Il calendario del 2023 sarà uguale a quello del 2017: bufala o verità?

Chiara Esposito

12 Novembre 2022 - 23:24

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Cosa c’è di vero nelle foto virali sui social che accostano il calendario del 2017 a quello del 2023? Lo spieghiamo in breve.

Il calendario del 2023 sarà uguale a quello del 2017: bufala o verità?

Ebbene non si tratta solo di meme virali sui social, è tutto vero: nel 2023 si potranno riutilizzare calendari e agende del 2017. Questo significa che, ad esempio, gennaio 2023 avrà come domeniche i giorni dell’1, 8, 15, 22 e 29, esattamente come accedeva nel 2017.

In questi ultimi giorni stanno spopolando post di utenti che sostengono che le due annate sia coincidenti e abbiamo quindi stessi giorni della settimana. Gli scatti più iconici sono quelli di tanti mercatini in giro per l’Italia che, nei loro espositori, mettono vecchie agende a prezzo scontato con la dicitura «si possono usare anche quest’anno risparmiando» o ancora cartelli con su scritto «agende 2017 a 50 centesimi: i giorni coincidono con quelli del 2023».

Oltre a strappare un sorriso questi episodi ci fanno venir voglia di approfondire il perché di questa sovrapposizione. Vediamo quindi perché si verifica questa coincidenza così curiosa.

2023 come il 2017: la spiegazione

Gli anni che precedono di 3 anni un bisestile tornano uguali. La riproposizione dei calendari come nel caso del 2017 e del 2023 non è insomma nulla di strano. Quanto si osservano queste sovrapposizioni si parla del fenomeno definito come la «regola dei 28 anni».

Come ricorda anche la Repubblica, tutto è dovuto al fatto che «il ciclo solare dura proprio 28 anni ovvero l’intervallo di tempo necessario nel Calendario Giuliano per avere la perfetta corrispondenza di giorni dell’anno e giorni della settimana.»

Per verificare voi stessi potete perfino visitare siti come www.calendario.eugeniosongia.com, una pagina creata da un utente della rete che riporta un piccolo database con gli anni uguali nei giorni della settimana dall’anno 1900 al 2100. Per esempio i giorni del 2020 coincidevano con quelli del 1992.

Un fenomeno che si ripete

Questo «fenomeno» non è quindi un caso isolato o una strana eccezione. Le corrispondenze tra anni si verificano anche per gli anni che precedono di 1 o 2 anni un bistestile e, in quel caso, si ripropongono dopo 11 anni. Questo meccanismo più in generale è in poche parole determinato proprio dall’esistenza di quel giorno in più negli anni bisestili.

Insomma, se avete ancora agende e calendari non utilizzati del 2022 non buttateli via: potrete riutilizzarli (o più verosimilmente lasciarli in eredità) per il 2033, 2039, 2050, 2061, 2067, 2078, 2089, 2095, 2101, 2107 fino al 2118.

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