Bonus insegnanti 500 euro anche ai precari? Cosa dicono le ultime sentenze

Giorgia Bonamoneta

21 Gennaio 2023 - 22:56

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Anche ai precari spetta il bonus di 500 euro per gli insegnanti (Carta del docente), ma a dare l’ok sono i tribunali e non la normativa. Ecco cosa dicono le sentenze in merito.

Bonus insegnanti 500 euro anche ai precari? Cosa dicono le ultime sentenze

Il bonus insegnanti da 500 euro spetta anche ai precari. Sono diverse le sentenze che ormai riconoscono il diritto della Carta docente anche a chi non ha la cattedra. La Carta docente permette infatti di aggiornarsi, non solo comprando libri, ma anche un computer per gestire e formulare le lezioni in classe. Inoltre con il bonus è possibile andare al cinema e pagare dei corsi.

L’ultima sentenza che riconosce il bonus docenti anche ai precari è del tribunale di Firenze. Questa ha riconosciuto a due insegnanti con contratto a tempo determinato il diritto di avere la Carta docente, con tanto di arretrati di cinque anni.

Fin dal suo esordio la Carta docente è stata accusata di discriminare gli insegnanti precari rispetto a quelli con cattedra. La discriminazione era piuttosto evidente: il docente precario, con tutte le difficoltà del caso, non aveva accesso a un bonus per migliorare le proprie prestazioni lavorative. Anche l’Europa non è d’accordo e, in seguito a un ricorso presentato da Anief, era stato dichiarato il bonus docente così formulato discriminatorio e quindi illegittimo.

Intanto per il 2022-2023 la Carta docente ha retto ma, in vista di una riforma del reclutamento e della formazione dei docenti, il rischio di perdere del tutto e per tutti il bonus è piuttosto alto.

Il bonus insegnanti è per tutti: cosa dicono i tribunali

Da quando è stata introdotta la Carta docenti, c’è il bonus per gli insegnanti al valore di 500 euro, sono stati diversi i tribunali che hanno concesso la carta anche ai docenti precari rimasti nella formulazione esclusi.

Così anche l’ultima sentenza del tribunale di Firenze ha riconosciuto a due insegnanti la Carta docente che non hanno potuto ricevere per ben cinque anni. La sentenza prevede anche il pagamento degli arretrati, che ora il ministero dell’Istruzione è costretto a pagare, perché l’esclusione delle due insegnanti si è dimostrata una discriminazione.

Le sentenze descrivono sempre lo stesso atteggiamento: discriminazione nei confronti dei docenti precari. Una decisione che è conforme anche a quanto dichiarato dalla Corte di giustizia europea dopo il ricorso da parte dell’Associazione nazionale insegnanti formatori (Anief). Questo infatti ha dichiarato la norma italiana illegittima e in contrasto con il divieto di discriminazione fissato dalla clausola n. 4 dell’accordo quadro europeo in materia di lavoro a tempo determinato. Il richiamo è stato dato, ma nel corso degli anni dall’Italia sempre ignorato.

La risposta del ministero: serve una legge ad hoc

Il bonus docenti da 500 euro (o Carta del docente) è un’iniziativa promossa dal Ministero dell’Istruzione con la legge sulla Buona Scuola (Legge n.107/2016, art. 1 comma 121) per favorire l’aggiornamento e la formazione dei docenti di ruolo delle istituzioni scolastiche.

Il ministero, in seguito delle numerosissime sentenze presentate dal 2016, è costretto a pagare non soltanto le future carte, ma anche gli arretrati ai docenti precari. Per questo il ministero stesso ha espresso la volontà di un intervento legislativo al riguardo. La possibilità dell’eliminazione del bonus per gli insegnanti da 500 euro è dietro l’angolo, ma secondo il ministero è tempo di rispondere alle questioni dei docenti precari e delle sentenze che confermano loro il bonus.

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