Piazza Affari, azioni Iveco affondano post utili. Tra i titoli focus anche su ENI con annuncio su Plenitude

Laura Naka Antonelli

15 Maggio 2025 - 09:58

Azioni ENI e Iveco sotto la lente a Piazza Affari, dopo gli ultimi annunci delle due aziende quotate sul Ftse Mib.

Piazza Affari, azioni Iveco affondano post utili. Tra i titoli focus anche su ENI con annuncio su Plenitude

In evidenza oggi a Piazza Affari il trend delle azioni Iveco dopo la trimestrale annunciata dal colosso. Il titolo affonda di oltre il 6% sull’indice Ftse Mib, capitolando attorno ai 15 euro.

Tra i titoli da monitorare oggi alla borsa di Milano anche ENI, dopo le novità comunicate sul dossier relativo alla cessione di Plenitude.

Anche le azioni ENI sono sotto pressione, arretrando di oltre l’1%, a quota 13,27 euro circa.

Sessione in calo per l’indice Ftse Mib di Piazza Affari, che arretra di mezzo punto percentuale circa, a quota 40.160 punti circa, dopo essere salito ieri a 40.356 punti, al record dal 2007.

L’annuncio di ENI su Plenitude, accordo temporaneo di esclusiva con fondo per cessione 20%

Il colosso petrolifero guidato dall’AD Claudio Descalzi ha reso noto stamattina con un comunicato di avere firmato un accordo temporaneo di esclusiva con Ares Alternative Credit Management, fondo di investimento di rilievo globale, volto alla negoziazione di un accordo definitivo e alla conseguente finalizzazione della cessione di una quota di partecipazione in Plenitude pari al 20%, sulla base di un equity value della Società compreso tra 9,8 e 10,2 miliardi di euro, corrispondente a un enterprise value di oltre 12 miliardi di euro.

ENI ha precisato che l’accordo con il fondo Ares Alternative Credit Management segue “una selezione articolata tra molteplici soggetti di rilievo internazionale che hanno manifestato significativo interesse per la società, fattore che conferma così la grande attrattività del proprio modello di business e delle relative prospettive di crescita ”.

Iveco, tonfo azioni sul Ftse Mib post trimestrale. Giù gli utili e i ricavi

Grande e triste protagonista di oggi a Piazza Affari è tuttavia e soprattutto Iveco, dopo la pubblicazione della trimestrale da parte dei colosso produttore di veicoli commerciali, da cui è emerso un utile netto adjusted pari a 84 milioni di euro, in flessione del 69% su base annua, a fronte di un EPS diluito su base adjusted di 0,31 euro, rispetto agli 0,57 euro nel primo trimestre 2024. Il CEO Persson ha commentato la trimestrale mettendo in evidenza che il contesto di mercato, nel corso dei primi tre mesi del 2025, è stato caratterizzato da “un calo della domanda che ha colpito il segmento europeo dei Truck, così come da attese”, con l’intera produzione che è scesa in Europa del 32% su base annua.

L’utile netto di Iveco si è attestato a quota 38 milioni di euro, in forte flessione rispetto ai 137 milioni del primo trimestre del 2024.

L’EBIT adjusted di Iveco è stato pari a 152 milioni di euro, in flessione rispetto ai 233 milioni del primo trimestre del 2024, con un margine del 5% (6,9% nel primo trimestre 2024).

L’EBIT adjusted delle attività industriali è ammontato a 117 milioni, anch’esso in ribasso rispetto ai 201 milioni del primo trimestre del 2024, sulla scia dell’effetto positivo dei prezzi e delle azioni di contenimento dei costi relativi alle spese di vendita, generali e amministrative, ma anche a causa dei volumi inferiori e di mix.

Focus inoltre sul FCF delle attività industriali di Iveco, negativo per 794 milioni di euro, rispetto ai -436 milioni del primo trimestre del 2024.

In discesa anche i ricavi consolidati, pari a 3,026 miliardi, rispetto ai 3,367 miliardi dello stesso trimestre dello scorso anno, con i ricavi netti delle attività industriali che si sono attestati a 2,958 miliardi, in calo rispetto ai 3,283 miliardi del primo trimestre del 2024.

Iveco ha spiegato il trend dei ricavi con l’effetto positivo dei prezzi che ha compensato, ma solo in parte, i volumi più bassi di Truck e Powertrain, in un mercato del forex avverso.

Spin off difesa Iveco prosegue, le dichiarazioni del CEO Persson

Sul dossier dello spin off della divisione della Difesa, il CEO Olaf Persson ha confermato che, a seguito di quanto annunciato in dettaglio il 7 febbraio 2025, “il CDA ha deciso di procedere con la separazione della divisione di difesa del gruppo attraverso una operazione di spin off”.

Persson ha aggiunto che lo spin off avrà luogo entro il 2025, e che sarà “soggetto all’approvazione richiesta del CDA e degli azionisti di Iveco Group, così come da parte dei board di tutte le sussidiarie coinvolte, così come alle autorizzazioni delle autorità di regolamentazione necessarie

Allo stesso tempo” - ha sottolineato Persson - “ Iveco Group ha ricevuto di recente manifestazioni preliminari di interesse da potenziali buyer strategici del suo business della difesa. Il CDA ha dunque dato mandato al management affinché vada avanti con la preparazione dello spin off, esplorando al contempo questi interessi preliminari”.

Iveco, confermata la guidance per il 2025

Il CEO ha reiterato infine la guidance per l’intero 2025, rimarcando che la “nostra guidance per l’intero anno rimane intatta”, che “la nostra posizione di liquidità è solida” e che “siamo fiduciosi nel fatto che le azioni intraprese nel primo trimestre abbiano gettato le basi per un secondo semestre più forte e per un anno di successo ”.

La guidance di Iveco per l'intero 2025 La guidance di Iveco per l’intero 2025 Iveco stima un EBIT adjusted per l'intero gruppo compreso tra 980 e 1,030 miliardi di euro e ricavi delle attività industriali stabili rispetto al 2024.

Le previsioni di Iveco per il 2025 sono di un EBIT adjusted per l’intero gruppo compreso tra 980 e 1,030 miliardi di euro e di ricavi delle attività industriali stabili rispetto al 2024.

L’EBIT adjusted delle attività industriali e il flusso di cassa disponibile sono attesi rispettivamente in un range compreso tra 850 e 900 milioni di euro e in una forchettra tra 400 milioni e 450 milioni di euro.

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