Cosa può vendere e produrre un’azienda agricola

Claudio Garau

21/06/2022

21/06/2022 - 13:46

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L’azienda agricola è una realtà che oggi ha assunto una rinnovata popolarità e che può garantire interessanti prospettive per l’imprenditore. Ecco 4 settori su cui puntare.

Cosa può vendere e produrre un’azienda agricola

Se ti stai chiedendo che cosa può produrre e vendere un’azienda agricola, sappi che la legge consente all’imprenditore agricolo di commercializzare liberamente i prodotti agricoli di produzione aziendale. Infatti, gli imprenditori agricoli possono vendere direttamente al dettaglio i propri prodotti già pronti per il consumo. Possono vendere altresì i derivati ottenuti, dopo aver manipolato e trasformato prodotti agricoli o zootecnici.

Tieni però sempre presente che gli imprenditori devono risultare iscritti al Registro Imprese tenuto dalla Camera di Commercio e devono rispettare le disposizioni valevoli in materia igienico-sanitaria.

Di seguito, dopo aver brevemente considerato che cos’è un’azienda agricola e come si distingue dall’impresa agricola, e dopo aver ricordato chi è l’imprenditore agricolo, ci soffermeremo su quattro attività oggi piuttosto diffuse: produrre liquori, fare ristorazione, fare giardinaggio e produrre cosmetici. Che cosa è opportuno sapere in proposito, laddove l’intenzione sia quella di avviare un’attività in uno di questi settori? Scopriamolo nel corso di questo articolo.

Azienda agricola: che cos’è in breve. La distinzione dall’impresa agricola

Prima di focalizzarci su cosa può vendere e produrre un’azienda agricola - concentrandoci su alcune attività oggi particolarmente in voga - chiariamo che cosa la legge intende per azienda agricola per eliminare i possibili dubbi.

Ebbene, l’azienda agricola altro non è che l’attività rivolta alla coltivazione di vegetali o all’allevamento di animali e alla cura del loro ciclo biologico. Fanno parte dell’attività agricola anche le attività connesse, come la vendita e la trasformazione dei prodotti agricoli. Facendo un esempio molto frequente nella realtà odierna, anche l’apertura di un agriturismo che offre la cucina a «km zero», con prodotti della propria terra, è da considerarsi parte di un’attività agricola.

Attenzione però a non fare confusione tra le espressioni “azienda agricola” e “impresa agricola”. Secondo il linguaggio comune, si tratta di sinonimi, ma dal punto di vista tecnico così non è. Ricorda infatti di distinguere:

  • l’impresa agricola identifica fondamentalmente l’attività agricola di coltivazione di vegetali o allevamento di animali;
  • l’azienda agricola identifica tutti gli strumenti e i beni utilizzati per compiere l’attività agricola (es. il terreno da coltivare o i trattori).

Avvio dell’attività agricola: chi è l’imprenditore agricolo e le attività connesse

Non dimentichiamo altresì che esistono due modi di avviare un’attività agricola. In particolare, l’interessato può scegliere tra:

  • una ditta individuale, al fine di svolgere l’attività agricola in modo personale e senza soci. Nel caso della ditta individuale l’imprenditore risponde in via diretta degli obblighi e dei debiti dell’attività;
  • una società, per svolgere l’attività con altri soci oppure, in certi casi, per limitare la responsabilità dei partecipanti. Di solito le società sono formate da più persone, ma possono avere anche un solo socio.

Secondo la legge, l’imprenditore agricolo è colui che esercita un’attività fra le seguenti: coltivazione del fondo; selvicoltura; allevamento di animali. Non solo, tra le attività esercitate dall’imprenditore agricolo vi sono anche le attività connesse. Queste ultime sono quelle mirate alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione di prodotti ottenuti grazie alla coltivazione del fondo o del bosco, o all’allevamento di animali. Sono attività connesse anche quelle mirate alla fornitura di beni o servizi con l’utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell’azienda, di solito usate nell’attività agricola svolta.

Esempio tipico di attività connesse sono quelle dirette alla valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale e forestale, di ricezione e ospitalità. Pensiamo dunque ad es. alla diffusissima attività dell’agriturismo.

Fare giardinaggio nell’azienda agricola

Tra le attività che possono essere svolte nell’ambito di un’azienda agricola, vi è senza dubbio quella di giardinaggio. Se sei interessato ad aprire un’azienda agricola e occuparti di giardinaggio, sappi che ti sarà possibile fare giardinaggio in ognuna delle sue sfaccettature: dalla progettazione di aree verdi alla manutenzione del giardino, degli alberi da fiore e da frutta alle piante da serra e da fioriera; dalla posa di manti erbosi alla fornitura di mobili, complementi d’arredo e barbecue; dalle coltivazioni in serra alla cura di piante e siepi, fino al garden design.

A chi è dotato di buona volontà e spirito di iniziativa, l’azienda agricola con attività di giardinaggio al suo interno riserverà sicuramente soddisfazioni. In particolare nella gamma di prodotti e servizi relativi al giardinaggio che un’azienda agricola può fornire, abbiamo sicuramente:

  • la progettazione e realizzazione di tappeti erbosi, sia per giardini sia per impianti sportivi;
  • l’offerta di varietà di specie arboree e floreali adatte a ogni contesto e tipo di giardinaggio, esposte nel vivaio di un’azienda agricola;
  • la fornitura di attrezzi per tipiche attività da giardino come il barbecue;
  • la vendita di piante come ad es. i cactus o le orchidee, selezionati nelle migliori varietà.

Produrre cosmetici in un’azienda agricola

Le attività in un’azienda agricola possono essere davvero tante e, tra esse, rilievo assume anche e soprattutto la produzione di cosmetici. Ebbene sì, coloro i quali hanno le opportune competenze tecniche, possono valutare di produrre e vendere cosmetici naturali.

Pertanto se sei laureato in discipline come chimica e tecnologia farmaceutiche o scienze e tecniche erboristiche, potrai certamente pensare di aggiungere anche questa attività alla tua azienda agricola. Coltivare e raccogliere piante officinali e piccoli frutti, per trasformarli in prodotti cosmetici bioecologici e prodotti erboristici: anche questo è un percorso che può garantire successo all’attività.

Insomma, unire cosmesi e attività agricola è possibile: pensiamo ai laboratori cosmetici e erboristici, che sono in grado di proporre prodotti ecobio, ovvero ecologici e sostenibili. Dedicarsi a questo tipo di attività in un’azienda agricola significa altresì produrre olii vegetali o piante officinali, come ad es. lavanda o menta.

Attenzione però: se sei interessato a realizzare e proporre olii e cosmetici nell’ambito di un’azienda agricola, sappi che è necessario ottenere dei permessi e sui prodotti sono svolti dei controlli specifici. In particolare, per avere un laboratorio cosmetico occorre rispettare delle normative piuttosto rigide, che sono riconosciute a livello europeo. E su ciascun prodotto sono fatti test microbiologici e di qualità.

Fare ristorazione in un’azienda agricola

Ci si potrebbe altresì chiedere entro che termini e modalità sia possibile fare ristorazione in un’azienda agricola. Pensiamo ad es. ai notissimi agriturismi: ebbene, come anche precisato dalla Corte di Cassazione, nell’agriturismo l’attività agricola deve essere comunque prevalente sulle altre. Il fondamento di ciò sta nelle normativa sull’agriturismo e sull’azienda agricola.

Insomma, chi apre un agriturismo deve essere principalmente un imprenditore agricolo, ovvero l’attività agricola deve essere il cuore dell’azienda. Conseguentemente, le attività di ricezione o di ospitalità devono essere complessivamente marginali.

Anzi bisogna prestare molta attenzione ai casi pratici: infatti l’attività agricola deve emergere come prevalente nell’agriturismo stesso. Pensiamo ad es. alle ipotesi in cui l’imprenditore compri un quantitativo di merce da terzi in una misura maggiore rispetto ai prodotti agricoli generati dall’attività stessa dell’agriturismo, con la conseguenza che il coltivato aziendale è inferiore ai prodotti acquistati.

Oppure pensiamo ai casi in cui il reddito dell’attività di ristorazione è più alto di quello ricavato con il fondo. In casi come questi la conseguenza è che l’attività agricola nell’agriturismo ha una portata ridotta, anche sul piano del tempo dedicato all’agricoltura - rispetto a quello dedicato all’attività di ristorazione e agli ospiti della struttura.

Ebbene, in circostanze così l’organizzazione della struttura non è in linea con le norme in tema di agriturismo e di azienda agricola. Perciò sappi che, se vuoi fare ristorazione in un’azienda agricola - rispettando la legge sul punto - potrai usare l’azienda per svolgere attività d’agriturismo, a patto che si tratti di un uso connesso all’attività agricola prevalente.

Accoglienza ospiti, pernottamento, fornitura di pasti e bevande nell’azienda agricola

Dal punto di vista pratico, l’ospitalità stagionale (ovvero pernottamento e ristorazione) è perciò ammessa, soprattutto negli spazi aperti. Anche la fornitura di pasti e bevande, bibite e alcolici, è permessa, ma la produzione deve essere interna. Nessun dubbio: i prodotti agricoli devono essere frutto dell’agriturismo stesso. Solo così potrà esservi compatibilità tra attività agricola e attività di ristorazione.

In altre parole, tutto ciò che è ristorazione e agriturismo non deve modificare la destinazione agricola dei fondi e degli edifici interessati, specialmente se il terreno è utilizzato soprattutto per l’allevamento del bestiame e la coltivazione.

Perciò se l’agriturismo svolge attività ricettiva, ovvero accoglie ospiti con pernottamenti ma anche con la ristorazione, la preminente fonte di reddito deve comunque provenire dall’attività agricola interna all’agriturismo.

Produzione e vendita di liquori nell’azienda agricola

Se sei interessato a svolgere attività in un’azienda agricola, potresti altresì chiederti come funziona la produzione e la vendita di liquori nell’ambito. Ebbene, sappi che oggi, in virtù del rinnovato interesse per il mondo rurale e i prodotti genuini, i liquori sono tornati di gran moda e in grado di generare interessanti guadagni.

Aprire un liquorificio artigianale non impone investimenti enormi e, se il laboratorio è connesso ad un’azienda agricola, permette di sfruttare al massimo le produzioni a km zero di frutta e piante aromatiche. Ebbene, i prodotti che puoi offrire sono potenzialmente moltissimi, dai liquori più noti fino alle grappe, che sono sempre il fiore all’occhiello delle esportazioni italiane in tutto il mondo. Anzi, vero è che per sfruttare il momento di crescita nel settore del beverage non occorre avere requisiti particolari, ma soprattutto serve molta passione e fantasia.

Se vuoi dedicarti (anche) alla produzione e vendita di liquori nell’ambito di un’azienda agricola, dovrai però focalizzarti su alcuni punti chiave per il successo dell’attività. Riassumiamo i principali di seguito in elenco:

  • individuazione degli spazi di mercato per l’avvio di un liquorificio artigianale;
  • studio delle condizioni di realizzabilità del liquorificio;
  • scelta di cosa offrire e cosa vendere, tra liquori, amari, creme liquorose, grappe, sciroppi, bagne alcoliche, frutta sotto spirito e sciroppata, degustazioni ecc.;
  • individuazione dei costi da sostenere per la gestione dell’attività;
  • studio della concorrenza e di come promuovere il liquore artigianale.

Soprattutto, non potrai dimenticare gli adempimenti burocratici e le autorizzazioni/licenze per aprire un liquorificio, anch’esse fondamentali per l’avvio e la prosecuzione dell’attività.

L’attenzione ai dettagli è fondamentale per il business nel settore dei liquori

Se vuoi produrre e proporre liquori alla potenziale clientela, sappi che non ci si può affatto improvvisare. Serve un’idea ben chiara di che cosa si vuole fare e delle modalità per portare avanti il proprio progetto.

Fondamentale infatti è individuare le materie prime per la produzione dei liquori e per la produzione dei distillati. Occorre anche essere consapevoli delle caratteristiche del processo produttivo dei liquori: lavorazione degli aromi, estrazione delle sostanze aromatizzanti, filtrazione, refrigerazione, imbottigliamento, conservazione sono infatti tutte fasi tipiche della produzione.

Se vuoi dare vita a un liquorificio artigianale, collegato a un’azienda agricola, ricorda inoltre che sarà essenziale individuare idonee attrezzature e arredi. Pensiamo all’importanza dei locali: tra gli altri, il laboratorio per trasformazione, la cantina di invecchiamento, l’area di vendita, il magazzino. Del pari, sarà fondamentale chiedersi dove localizzare il liquorificio e quali risorse selezionare per andare a comporre il personale che - giornalmente - svolgerà le mansioni di tipiche dell’ambito.

Concludendo, potrai ben comprendere che per svolgere queste attività ad alto contenuto tecnico, l’improvvisazione non è un’opzione. Ecco perché, se vuoi aprire un’attività di produzione liquori presso un’azienda agricola, sarà preferibile organizzare un adeguato business plan che possa aiutarti a gestire al meglio la tua attività, fin dall’inizio.

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