Prezzo dell’oro in crescita grazie alla debolezza del dollaro: le possibili previsioni

Lorenzo Baldassarre

15 Novembre 2017 - 10:08

Il prezzo dell’oro torna sopra i 1280$ l’oncia ed è ormai incanalato in una fase laterale da più di un mese a causa del movimento caotico del dollaro.

Prezzo dell’oro in crescita grazie alla debolezza del dollaro: le possibili previsioni

Il prezzo dell’oro torna sopra i 1280$, dopo aver sfiorato il minimo da 2 mesi più volte. La quotazione XAU/USD vive una fase laterale a causa del movimento caotico del dollaro, che sembrava essersi ripreso dal ribasso durato quasi tutto l’anno. Le sorti del metallo saranno legate alle scelte delle banche centrali, che almeno nelle dichiarazioni, intendono intraprendere una politica monetaria diversa nel 2018.

Prezzo dell’oro in crescita e difficoltà per il dollaro

Il prezzo dell’oro chiude due giornate consecutive in positivo e viaggia nella mattina odierna (15 novembre) al rialzo dello 0,30%, portandosi in area 1284$.

Il precedente rialzo della quotazione del metallo è probabilmente dovuto alle difficoltà del dollaro. Infatti la riforma fiscale americana si è arenata in Senato e sembra che i tempi per la sua realizzazione si siano allungati ulteriormente.

Le previsioni per il prezzo dell’oro, però, potrebbero non essere rosee. Troy Gayeski, manager di SkyBridge Capital, sostiene che il prossimo periodo non sarà dei migliori per la materia prima in quanto le banche centrali opteranno per scelte di politica monetaria più aggressive.

L’analista si riferisce alla possibilità della Fed di alzare i tassi già a dicembre e probabilmente anche nel prossimo anno.
Anche la BCE, seppur ha mantenuto i tassi allo 0% e il quantitative easing, ha modificato l’entità di quest’ultimo, effettuando un tapering di 30 miliardi di euro al mese.

La quotazione XAU/USD dovrà ben guardarsi anche dalle scelte della Bank of England, che ha alzato i tassi di interesse nell’ultima riunione, sebbene non sia chiaro se altri aumenti avverranno nel corso del 2018.

Matthew Turner del Macquarie Group crede invece che la situazione non sia così chiara e un deprezzamento dell’oro potrebbe non accadere, parlando del 2017 come un anno crocevia. Turner sostiene che la commodity potrebbe subire variazioni di prezzo dall’andamento dell’inflazione americana, perché da questo dato la Fed intraprenderà la propria strategia di politica monetaria.

Probabilmente dicembre sarà un mese cruciale per le sorti del prezzo dell’oro, in quanto il rialzo dei tassi di interesse da parte della Fed potrebbe provocare un crollo della quotazione delle commodities, che sono scambiate direttamente in dollari.

Fase laterale che si potrebbe concludere presto

Come possiamo notare dall’immagine, il prezzo dell’oro si trova all’interno di un canale non parallelo, che quindi potrebbe concludersi presto. Alla data odierna i vertici del canale sono collocati a quota 1293$ e 1265$, ma il range si stringerà giorno dopo giorno.

Dal punto di vista grafico bisognerà attendere la rottura di questo canale per capire la direzione che prenderà la quotazione della materia prima.

Se infatti dovesse rompere verso l’alto, potremmo immaginare un suo approdo a 1306$ (massimo del 16 ottobre) prima e in caso di rottura di questa resistenza, un suo arrivo a 1316$ (massimo del 20 settembre).

Se dovesse invece uscire dal canale al ribasso potremmo immaginare come supporti 1260$ (minimo del 6 ottobre) e 1251$ (minimo dell’8 agosto).

Ricapitolando le resistenze e i supporti che potremmo tenere in considerazione sono queste:

  • resistenze: 1293$ - 1306$ -1316$
  • supporti: 1265$ - 1260$ - 1251$

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