Dite addio alla dipendenza da smartphone con questo semplice ma efficace metodo ideato da un ex dipendente Google. Ecco come funziona.
Secondo diversi studi, una persona adulta trascorre in media dalle 3 alle 5 ore al giorno davanti a uno smartphone. Ore che arrivano anche a 6 per gli adolescenti. Social, serie TV, email: accendiamo il cellulare per una cosa e finiamo per trascorrere ore a scrollare reel o guardare video. Le statistiche indicano che si consulta lo smartphone circa 150 volte al giorno, il che significa usarlo ogni sei minuti circa. Si innesca un meccanismo di dipendenza tale che, se una persona non ha il proprio smartphone a portata di mano, può arrivare a stare male.
Questo comportamento ci fa perdere moltissimo tempo durante la giornata. Stando sempre al cellulare, finiamo per accontentare le volontà altrui e non facciamo nulla per noi stessi. John Zeratsky, ex dipendente Google, ha scritto un libro diventato rapidamente un bestseller, con oltre 300.000 copie vendute in tutto il mondo e tradotto in 27 paesi. Un libro in cui spiega con metodi semplici come liberarsi dalla dipendenza da smartphone e diventare più produttivi durante la giornata, evitando di sprecare tempo.
Come liberarsi dalla dipendenza dallo smartphone: il metodo
Quando ci svegliamo al mattino, ancora prima di alzarci, a colazione, mentre ci prepariamo, in bagno, nelle pause lavorative, la prima cosa che facciamo è prendere lo smartphone, controllare le notifiche e passare tantissimo tempo sui social. In alcuni casi si innesca un’abitudine molto dannosa, che porta a sprecare parecchio tempo. Poi non dobbiamo lamentarci di arrivare a fine giornata dicendo che il tempo vola e che non riusciamo a portare a termine tutti gli impegni prefissati. Un ex dipendente Google ha ideato un metodo semplice per dire addio alla dipendenza da smartphone, soprattutto da quelle app dannose per il nostro tempo, come i social.
Tutto ciò che va fatto è modificare le schermate del cellulare. Il primo consiglio è lasciare la schermata iniziale vuota: spostare tutte le icone nella schermata successiva e poi in quella dopo, e così via. La prima schermata deve restare vuota, visibile solo lo sfondo. In basso si può lasciare l’icona per telefonate e SMS.
In questo modo si eliminano le distrazioni visive. Le uniche cose che vedrai quando sbloccherai il cellulare saranno le foto impostate e lo sfondo predefinito. Così, anche aprendo lo smartphone in modo automatico, potrai fermarti e chiederti: «Cosa stavo cercando di fare?».
Altro consiglio per le schermate successive: cercare di tenere una sola riga di app per ogni schermata. Un’interfaccia semplice aiuta a sentirsi calmi e a percepire un maggiore controllo sull’ambiente circostante. Basta schermate piene zeppe di app che creano caos e disorientamento. Il semplice fatto di nascondere un’app crea una barriera psicologica, contribuendo a frenare i comportamenti di dipendenza.
Solo questo ridurrà drasticamente il numero di volte in cui aprirai lo smartphone senza un motivo valido. In altre parole, potrai usare il tuo tempo in modo più consapevole.
Invece di aumentare il numero di app, scegli di ridurle. Invece di puntare alla comodità, scegli di rendere le cose meno comode. Questo è il primo passo concreto per recuperare il tempo perso sullo smartphone.
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