Movimento 5 Stelle, ecco come uno studio dipinge gli elettori pentastellati

Alessandro Cipolla

21/06/2017

21/06/2017 - 13:26

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Secondo uno studio condotto da Arnaldo Ferrari Nasi per Libero, ecco quale sarebbe l’identikit dell’elettore medio del Movimento 5 Stelle.

Movimento 5 Stelle, ecco come uno studio dipinge gli elettori pentastellati

Da chi è formato il grosso dell’elettorato del Movimento 5 Stelle? Questa è la domanda che spesso ci si è posti di fronte alla crescita sempre maggiore del progetto politico ideato da Beppe Grillo e dal compianto Gianroberto Casaleggio.

Un interrogativo questo a cui ha cercato di rispondere l’analista politico Arnaldo Ferrari Nasi che, dopo un certosino lavoro di studio e di analisi, ha poi snocciolato i dati della sua ricerca sulle pagine del quotidiano Libero.

Secondo Ferrari Nasi quindi l’identikit dell’elettore medio del Movimento 5 Stelle sarebbe appartenente ad un’area di centrosinistra, giovane, maschio, senza un alto titolo di studio e credente.

Sorprende vedere soprattutto la schiacciante maggioranza che viene attribuita all’area politica di appartenenza visto che, soprattutto se paragonato allo stesso studio condotto nel 2013, praticamente la quasi totalità dell’elettorato del Movimento 5 Stelle verrebbe dal centrosinistra.

Chi è l’elettore del Movimento 5 Stelle?

La nascita e la grande crescita del Movimento 5 Stelle è stato un fenomeno seguito e studiato da tutto il mondo. A differenza infatti di altre nazioni, i pentastellati in Italia non sembrerebbero essere un semplice fuoco di paglia.

Se guardiamo invece all’Ukip nel Regno Unito, il Partito per la Libertà in Olanda e l’Afd in Germania, tutti questi partiti dopo un rapido successo iniziale sono andati via via scemando fino a faticare per entrare in Parlamento.

Il Movimento 5 Stelle invece, dopo aver ottenuti incredibili risultati negli scorsi anni, adesso viene indicato dai sondaggi politici come il primo partito in Italia, diventando di conseguenza il grande favorito per la vittoria alle prossime elezioni.

Ecco perché suscita grande interesse capire da chi sia formato l’elettorato dei 5 Stelle, che da sempre viene descritto anche dai suoi leader come assolutamente trasversale ed eterogeneo.

Lo studio invece realizzato dall’esperto Arnaldo Ferrari Nasi ci fornisce un quadro ben preciso, andando a etichettare in maniera inequivocabile l’elettorato del Movimento 5 Stelle come di centrosinistra, soprattutto se paragonato alla stessa indagine condotta nel 2013 con questa percentuale che andremo a indicare tra parentesi nell’elenco che segue.

  • Sinistra 20% (18%)
  • Centrosinistra 34% (28%)
  • Centro 31% (22%)
  • Centrodestra 9% (25%)
  • Destra 6% (7%)

Secondo Ferrari Nasi quindi soltanto il 15% dell’attuale elettorato grillino apparterrebbe all’area del centrodestra, contro il 32% ipotizzato dallo stesso studio realizzato quattro anni fa.

Oltre all’area politica però, l’esperto ha ulteriormente profilato l’elettorato del Movimento 5 Stelle definito come maschio, sotto i 56 anni, non in possesso di un alto titolo di studio, con un reddito medio-alto e religioso.

Un identikit dei militanti pentastellati che in parte ci può anche stare, anche se diverse considerazioni come l’area politica di appartenenza potrebbero non essere così veritiere o anche totalmente sballate.

I dubbi sullo studio

Lascia perplessi la schiacciante percentuale attribuita, dallo studio di Arnaldi Ferrari Nasi, al centrosinistra come area politica di provenienza della quasi totalità dell’elettorato del Movimento 5 Stelle.

Se consideriamo le ultime votazioni effettuate sul territorio nazionale, ovvero le elezioni europee del 2014, questa fotografia ipotizzata dallo studioso andrebbe a cozzare con le percentuali ottenute dai vari partiti.

Nel 2014 infatti il Partito Democratico ottenne circa il 40% mentre il Movimento 5 Stelle si andò ad attestare intorno al 20%. Se la grande maggioranza dei voti grillini erano provenienti dal centrosinistra, questo voleva dire che assieme anche ai partiti della sinistra extra PD quasi il 60% dell’elettorato italiano viene da quell’area.

Un dato questo che sarebbe lontano anni luce dalla realtà , visto che da sempre il nostro paese, nonostante un Partito Comunista molto forte in passato, ha sempre più guardato a destra che a sinistra.

Senza dubbi il Movimento 5 Stelle ha sottratto molti voti al Partito Democratico, soprattutto tra i più giovani, ma ha fatto lo stesso anche con il centrodestra. Non è un caso infatti che la maggiore crescita dei grillini sia arrivata dopo il vistoso calo di Forza Italia e la scomparsa della vecchia Alleanza Nazionale.

In più i pentastellati sono stati capaci di risvegliare anche quella parte di elettorato che era poco interessata alla politica e che, negli anni passati, mai o raramente si era recata ai seggi per esprimere il proprio voto.

Non è un caso poi che negli ultimi tempi sia innegabile uno spostamento a destra dell’azione parlamentare del Movimento, con i casi relativi ai migranti o allo ius soli che fanno pensare anche a una possibile futura alleanza con la Lega Nord.

Sul fatto quindi che il Movimento 5 Stelle possa aver fatto presa in maniera maggiore sui giovani rispetto che sugli over 50 questo è un dato di fatto, ma il dipingere però il proprio elettorato di provenienza quasi come totale dall’area di centrosinistra è però al tempo stesso un grosso abbaglio.

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