Giorgio Rosa, l’incredibile storia dell’ideatore dell’Isola delle Rose: chi era, cosa ha fatto e vita privata

Giorgia Bonamoneta

10 Aprile 2023 - 19:48

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Giorgio Rosa è stato l’incredibile ideatore dell’Isola delle Rose, la visionaria micronazione nata da un esperimento a largo di Rimini. Ecco chi era e cosa ha fatto.

Giorgio Rosa, l’incredibile storia dell’ideatore dell’Isola delle Rose: chi era, cosa ha fatto e vita privata

Il nome di Giorgio Rosa, noto alle generazioni più grandi, è tornato alla ribalta grazie al film di Netflix che ne ricostruisce la vita e l’opera. Rosa infatti è stato un celebre ingegnere italiano, entrato nella storia d’Italia per aver sognato, ideato, progettato e creato l’Isola delle Rose.

L’isola artificiale, costruita in acciaio a 12 chilometri dalla costa riminese - quindi in acque extra-territoriali - a partire dal 1964, è ben presto diventata una micronazione. Una storia che ha dell’incredibile e che dopo 50 anni lascia ancora stupiti chi non ne era a conoscenza. Così come è stata costruita, l’Isola delle Rose se ne è andata con il botto. Letteralmente. È stata fatta saltare in aria con 2 tonnellate di esplosivo e in poco tempo, con una mareggiata, quello che restava è stato inghiottito dal mare.

Della creatività, dell’ingegno e anche un po’ della follia di Giorgio Rosa non ci rimane che la storia. Ecco chi era Giorgio Rosa e la storia della sua rivoluzionaria idea.

Chi era Giorgio Rosa: ingegnere-sognatore e vita privata

Giorgio Rosa nei libri di storia sarà ricordato come il costruttore dell’Isola delle Rosa. Ma chi era? Giorgio Rosa nasce il 7 maggio del 1925 a Bologna. Nel 1950, all’età di 25 anni, si laureò in ingegneria meccanica, portando come tesi una vettura costruita da lui. Lavorò prima in Ducati, in seguito avviò un suo studio e iniziò a collaborare con il Tribunale di Bologna come perito. A metà del 1950 inizia anche a insegnare all’Istituto Tecnico di zona e nello stesso periodo si sposa con Gabriella Clerici

È stato definito “visionario” anche prima dell’Isola delle Rose, la costruzione della micronazione convalidò solamente questa sua immagine. È stato anche accusato di essere fascista, perché da giovane si arruolò nella Repubblica Sociale Italiana (RSI), conosciuta come Repubblica di Salò.

L’Isola delle Rose è stato il progetto più iconico della carriera di Rosa. Venne fin da subito appoggiato da sua moglie Gabriella, con la quale presentò i progetti alla Capitaneria di Porto di Rimini. Dall’unione dei due nacque il figlio Lorenzo.

Cosa sappiamo dell’Isola delle Rose? L’ideazione e creazione

I giornali dell’epoca raccontavano la creazione dell’Isola delle Rose con sospetto. Il Messaggero del 1968 (mercoledì 26 giugno), il giorno dopo l’occupazione delle forze dell’ordine italiane - scriveva:

L’isola cominciò a nascere nel 1964 a opera dell’ing. Giorgio Rosa, residente a Bologna, per sperimentare - disse allora il costruttore - una nuova tecnica di costruzione in mare aperto impiegando cemento e acciaio.

Fin dalla sua comparsa l’idea comune era che l’isola artificiale non fosse altro che una radio pirata, molto comuni in quel periodo. In realtà l’idea della piattaforma a largo di Rimini altro non era che un progetto imprenditoriale. Su questa ci sarebbero dovute essere attività, negozi, hotel, ovvero una vera e propria attrazione turistica.

Ben presto la fama dell’Isola delle Rose attrasse turisti italiani e non, portando con sé anche del mistero. Perché era stata creata? Forse, credevano alcuni, ospitava spie e missili russi.

Cosa è successo all’Isola delle Rose?

Il 1° maggio 1968 l’Isola delle Rose, dopo diverse peripezie, aveva dichiarato la propria indipendenza. Non fu facile, almeno non tanto quanto distruggerla.

La micronazione aveva una propria lingua e moneta, persino i propri francobolli, ma proprio per questa sua autonomia la politica italiana non la prese bene. Il 25 giugno 1968 l’isola viene occupata militarmente. Dopo mesi di battaglie, con tanto di richieste di cittadinanza dall’estero, tra l’11 e il 13 febbraio del 1969 l’Isola delle Rose viene abbattuta.

Per farlo le forze dell’ordine hanno utilizzato 2 tonnellate di esplosivo e alcune settimane dopo ciò che rimaneva dello scheletro di cemento e acciaio affondò, insieme alla visione di Giorgio Rosa.

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