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Il 10 gennaio 2024 stop al mercato tutelato del gas: come prepararsi?

Redazione Green

24/10/2023

24/10/2023 - 16:04

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È fondamentale prepararsi adeguatamente allo stop del mercato tutelato del gas, previsto ufficialmente per il 10 gennaio 2024.

Il 10 gennaio 2024 stop al mercato tutelato del gas: come prepararsi?

Il cambiamento che ci aspetta rappresenta un passaggio cruciale verso un mercato energetico all’insegna della libertà e della competizione. Gli utenti, infatti, avranno l’opportunità di scegliere tra diversi fornitori, ognuno con le proprie offerte e tariffe, ma è essenziale informarsi in anticipo e valutare attentamente le varie opzioni. Questa transizione implica un vero e proprio cambio di prospettiva per i consumatori, e deve essere approfondita.

Il 10 gennaio 2024 finirà il mercato tutelato

Dopo il 10 gennaio 2024, il mercato tutelato del gas non esisterà più, dando il via a un’era completamente nuova per i consumatori domestici. Ma cosa cambia concretamente? Innanzitutto, non ci sarà più un’unica tariffa stabilita dall’ARERA, ma ognuno dei fornitori avrà la possibilità di proporre le proprie tariffe. Questo significa che l’utente avrà a disposizione una gamma più ampia di offerte, con la possibilità di selezionare quella che meglio si adatta alle proprie esigenze.

Di contro, la possibilità di scegliere può anche comportare una maggiore confusione. Con la fine del mercato tutelato del gas, come spiega Plenitude, ci si dovrà informare e preparare nella maniera più adeguata. Gli stessi fornitori energetici si stanno attrezzando per chiarire ogni dettaglio importante al pubblico, ad esempio specificando che i servizi di fornitura non subiranno alcuna interruzione, nel caso in cui gli utenti decidessero di non scegliere entro il 10 gennaio. A quel punto, infatti, verrà assegnato un operatore del mercato libero di default.

In definitiva, il passaggio dal mercato tutelato del gas e della luce al mercato libero comporta una serie di cambiamenti importanti. I consumatori domestici avranno più opzioni a disposizione, ma avranno anche la responsabilità di informarsi e di fare scelte consapevoli. Per prepararsi al meglio a questa transizione, è fondamentale iniziare a valutare le diverse opzioni sin da ora.

Preparazione alla transizione: come muoversi?

Per prepararsi alla transizione verso il mercato libero del gas, l’utente domestico dovrà seguire alcune semplici linee guida. Come anticipato, tutto parte da una corretta informazione, studiando ad esempio le differenze tra mercato libero e tutelato in questo articolo di Plenitude. In secondo luogo, sarà importante valutare le offerte proposte dai fornitori di luce e gas operanti all’interno del libero mercato, per trovare una soluzione alle proprie necessità.

Ci sono poi alcuni miti da sfatare, che riguardano ad esempio l’obbligo di scelta. Gli utenti non sono affatto tenuti a cambiare fornitore in questo periodo di transizione perché, come detto, in caso di non scelta ne verrà assegnato uno automaticamente (servizio tutele graduali), senza subire interruzioni a livello di forniture domestiche. L’assegnazione degli operatori avverrà attraverso un meccanismo ad aste a turno unico. In ogni caso, l’utente potrà decidere di cambiare fornitore senza alcun tipo di problema.

Dopo le tante proroghe, dunque, sembra che si sia arrivati finalmente al capolinea. Il 10 gennaio 2024 sancirà la fine del mercato a maggior tutela del gas, mentre per l’energia elettrica lo stop arriverà ad aprile 2024.

In base a quanto dichiarato dalla viceministra dell’ambiente Vannia Gava, è possibile che la deadline fissata per la chiusura ufficiale del mercato a maggior tutela possa slittare di alcuni mesi, andando dunque oltre la data del 10 gennaio 2024.

Proroga delle scadenze: una possibilità concreta

Il ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha confermato questa indiscrezione, aggiungendo anche le motivazioni alla base di questo possibile rinvio: ovvero l’obiettivo di semplificare le modalità di uscita dal suddetto mercato, così da facilitare il compito ai consumatori. Il problema, quindi, non dipenderebbe in alcun modo da eventuali complicazioni a livello giuridico.

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