Come vengono tassati gli straordinari?

Patrizia Del Pidio

25 Settembre 2023 - 12:31

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Anche il lavoro straordinario è soggetto a tassazione ordinaria, vediamo le regole, quanto pesano le tasse e quando non conviene lavorare ore in più.

Come vengono tassati gli straordinari?

Il lavoro straordinario è tassato e proprio per questo motivo, in molti casi, vige il falso mito che possa non convenire prestarlo. Partiamo dal presupposto che, in ogni caso, quando si lavorano ore extra sono retribuite con una maggiorazione, anche se tassate e quindi la convenienza esiste sempre. Bisogna capire a quanto ammonta questa convenienza per comprendere se il lavoro straordinario sia una scelta saggia oppure no.

In questo articolo cercheremo di spiegare quali tipologie di straordinario esistono, come è tassato il lavoro straordinario e quando realmente conviene svolgere ore in più di lavoro.

Le ore di straordinario nel contratto di lavoro dipendente, cosa sono?

Il lavoro straordinario è quello prestato oltre il normale orario di lavoro. Il lavoratore dipendente, però, non può svolgere oltre un certo numero di ore di lavoro straordinario e, solitamente, la media è di 8 ore settimanali: non si possono superare 48 ore lavorative ogni sette giorni. Se le 48 ore settimanali di lavoro vengono superate con il lavoro straordinario è necessario che l’azienda informi, se ha più di 10 dipendenti, la Direzione Provinciale del Lavoro in base a quanto previsto dal contratto collettivo di riferimento.

Il lavoro straordinario, quindi, deve essere contenuto e non potrà mai superare le 250 ore l’anno. Ci sono casi, poi, in cui il dipendente non può rifiutarsi di svolgere lavorostraordinario obbligatorio (quello compreso nelle 250 ore l’anno) se le richiedono esigenze produttive, forza maggiore o pericolo grave e immediato.

Nei casi che esulano da quelli citati, invece, il dipendente può sempre rifiutarsi di svolgere ore extra di lavoro. Esistono, poi, dei casi in cui il dipendente può rifiutarsi anche nei casi in cui il lavoro straordinario è obbligatorio e sono: quando si tratta di uno studente lavoratore, quando c’è un motivo grave che impedisce lo svolgimento dello straordinario, quando il datore di lavoro non agisce in buona fede.

Le diverse tipologie di straordinario

Esistono diverse tipologie di straordinario e a esse sono applicate diverse maggiorazioni della paga oraria (che variano, poi, anche in base al settore di appartenenza).

I diversi tipi di straordinario sono:

  • straordinario entro le 48 ore settimanali: prevede una maggiorazione del 15%;
  • straordinario oltre le 48 ore settimanali: prevede una maggiorazione del 20%;
  • straordinario notturno: prevede una maggiorazione del 50%;
  • straordinario festivo: prevede una maggiorazione del 30%:
  • straordinario notturno con riposo compensativo;
  • straordinario festivo con riposo compensativo.

Come vengono tassati gli straordinari?

La domanda che molti si pongono è se convenga veramente fare gli straordinari. Si corre il rischio che il lavoro oltre le 40 ore settimanali ci costringa a pagare più tasse? La retribuzione del lavoro straordinario varia in base alla tipologia di straordinario che si presta e viene calcolata separatamente rispetto a quella delle normali ore di lavoro.

La tassazione, però, contrariamente a quello che qualcuno potrebbe credere, non è separata: la retribuzione del lavoro straordinario concorre alla formazione del reddito complessivo sul quale calcolare l’Irpef e proprio per questo motivo il lavoro straordinario è sottoposto a tassazione ordinaria.

Prestare ore di lavoro in più, per rispondere alla domanda iniziale, però, conviene sempre. Quanto convenga dipende dal reddito complessivo e dalla possibilità di sconfinare nello scaglione di reddito successivo che ridurrebbe il beneficio netto della maggiorazione del lavoro extra.

Per calcolare le tasse dovute sullo straordinario, per forza di cose, non si può prendere a riferimento solo una busta paga o il reddito di un mese. La proiezione che va fatta è su base annuale perché anche sul lavoro straordinario grava l’Irpef ordinaria che pesa nel seguente modo:

  • 23% per reddito fino a 15.000 euro;
  • 25% per redditi che eccedono i 15.000 ed entro i 28.000 euro;
  • 35% per redditi che eccedono i 28.000 ed entro i 50.000 euro;
  • 43% per redditi che eccedono i 50.000 euro.

Se il lavoro straordinario complessivo di tutto l’anno fa passare da uno scaglione di reddito all’altro, è ovvio che su quelle retribuzioni peserà, complessivamente una tassazione più pesante.

Da tenere presente che sugli straordinari non pesa solo l’imposizione fiscale, ma anche quella contributiva che, a carico del dipendente, pesa del 9,19%.

Lo straordinario, pertanto, porta ad un aumento dell’imponibile fiscale (solo per la parte al netto dell’imponibile contributivo che non concorre alla formazione del reddito) che potrebbe far ricadere il dipendente nello scaglione Irpef successive, determinando, per l’eccedenza, una tassazione più alta.

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