Cessione del credito superbonus, chi si salva dalla stretta del governo Meloni?

Luna Luciano

19 Febbraio 2023 - 09:39

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Dopo lo stop del superbonus da parte del Governo Meloni, sono ancora molti i dubbi e le domande. Ecco chi si salva dalla stretta e cosa fare.

Cessione del credito superbonus, chi si salva dalla stretta del governo Meloni?

C’è ancora molta confusione sulla cessione del credito superbonus dopo la stretta del Governo Meloni. L’esecutivo ha infatti stabilito con il decreto legge del 16 febbraio 2023 lo stop di tutte le cessioni di bonus fiscali.

In molti quindi si domandano quindi chi si salverà da tale stretta, potendo accedere al superbonus e chi invece dovrà rinunciare a tale opportunità. Il vero spartiacque è ancora una volta la presentazione della Cilas ovvero la “Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata Superbonus”, ma anche per chi ha già chiuso i lavori resta il blocco di fatto per la vendita agli sportelli bancari.

Davanti a tanta confusione è opportuno fare chiarezza. Ecco tutto quello che c’è da sapere riguardo il superbonus e chi potrà ancora accedervi.

Cessione del credito superbonus, chi si salva dalla stretta del governo Meloni?

È quindi ufficiale lo stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura, ma non per tutti. Infatti si salveranno dalla stretta dell’esecutivo Meloni sia tutti i lavori in corso e quelli per i quali è già stata presentata la Cilas.

Questo vale sia in caso di Superbonus che per tutti gli altri interventi che comportano il diritto alle detrazioni per i lavori sulla casa. Per queste persone tutte le opzioni rimangono aperte, mentre per chi è rimasto escluso l’unica via è quella della detrazione in dichiarazione.

Per quanto riguarda il Superbonus 110% il decreto Meloni ha stabilito che resteranno ferme le opzioni per:

  • sconto in fattura;
  • cessione del credito.

Questo solo nel caso in cui sia stata presentata la Cilas entro il 16 febbraio 2023 per interventi diversi da quelli effettuati dai condomini. Per gli interventi condominiali, oltre alla Cilas, è necessario che risulti adottata, prima del 17 febbraio, la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione.

Salvati anche gli interventi per demolizione e ricostruzione degli edifici, per i quali risulti presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo.

Superbonus: cosa accade agli altri bonus?

Non si salvano dalla stretta nemmeno gli altri bonus. Per quanto riguarda l’ecobonus e bonus casa, infatti, valgono le stesse regole del superbonus, ciò vale a dire che gli unici lavori che si salveranno dalla stretta sono quelli per i quali è stata presentata la Cilas entro il 16 febbraio.

Il decreto invece non chiarisce del tutto cosa accadrà in caso di edilizia libera. Come si legge sul documento, in tal caso sarà necessario che siano già iniziati i lavori. Resterà quindi da capire se in tal caso sarà possibile applicare lo sconto in fattura per infissi e installazione di caldaie.

Come spiegato da Repubblica: “acquisto e posa in opera coincidono e non è necessario che siano effettuati altri lavori prima di installare gli impianti o le nuove finestre”. In questi casi è possibile che sia stato solo approvato il “preventivo prima del 16 febbraio” e che il saldo con sconto in fattura “avvenga alla consegna ossia al momento dell’installazione”. Il governo dovrà quindi fare chiarezza.

Nessun dubbio, invece, per quanto riguarda il sismabonus acquisti e le sue tempistiche. Nel decreto si legge infatti che sconto in fattura e cessione del credito sono ancora ammessi solo se presente un contratto preliminare regolarmente registrato entro il 16 febbraio e la stipulazione del rogito alla stessa data.

Cessione del credito superbonus: tra lavori chiusi e cessioni bloccate

Per chi ha già concluso i lavori, invece, resta comunque il blocco di fatto delle cessioni presso gli sportelli bancari. Eppure, si intravedono alcuni spiragli di luce.

Nel decreto del 16 febbraio 2023 del Governo Meloni sono stati indicati in dettaglio la lista dei documenti che i cessionari devono richiedere in modo da poter evitare di essere ritenuti responsabili in solido in caso di frodi.

Un intervento che ha avuto subito un riscontro positivo da parte di Abi (Associazione bancaria italiana) e Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili). Nei prossimi giorni sono previsti, inoltre, alcuni incontri con il governo. Potrebbero quindi esserci ulteriori novità in arrivo, quanto meno per sbloccare le cessioni rimaste in sospeso.

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