Case green, quanto costerà adeguare un immobile?

Chiara De Angelis

25 Marzo 2023 - 07:15

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La bozza della direttiva case green approvata dal Parlamento UE prevede l’obbligo di ristrutturazione dell’immobile. Ma quanto costerà l’adeguamento alle nuove classi energetiche?

Case green, quanto costerà adeguare un immobile?

Nelle ultime settimane, complice l’approvazione della bozza della direttiva case green da parte del Parlamento Europeo, gli italiani hanno iniziato a chiedersi quanto costerà adeguare un immobile per il raggiungimento dei nuovi parametri di classe energetica fissati dal provvedimento.

Qualora dovesse entrare in vigore la direttiva case green, dopo il negoziato tra Consiglio europeo, Commissione e Parlamento UE, scatterà l’obbligo per i proprietari di edifici residenziali di raggiungere:

  • la classe energetica E – entro il 1°gennaio 2030;
  • la classe Energetica D – entro il 1°gennaio 2033;
  • l’obiettivo 0 emissioni dal 2040 al 2050.

Secondo i dati snocciolati da Ance, sul territorio italiano circa il 35% degli immobili ad uso residenziale appartiene alla classe energetica «G», il 25% risulta invece in classe «F». Questo significa che per adeguarsi ai nuovi standard europei sopra indicati occorrerà effettuare lavori di ristrutturazione sugli immobili intervenendo sulle caldaie, sugli infissi ma anche installare impianti alimentati da energie rinnovabili (es. pannelli fotovoltaici) o eseguire lavori di isolamento.

Stiamo parlando di lavori certamente non poco onerosi. Ma a conti fatti quanto potrebbe costare questo adeguamento qualora la direttiva case green ottenesse il via libera definitivo dal diritto europeo?

Vediamo subito quale spesa gli italiani dovrebbero affrontare per intervenire sugli immobili in modo da raggiungere l’efficientamento energetico previsto dalla direttiva EPBD case green.

Case green, qual è la situazione in Italia

Prima di soffermarci su quali potrebbero essere i costi da sostenere qualora la direttiva case green dovesse andare in porto, facciamo il punto sull’efficientamento energetico degli edifici in Italia. A questo proposito ci viene in aiuto Silvi Costruzioni Edili.

L’impresa ha esaminato la situazione del parco immobili italiano prendendo in considerazione i dati forniti dall’Enea, dall’Agenzia delle Entrate (Area Catasto), Istat, Icsr e PoliMi (Smart Building Report 2022).

Dai dati emerge che circa il 62% degli edifici ad uso abitativo rientra nelle classi energetiche di tipo “F” o “G”, mentre il tasso di ristrutturazione raggiunge a malapena lo 0,9%. Per meglio intenderci, su 34 milioni di case accatastate ben 21 milioni ricadono nelle categorie energetiche più basse (classe F e G) e dovrebbero quindi essere adeguate ai nuovi standard dettati dalla direttiva case green.

C’è da fare però una premessa: la classificazione energetica italiana differisce dal quella dell’Unione Europea per le classi «E» e «D». Dando uno sguardo all’Italia, infatti, il 74% delle abitazioni sono di classe energetica “E”, “F”, “G” e solo la rimanente parte (26%) di classe “D” o superiore.

Tuttavia, secondo i nuovi parametri energetici fissati dalla bozza della direttiva case green solo il 45% degli immobili ad uso residenziale rientrerà nella classe “E”, “F” e “G”.

Case green, quanto costerà adeguare un immobile?

Non appena la direttiva case green sarà approvata definitivamente si dovrà intervenire sugli immobili con una serie di lavori. Occorrerà fare il cappotto termico, optare per l’installazione del fotovoltaico, sostituire infissi e caldaie.

Pur trattandosi di un provvedimento in bozza, dunque non definitivo, con la prima approvazione arrivata da parte del Parlamento UE inizia a concretizzarsi l’obbligo di migliorare le prestazioni energetiche degli immobili attraverso lavori di rinnovo dei sistemi di riscaldamento e di isolamento.

Secondo la bozza della direttiva case green, infatti, tale disposizione si attua nel caso di ristrutturazione totale dell’immobile, della vendita o quando viene stipulato un nuovo contratto di locazione.

Ma in soldoni quanto costerà adeguare un immobile, o meglio eseguire i lavori necessari per il raggiungimento dell’efficienza energetica stabilita dalla direttiva green? Analizziamo la spesa facendo un semplice esempio.

Supponiamo di essere proprietari di un immobile risalente agli anni 80, locato a 400 metri sul livello del mare, con singoli appartamenti mediamente di 100 metri quadrati. Eseguire lavori sulle pareti, sull’involucro esterno, sul solaio e sulla copertura porta ad un salto dalla classe energetica “G” alla classe energetica “D”.

Un passaggio che, secondo quanto affermato da CEO di Silvi, porterà a sostenere una spesa di 60.000 euro per ogni singolo appartamento. Di questi solo 36.000 euro andranno spesi per la coibentazione.

C’è poi il nodo delle caldaie da sostituire con impianti supportati da un fotovoltaico. Ancora una volta è la direttiva case green a dettare legge in materia: dal 1°gennaio 2024 in tutti gli Stati UE scatterà il divieto di installare caldaie alimentate tramite combustibili fossili.

Case green, casa singola e appartamenti: quanto si potrà spendere?

Nel caso di una casa singola (100 metri quadrati) l’adeguamento richiesto dalla direttiva casa green costerebbe ancora di più: la spesa in questo caso sarà doppia. Se invece si devono eseguire lavori su una villetta (classe G), all’incirca di 200 metri quadrati, i costi triplicano: si potrà toccare la soglia di 180.000 euro.

Se in aggiunta ai lavori sopra visti si volessero eseguire lavori sulle parti ammalorate di appartamenti, interventi di rafforzamento della struttura, miglioramento sismico (zona 1 e 2) e antiribaltamento dei paramenti si potrà arrivare a spendere circa 50.000 euro per ciascun appartamento.

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