Ora è davvero finita per Tesla, ecco la nuova regina delle auto elettriche in Europa

Alessandro Nuzzo

1 Maggio 2025 - 11:10

Tempi bui per Tesla con le vendite che nel primo trimestre del 2025 sono crollate in Europa. Ecco chi comanda ora nel vecchio continente.

Ora è davvero finita per Tesla, ecco la nuova regina delle auto elettriche in Europa

Il 2025 non si è aperto nel migliore dei modi per Tesla. L’azienda fondata da Elon Musk, simbolo globale della rivoluzione elettrica su quattro ruote, sta attraversando un momento di forte difficoltà. I dati parlano chiaro: le vendite sono crollate in tutto il mondo, e in Europa, uno dei mercati chiave per il settore, Tesla ha perso il primato.

A pesare sul colosso americano non è solo la crescente concorrenza, ma anche un cambiamento nella percezione pubblica, alimentato da fattori economici, tecnici e persino politici.

Tesla crolla in Europa: vendite giù del 38% nel 2025

Secondo quanto riportato dalla società di analisi JATO Dynamics, nel primo trimestre del 2025 Tesla ha venduto in Europa 53.237 veicoli elettrici, con un calo del 38% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Una frenata pesante, la più marcata tra i grandi produttori attivi nel vecchio continente. A superarla è stata Volkswagen, che ha piazzato 65.679 vetture, con una crescita straordinaria del 157%.

BMW completa il podio, in terza posizione, con 46.557 auto elettriche vendute. Nonostante tutto, Tesla riesce ancora a mantenere la leadership nei singoli modelli: la Model Y si conferma l’auto elettrica più venduta in Europa con 29.770 unità, seguita dalla Model 3 con 23.044 veicoli. Tuttavia, anche questi numeri sono in calo rispetto al 2024, segno che qualcosa nel rapporto tra Tesla e il pubblico europeo si sta incrinando.

Il declino non sembra imputabile soltanto alla crescente concorrenza o alla saturazione del mercato. Dietro la crisi di Tesla ci sono anche dinamiche più profonde. Da tempo si discute della difficoltà dell’auto elettrica a diventare una scelta di massa: prezzi ancora elevati, carenza di infrastrutture, problemi di autonomia e tempi di ricarica sono criticità che frenano la diffusione su larga scala.

Ma nel caso specifico di Tesla, le questioni vanno oltre la tecnologia. Secondo alcuni osservatori, la crisi del marchio potrebbe avere anche un risvolto politico e comunicativo.

L’inizio della parabola discendente sembra coincidere con l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti e la successiva nomina di Elon Musk a capo del Dipartimento per l’Efficienza Governativa. In Europa, Musk ha assunto un atteggiamento più interventista su questioni politiche interne, manifestando simpatie per movimenti di destra, soprattutto in Paesi come l’Italia e la Germania.

Queste uscite pubbliche hanno sollevato perplessità e critiche. In alcuni casi, le polemiche si sono trasformate in proteste concrete: in varie città del mondo sono state incendiate auto Tesla in segno di dissenso.

A indebolire ulteriormente Tesla è il rafforzamento della concorrenza. Volkswagen, ad esempio, ha saputo trasformare la transizione ecologica in un’opportunità di rilancio. I modelli ID.4 e ID.7 stanno conquistando fette sempre più ampie di mercato, posizionandosi subito dietro le Tesla in termini di vendite. Bene anche la Kia EV3 e la Volkswagen ID.3, che stanno ottenendo ottimi risultati commerciali.

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