Come adottare un bambino abbandonato all’ospedale?

Ilena D’Errico

5 Settembre 2023 - 22:29

Bambino abbandonato all’ospedale, come adottarlo? Ecco la procedura da seguire, le differenze e le tempistiche.

Come adottare un bambino abbandonato all’ospedale?

Spesso si sente parlare di bambini lasciati in ospedale, anzi negli ultimi tempi c’è stato un ritorno all’utilizzo delle culle per la vita, la versione moderna delle “ruote per gli esposti” che consentono di affidare il neonato alle cure dell’ospedale senza alcun contatto con il personale e in completo anonimato, grazie all’assenza di telecamere.

Visto l’elevato numero di coppie che desiderano allargare la famiglia con l’adozione e accogliere i bambini con loro, ci si chiede se sia possibile adottare un bambino abbandonato all’ospedale e come fare. Probabilmente in molti pensano che la procedura sia più semplice in questi casi, perché di norma i bambini lasciati in ospedale sono neonati, a volte anche con poche ore di vita, ed è di solito improbabile un ripensamento dei genitori biologici. Vediamo quindi la procedura prevista dalla legge.

Come adottare un bambino abbandonato in ospedale

Lasciare un bambino in ospedale nel caso in cui si voglia darlo in adozione è sicuramente la scelta migliore, sia che la madre comunichi questa decisione dopo il parto, sia che il parto avvenga altrove e il bambino venga portato in un secondo momento. In entrambi i casi è garantito il completo anonimato e si assicurano al neonato l’assistenza sanitaria e le cure di cui necessita.

L’ospedale, però, anche se si prende cura del piccolo non è il suo affidatario e non può ricoprire questo compito prendendo decisioni legali che lo riguardano. Di conseguenza, la procedura per adottare un bambino lasciato in ospedale è la medesima di quella prevista per la classica adozione nazionale. L’unica differenza osservabile per quanto riguarda le tempistiche rileva più per il bambino - che è più velocemente dichiarato adottabile - che per i futuri genitori, i quali devono comunque rispettare l’iter ordinario.

Bambino lasciato in ospedale, quando si può adottare

Quando un bambino viene lasciato in ospedale, la struttura affida immediatamente l’Ufficiale di stato civile, che si occupa di stilare l’atto di nascita indicando i genitori come “ignoti”. A questo punto, la procura certifica la situazione del neonato, dichiarandolo “adottabile”.

Di conseguenza, il neonato è pronto a essere adottato in tempi molto ridotti (di solito entro 1 mese) soprattutto se paragonati con le tempistiche attuate quando invece la famiglia biologica è presente, ma ci sono dubbi sulla sua idoneità. In caso di abbandono, non c’è infatti nessun altro che possa obbiettare all’adozione.

Come adottare un bambino

Per adottare un bambino, la coppia in possesso dei requisiti previsti dalla legge deve presentare la domanda presso il Tribunale dei minori di competenza secondo la propria residenza. In seguito, si svolgeranno i controlli da parte del giudice e degli assistenti sociali, che giudicheranno le capacità reddituali e affettive dei potenziali genitori.

In caso di esito positivo, la coppia viene dichiarata idonea e può quindi esserle affidato un bambino. Prima dell’adozione vera e propria, infatti, intercorre almeno un anno di affidamento preadottivo. Quest’ultimo ha carattere temporaneo, tanto per una seconda valutazione della coppia, quanto per un possibile riavvicinamento della famiglia biologica (di cui il tribunale deve tenere conto nell’interesse dei minori).

Questo significa che non è possibile adottare in modo specifico un bambino abbandonato all’ospedale, a meno che questo evento non succeda quando la coppia è già stata dichiarata idonea e in lista per l’adozione nazionale. In ogni caso, non è permesso scegliere un bambino specifico da adottare. Si può presentare la domanda nel caso in cui si abbia già instaurato un rapporto stabile e duraturo con il bambino, ma evidentemente questa circostanza non si applica in caso di abbandono di un neonato.

È quindi possibile adottare un bambino lasciato in ospedale soltanto quando la coppia era già in lista d’attesa al momento dell’abbandono, peraltro con tempistiche ridotte.

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