È stata accesa in Cina la turbina eolica più potente mai costruita. Produce energia per 96.000 case, ma sta già cambiando il clima locale. Ecco cosa sta succedendo davvero.
Immaginate una turbina eolica talmente grande da generare micro cambiamenti climatici. È ciò che è realmente accaduto in Cina, spingendo gli scienziati a domandarsi quali potrebbero essere gli effetti dei motori a base di energie rinnovabili troppo grandi sugli ecosistemi
Nel tentativo globale di ridurre le emissioni e combattere il cambiamento climatico, la Cina ha recentemente compiuto un passo straordinario verso la transizione energetica. Nell’agosto 2024, la società Mingyang Smart Energy ha installato e attivato la più grande turbina eolica mai costruita, un gigante da 20 megawatt (MW) situato al largo della provincia di Hainan, nel Mar Cinese Meridionale.
Un vero colosso dell’energia pulita che rappresenta una svolta nell’uso delle rinnovabili su scala globale. Tuttavia, nonostante i benefici energetici, l’entrata in funzione di questa struttura ha sollevato interrogativi inaspettati, in quanto sta modificando il microclima dell’area in cui è stata installata.
Questo fenomeno ha innescato un acceso dibattito sollevando una questione cruciale: quanto grandi possono essere le energie rinnovabili prima che diventino esse stesse fonte di squilibrio ambientale?
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La più grande turbina eolica si trova in Cina: ecco come funziona
Il 28 agosto 2024 è una data destinata a entrare nella storia delle energie rinnovabili: la turbina eolica offshore più potente del mondo è stata ufficialmente accesa in Cina, segnando un nuovo primato globale. Costruita da Mingyang Smart Energy, questa turbina da 20 MW supera in potenza e dimensioni ogni altra mai realizzata prima.
Il sito scelto per l’installazione si trova al largo della provincia di Hainan, in una zona caratterizzata da venti forti e costanti, ideale per massimizzare la produzione energetica. Ogni pala è più lunga di un campo da calcio e il rotore copre una superficie superiore a due campi da calcio messi insieme. La turbina è in grado di operare anche in condizioni meteorologiche estreme, con raffiche di vento fino a 79,8 metri al secondo, ed è progettata per resistere a tifoni, un fenomeno frequente nella regione.
Il funzionamento è simile a quello delle turbine convenzionali, ma su una scala mai vista prima. Il vento fa ruotare le pale, che trasferiscono l’energia meccanica a un generatore, producendo elettricità. Ma ciò che rende straordinaria questa turbina è l’efficienza con cui converte il vento in energia: grazie alla sua grandezza, può generare molta più energia utilizzando meno spazio rispetto a parchi eolici tradizionali. Con pale lunghe 128 metri e un’altezza complessiva di 242 metri, la turbina è in grado di generare energia sufficiente per alimentare circa 96.000 abitazioni all’anno.
La più grande turbina eolica e gli effetti ambientali imprevisti: ecco cosa è accaduto
L’accensione della turbina Mingyang ha però sollevato una questione inaspettata: gli effetti sul microclima locale. È noto che le turbine eoliche possono influenzare i flussi d’aria nelle loro immediate vicinanze, ma le dimensioni colossali di questa installazione stanno amplificando tali effetti.
I ricercatori hanno osservato variazioni nella velocità del vento, nella temperatura dell’aria circostante e in alcuni schemi locali di umidità. Questo fenomeno, ancora oggetto di studio, sta portando la comunità scientifica a valutare se turbine di queste dimensioni possano alterare i modelli meteorologici regionali in modo significativo.
Uno degli aspetti più discussi riguarda l’interazione con gli ecosistemi marini e costieri. L’alterazione delle correnti d’aria può influenzare le rotte migratorie degli uccelli, la distribuzione del plancton e altri elementi fondamentali della catena alimentare marina. Inoltre, gli ambientalisti segnalano il rischio che strutture troppo invasive compromettano l’equilibrio tra produzione energetica e tutela dell’ambiente.
Per affrontare queste sfide, sono in corso valutazioni ambientali approfondite, che mirano a determinare quali effetti siano temporanei e quali potrebbero invece rappresentare problemi strutturali per l’ecosistema. La domanda che ora si pongono gli esperti è se sia possibile realizzare turbine di potenza così elevata senza generare impatti collaterali indesiderati. In un mondo che punta alla decarbonizzazione, la vera sfida non è solo produrre energia pulita, ma farlo nel modo più armonioso possibile con la natura.
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