Come «Rivoluzioniamo la scuola», intervista a Francesco Intraguglielmo

Marta De Vivo

5 Maggio 2022 - 15:00

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Abbiamo parlato di come dovrebbe cambiare la scuola italiana con Francesco Intraguglielmo creatore di “Rivoluzioniamo la scuola”.

Quattro chiacchiere con Francesco Intraguglielmo per parlare della realtà che ha fondato: RLS, il movimento giovanile “Rivoluzioniamo la scuola” e di come nelle scuole italiane ancora tante cose non funzionano. L’Italia è uno dei paesi più ignoranti d’Europa, con un tasso di analfabetismo funzionale sempre più elevato.

C’è un’elité accademica all’interno della quale molti raggiungono livelli altissimi di istruzione. Tuttavia, a causa di quest’ultima vengono abbandonati “gli altri”, coloro che per condizioni economiche sfavorevoli non riescono a farvi parte.

Francesco ci racconta di come l’idea di fondare questo momento sia sempre stata insita in lui. Contesta i movimenti giovanili politicizzati e sottolinea il rischio di andare avanti a suon di proposte che poi non vengono realizzate, un punto focale sul quale non transige è la digitalizzazione: la necessità di digitalizzare la scuola italiana.

Le mobilitazioni che ha organizzato dimostrano l’ampia partecipazione di tantissimi ragazzi che provengono da scuole di tutta Italia, uniti dal medesimo desiderio di modernizzare e cambiare la nostra istituzione scolastica. Infine, ci parla del bullismo e di come questo sia un fenomeno in aumento in tutte le scuole. Segno secondo lui, dell’inadeguatezza di alcuni docenti. Sostiene che sia necessario introdurre delle valutazioni per i docenti e proporre degli avanzamenti di carriera significativi per i professori migliori.

Chiudiamo l’intervista con il racconto della disillusione dei giovani e di come questa sia comprensibile, visto il mondo incerto nel quale viviamo. La scuola potrebbe invertire questa tendenza, in quanto è lì che si forma il pensiero critico e la capacità di immaginare un futuro diverso. Racconta che non sa se finiti gli studi sarà ancora alla guida di questo movimento, ma che sicuramente continuerà ad impegnarsi per migliorare il nostro Paese.

È la scuola il motore del Paese e ciò che andrà a formare le future classi dirigenti. Ragazzi come Francesco ci danno speranza per il futuro. Ci fanno comprendere che i giovani hanno voglia di darsi da fare per cambiare davvero le cose, una volta per tutte. Non solo a parole, ma anche con i fatti. Scendendo in piazza. Lottando per una scuola migliore. Esattamente come diceva Nelson Mandela: «L’istruzione è il grande motore dello sviluppo personale. È attraverso l’istruzione che la figlia di un contadino può diventare medico, che il figlio di un minatore può diventare dirigente della miniera, che il figlio di un bracciante può diventare presidente di una grande nazione».

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