Concorsi pubblici, bando per 1.956 posti nei ministeri: prove e requisiti

Luna Luciano

09/04/2022

02/12/2022 - 15:06

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Nuovo concorso per 1.956 posizioni non dirigenziali all’interno del ministero della Cultura, di Giustizia e dell’Istruzione. Ecco tutto quello che c’è da sapere sul concorso e come fare domanda.

Concorsi pubblici, bando per 1.956 posti nei ministeri: prove e requisiti

Una nuova opportunità si presenta a chi è in cerca di lavoro. È stato indetto un nuovo concorso pubblico per 1.956 posti all’interno di tre Ministeri. Il bando per il concorso pubblico è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’8 aprile 2022 e ci sarà tempo fino all’8 maggio 2022 per compilare e presentare la domanda di partecipazione.

Il bando prevede quindi il reclutamento di unità di personale non dirigenziale per un contratto a tempo determinato della durata di 18 mesi e a tempo parziale 18 ore settimanali presso i seguenti Ministeri:

  • ministero della Cultura;
  • ministero della Giustizia;
  • ministero dell’Istruzione.

Il concorso pubblico per lavorare all’interno dei Ministeri consiste in diverse prove a seconda della posizione per cui ci si candida, che può essere una prova scritta o un colloquio. Al termine delle prove saranno redatte le diverse graduatorie e 1.956 lavoratori potranno svolgere il proprio ruolo all’interno dei tre Ministeri. Ecco tutto quello che c’è da sapere sui requisiti, le prove e come fare domanda.

Concorsi pubblici, bando per 1.956 posti nei ministeri: posti

Sono ben 1.956 le unità di personale non dirigenziale ricercato dai tre Ministeri. Il bando per il concorso pubblico offre quindi la possibilità di poter ottenere un contratto a tempo determinato di 18 mesi e a tempo parziale si 18 ore settimanali. I posti disponibili saranno quindi ripartiti nel seguente modo:

Ministero della Cultura

  • 271 unità, area funzionale III - fascia retributiva F1, nella qualità di funzionari amministrativi e in altri ambiti disciplinari (per una precisa ripartizione nei diversi settori si rimanda al bando in Gazzetta Ufficiale);
  • 84 unità, area II - F2, in qualità di assistete amministrativo gestionale, assistente tecnico e assistente alla fruizione, accoglienza e vigilanza;
  • 208 unità di area II - F1, in qualità di operatore amministrativo gestionale, operatore tecnico e operatore alla fruizione, accoglienza e vigilanza.

Ministero della Giustizia:

  • 1000 unità di area funzionale II, fascia retributiva F1, in qualità di operatore giudiziario a tempo determinato.

Ministero dell’istruzione

  • 393 unità di categoria A-, in qualità di collaboratore scolastico Ata.

Concorsi pubblici, bando per 1.956 posti nei ministeri: i requisiti

Per poter presentare domanda ed essere ammesso a ricoprire uno dei 1.956 posti a tempo determinato e parziale all’interno dei Ministeri i candidati dovranno essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • essere o essere stati tirocinanti nell’ambito dei percorsi di formazione e lavoro presso le sedi del ministero della Cultura, della Giustizia e dell’Istruzione, nelle Regioni previste dall’art. 50-ter del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, (poi modificato dalla legge 23 luglio 2021, n.106) che promuove la rinascita occupazionale in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia;
  • cittadinanza italiana o di uno stato membro dell’Unione Europea;
  • un’età non inferiore ai 18 anni;
  • godimento dei diritti civili e politici;
  • non essere stati destituiti o dispensati dall’impiego presso una pubblica amministrazione;
  • Non essere stati condannati;

A questi requisiti si aggiunge quello del titolo di studio, che varia a seconda della posizione per cui ci si candida:

  • per il profilo di funzionario (area III-F1): laurea, diploma di laurea, laurea specialistica, laurea magistrale;
  • per il profilo di assistente (area II-F2): diploma di istruzione secondaria di II grado
  • per il profilo di operatore (area II-F1): l’assolvimento dell’obbligo scolastico o diploma di istruzione secondaria di I grado;
  • per il profilo professionale di collaboratore scolastico Ata: il diploma di qualifica triennale rilasciato da un istituto professionale, qualsiasi diploma di maturità.

Concorsi pubblici, bando per 1.956 posti nei ministeri: prove

Dopo essersi accertati di essere in possesso di tutti i requisiti e di aver correttamente inviato la domanda, è necessario conoscere come sarà strutturato il concorso pubblico. Come già anticipato la prova prevista per poter partecipare al concorso saranno differenziate in base alla posizione per cui si presenta la domanda.

Per questo motivo per la posizione di funzionario (area III-F1) e assistente (area II-F2) sarà prevista una prova scritta, che si svolgerà - come si legge in Gazzetta - esclusivamente mediante l’utilizzo di strumenti informatici e piattaforme digitali. Per la posizione di operatore e di collaboratore scolastico Ata sarà invece previsto un colloquio di idoneità. A seguito di tali prove sarà accertata l’idoneità fisica allo svolgimento delle funzioni richieste, prima dell’assunzione all’impiego.

Concorsi pubblici, bando per 1.956 posti nei ministeri: come fare domanda

Per fare domanda per il concorso per i 1.956 posti a tempo determinato e parziale nei ministeri c’è tempo fino alle 14.00 dell’8 maggio 2022, giorno in cui scade ufficialmente il bando. La domanda di partecipazione al concorso pubblico deve essere compilata e trasmessa utilizzando esclusivamente la procedura informatica, compilando il modulo sul sistema StepOne 2019 (qui), previa registrazione sullo stesso sistema.

I candidati, oltre a essere in possesso di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC), dovranno essere muniti del sistema pubblico d’identità digitale (Spid). Inoltre, è previsto il versamento della quota di partecipazione al bando di 10 euro - pena esclusione dal concorso pubblico. Il versamento dovrà essere effettuato entro le ore 13 dell’8 maggio (un’ora prima che scada ufficialmente il bando).

Ultimata la registrazione al portale, i candidati possono compilare il modulo della domanda di partecipazione e inviarla. Per maggiori dettagli sul concorso si rimanda all’interno bando pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

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