Se ho bisogno di cure mediche all’estero ho la tutela da parte del Servizio sanitario nazionale?

I cittadini italiani hanno diritto alle prestazioni del Servizio sanitario nazionale, le stesse possono richiedere il pagamento di una quota (ticket sanitario) o possono essere completamente gratuite. In alcuni casi la gratuità può essere legata all’età, alla condizione economica o ad altri fattori.

Ma cosa succede nel caso in cui la necessità di cure mediche emerga mentre non si è sul suolo nazionale? Coloro che hanno una TEAM (Tessera Europea di Assicurazione Malattia), cioè la semplice tessera sanitaria, se si trovano in uno dei Paesi dell’Unione Europea o in Paesi con i quali l’Italia ha stretto accordi bilaterali e hanno bisogno di cure mediche, possono ottenere il rimborso delle spese mediche sostenute.

Ecco nel dettaglio le varie casistiche che possono presentarsi e come richiedere il rimborso delle cure mediche all’estero.

Rimborso cure mediche all’estero 2024

Il rimborso delle cure mediche effettuate all’estero viene concesso a condizione che siano rispettate alcune regole ben precise e si sia in possesso di tutta la documentazione necessaria.

A seconda delle situazioni, inoltre, possono esserci tempistiche e modalità diverse da dover rispettare. Per questo, soprattutto nel caso in cui si viaggi per lunghi periodi di tempo, è opportuno prepararsi prima della partenza ed essere a conoscenza delle informazioni da richiedere e procedure da rispettare per poter ottenere il rimborso delle spese sanitarie sostenute all’estero.

Spese mediche all’estero, i due casi

Prima di iniziare la trattazione occorre distinguere tra il caso in cui le cure mediche da affrontare emergono mentre ci si trova all’estero, ad esempio durante una vacanza un soggetto si procura una frattura a una gamba, oppure il caso di persona che decide di partire per sottoporsi a cure mediche all’estero.

Nel primo caso, cioè se la persona si trova all’estero e ha bisogno di prestazioni mediche “urgenti”, è necessario rivolgersi a un presidio sanitario pubblico (ospedale, ambulatorio, etc.), esibire la tessera sanitaria denominata Team -tessera europea di assicurazione malattia.
A fronte della prestazione va pagato l’eventuale compenso stabilito dal Paese straniero (il nostro ticket), a meno che non si sia esenti (per esempio i pensionati che rientrano nei criteri fissati dal regolamento CE n.883/2004).

Nella seconda ipotesi per essere certi del rimborso delle spese sanitarie affrontate, in molti casi è necessaria un’autorizzazione preventiva (modello E112) da parte della ASL di residenza.

Le prestazioni mediche programmate all’estero rientrano nella “assistenza indiretta” disciplinata dalla Direttiva 24/2011 e dal D.lgs.38/2014.

L’autorizzazione deve essere rilasciata entro 10 giorni dalla richiesta, è solitamente correlata all’impossibilità di ottenere in Italia la stessa prestazione (ad esempio nel caso in cui per una patologia particolarmente grave ci si rivolga a centri di elevata specializzazione che si trovano fuori dai confini), oppure di ottenerla in tempi brevi.
I costi della prestazione vengono sempre anticipati dal paziente; se è stata ottenuta l’autorizzazione preventiva, è poi possibile ottenerne anche il rimborso, totale o parziale (a seconda dei casi). Nel provvedimento di concessione la ASL indica il costo della prestazione ammesso al rimborso. Viene rimborsato il costo della prestazione come se fosse stata fruita in Italia, fino a eventuale copertura della spesa effettivamente sostenuta.

A seconda della legislazione regionale, potrebbe essere ottenibile anche il rimborso del viaggio e dell’accompagnamento.

Per i controlli successivi, se il paziente decide di affrontarli all’estero, per ottenere il rimborso deve munirsi di un’ulteriore specifica autorizzazione preventiva da parte della ASL.
Entro 60 giorni dall’erogazione della prestazione il paziente presenta una domanda di rimborso alla ASL allegando l’originale della certificazione medica e la fattura originale emessa dal prestatore di assistenza fruito. Nei successivi 60 giorni viene erogato il rimborso.

Come affrontare le spese per le cure mediche all’estero

Si è detto che le spese mediche all’estero devono essere sostenute dal paziente e poi si può richiedere il rimborso.

Nel momento in cui si devono sostenere delle spese per le cure mediche all’estero, i cittadini italiani si trovano di fronte a due opzioni:

  • affidarsi a un’assicurazione sanitaria, che coprirà tutte le spese previste dal contratto nelle strutture sanitarie pubbliche e saranno gli enti a occuparsi della gestione dei costi. Spesso nei viaggi di lavoro o nelle vacanze studio è prevista la copertura assicurativa;
  • anticipare di tasca propria, per poi richiedere il rimborso. In questo caso l’opzione è valida sia per le strutture pubbliche, sia per quelle private e si verrà rimborsati della totalità dell’importo delle cure specifiche a patto che quelle cure siano disponibili nel proprio Paese.

Un esempio pratico aiuterà a capire meglio, in Paesi come la Francia per le prestazioni sanitarie è previsto il pagamento di un ticket, chi ha la Team e ha bisogno di una prestazione sanitaria dovrà anticipare la somma. Ritornato in Italia potrà chiedere il rimborso a patto che quella prestazione sia tra quelle che in Italia sono a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Il rimborso attiene al costo effettivamente sostenuto in Francia, non rileva il fatto che per quella prestazione in Italia il ticket previsto ha un importo diverso, ad esempio inferiore, viene comunque rimborsata la somma effettivamente spesa.

La tessera Team e le cure mediche in Europa

La tessera Team (Tessera Europea di Assicurazione Malattia), gratuita, permette ai suoi possessori di ricevere assistenza sanitaria statale alle stesse condizioni e allo stesso costo rispetto al Paese in cui ci si trova, a condizione che siano rispettate le seguenti caratteristiche:

  • la permanenza nello Stato in questione deve essere temporanea, per esempio per motivi di studio, o per vacanze;
  • bisogna trovarsi o in uno dei 27 Stati membri dell’Unione Europea, oppure in Islanda, in Liechtenstein, in Norvegia, o in Svizzera.

È importante ricordare quindi che, nel caso in cui ci si trasferisse per un lungo periodo, si dovranno compilare i moduli richiesti per poter accedere alle cure mediche nazionali legalmente.

Cosa fare senza la Team

Ad aver diritto alla tessera sanitaria sono, generalmente, tutti coloro che sono iscritti al Servizio Sanitario Nazionale (Ssn). La Team ha una durata di sei anni e viene inviata autonomamente a casa degli interessati quando in scadenza.

Nel caso smarrimento della tessera Team, si può richiederne una copia all’Asl e ricevere nel frattempo un attestato temporaneo sostitutivo. Tuttavia, come funziona nel caso in cui non si ha con sé la propria tessera sanitaria o non si fa in tempo a utilizzarla?

In questo caso ci si trova in una situazione in cui si devono anticipare i costi delle cure sanitarie ricevute, per poter ricevere il rimborso, sempre a patto che queste siano disponibili anche nel Paese di provenienza (l’Italia in questo caso). Ad esempio un intervento di chirurgia plastica non verrebbe rimborsato.

Come si chiede il rimborso

Il rimborso può essere richiesto in due modalità:

  • al ritorno, all’Asl di competenza;
  • all’ambasciata italiana nel Paese in cui si trova.

Alla domanda sarà necessario allegare tutta la documentazione necessaria ad attestare l’eventuale ricovero, o degenza, le spese pagate, e la tipologia di intervento. La documentazione deve essere richiesta nel luogo in cui ci si sottopone alle cure mediche.
Il ticket, inoltre, rimarrà comunque sempre a carico. Le spese sanitarie all’estero possono anche essere portate in detrazione fiscale ai fini Irpef nella dichiarazione dei redditi 730 o Modello Unico PF.

Cosa succede nei Paesi non convenzionati

Se si necessita di cure mediche in Paesi non convenzionati con l’Italia, allora si dovranno sostenere tutte le spese richieste senza avere la possibilità di venire rimborsati.
La tessera Team in questo caso non ha valore e non si avrà la possibilità, generalmente, di richiedere un rimborso. Per queste situazioni, in caso di brevi periodi è opportuno affidarsi a un’assicurazione apposita, altrimenti informarsi su come si deve agire nel momento in cui si pianifica di fermarsi a vivere a lungo in quel Paese.

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