Omm: 8 anni per raddoppiare la produzione di energia da fonti rinnovabili

Redazione LifeGate

21 Ottobre 2022 - 11:38

condividi

Per evitare il collasso climatico, bisogna raddoppiare la produzione energetica da fonti rinnovabili entro il 2030. Il rapporto dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale.

Omm: 8 anni per raddoppiare la produzione di energia da fonti rinnovabili

Un nuovo rapporto dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (Omm) evidenzia la necessità di raddoppiare l’offerta di elettricità proveniente da fonti rinnovabili, in modo da limitare il riscaldamento globale. Se gli obiettivi energetici non saranno raggiunti entro otto anni, informa l’Omm, a essere compromessa dai cambiamenti climatici, dalla moltiplicazione di eventi meteorologici estremi e dallo stress idrico sarà la nostra sicurezza energetica.

L’obiettivo dell’Omm, sottolineato dal segretario generale Petteri Taalas, è di «effettuare una transizione verso forme di produzione pulite» e «migliorare l’efficienza energetica per raggiungere la carbon neutrality di qui al 2050».

La situazione si aggrava di giorno in giorno e i sistemi di produzione vanno ripensati completamente, sia per soddisfare una domanda in crescita del 30%, sia per garantire un futuro al pianeta. Petteri Taalas pone l’accento proprio sulla necessità di sviluppare le energie rinnovabili. In particolare, l’Omm guarda al fotovoltaico e ai Paesi africani, il cui potenziale inespresso potrebbe contare sul 60% dell’irraggiamento del pianeta. Al momento, l’Africa rappresenta solo l’1% della capacità fotovoltaica a livello mondiale, ottenuta attraverso l’installazione dei pannelli solari.

Il rapporto sottolinea anche le difficoltà verso cui andrà incontro il nucleare. Attualmente, l’87% dell’elettricità prodotta dalle centrali termiche, nucleari o idroelettriche dipende in modo diretto dall’acqua disponibile, ma con il clima ormai fuori controllo e i cambiamenti ineluttabili sta aumentando la pressione sulle risorse idriche. La percentuale delle centrali atomiche esistenti in zone ad alto stress idrico è del 15%, ed è destinata a salire al 25% nei prossimi 20 anni.

Lo stress idrico mondiale potrà, secondo l’Omm, essere attenuato solo attraverso le rinnovabili, poiché occorre «molta meno acqua per produrre energia elettrica tramite solare o eolico, rispetto sia ai combustibili fossili che alle centrali nucleari».

Il nucleare, quindi, non sarebbe altro che un palliativo temporaneo alla crisi energetica e climatica in corso. L’unica strada percorribile è mettere da parte carbone, petrolio e gas e sviluppare le fonti rinnovabili in sinergia con un piano di crescita di “sistemi d’allerta precoce”, ovvero piani che permettono di anticipare le possibili catastrofi naturali in aumento e salvaguardare popolazione e infrastrutture.

Iscriviti a Money.it