Copiare all’esame di Maturità è reato, ecco quali sono i rischi

Ilena D’Errico

21 Giugno 2023 - 22:07

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Copiare all’esame di Maturità è un reato: ecco quali sono i rischi penalmente rilevanti e quelli che incidono sul percorso scolastico dello studente.

Copiare all’esame di Maturità è reato, ecco quali sono i rischi

Copiare a scuola è sempre vietato, ma farlo all’esame di maturità può essere ancora più rischioso del previsto. Oltre al pericolo di mandare in fumo tutto il lavoro fatto e dover subire l’annullamento della prova, le conseguenze sono anche sul piano penale. Trattandosi di un Esame di Stato, copiare alla maturità è un reato. Scopriamo quali sono i rischi per i trasgressori.

Copiare alla maturità è un reato

La legge n. 475 del 19 aprile 1925 stabilisce che copiare alla maturità e, in generale, durante un Esame di Stato è un reato. Oltretutto sono previste gravi sanzioni per entrambe le parti, quindi può essere punito anche il compagno che aiuta l’altro a copiare o “passa il compito”.

In particolare, è reato presentare come propri “dissertazioni, studi, pubblicazioni, progetti tecnici e, in genere, lavori che siano opera di altri” in esami o concorsi prescritti da autorità pubbliche o dalla pubblica amministrazione per il conseguimento di titoli scolastici e accademici, abilitazioni, rilascio di diplomi o patenti e così via. Il trasgressore è punibile con la reclusione da un minimo di 3 mesi a un massimo di 1 anno, ma la pena non può essere inferiore a 6 mesi nel caso in cui il tentativo abbia avuto successo. In altre parole, non solo è rischioso copiare all’esame di maturità, ma è ancora più rischioso riuscirci per poi essere scoperti in un secondo momento.

È sempre la legge citata a punire anche l’eventuale “aiutante” del trasgressore, con la previsione della medesima pena. Aiutare qualcuno a copiare è quindi tanto pericoloso quanto copiare in prima persona. Anzi, a dirla tutta, in questo caso si aggiunge l’assenza totale di un qualsivoglia vantaggio; perciò, come si suol dire il lume non vale la candela.

La serietà con cui gli studenti affrontano l’esame di maturità a volte non è sufficiente a comprendere che si tratta di una prova ufficiale a tutti gli effetti, come tale sanzionata nel modo appena descritto. Non che copiare durante il resto del percorso scolastico sia consentito o sicuro, ma di norma non rappresenta un reato. Non a caso, sono tanti gli studenti che ricorrono ai più disparati escamotage per succedere nelle prove scolastiche, dando prova di impegno e ingegno che di certo potrebbero essere impiegati in maniera più profittevole. Anche perché, anche quando non si rischia il carcere, copiare non è mai privo di conseguenze.

Copiare all’esame di Maturità, quali sono i rischi

Il profilo penale è senza dubbio quello più rilevante dal punto di vista dei rischi per chi decide di copiare all’Esame di Stato. Allo stesso tempo, si tratta dell’aspetto più sottovalutato dalla stragrande maggioranza degli studenti. In parte, la legge che disciplina questo reato ha quasi cent’anni e spesso viene ignorata (ovviamente non dagli addetti del settore, dato che le condanne su questo punto non mancano). D’altra parte, spesso gli allievi confidano nel buon cuore degli insegnanti e nella possibilità di risolvere la questione senza scomodare i tribunali.

Inutile ribadirlo, poi, il motivo principale per cui sono sempre tanti gli studenti che provano a copiare durante gli esami di maturità è la convinzione di non essere scoperti. Il rischio, però, è decisamente poco conveniente, dato che nell’ipotesi peggiore (oltre all’eventuale denuncia) si rischia di dover ripetere l’anno scolastico.

In particolare, è la Commissione d’esame (compresi i commissari esterni) a decidere come sanzionare l’allievo sorpreso a copiare alla maturità. Dalla diminuzione del punteggio della prova, fino all’annullamento della stessa o dell’intero esame. In caso di annullamento della maturità, lo studente viene bocciato e deve ripetere l’anno scolastico da capo per tentare nuovamente di conseguire il diploma. La Commissione può decidere in maniera piuttosto arbitraria a riguardo, di norma tenendo conto anche della gravità complessiva del fatto.

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