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Zona Euro: crisi sempre protagonista. Braccio di ferro tra Nord e Sud
giovedì 27 settembre 2012, di
Violente proteste in Spagna contro l’austerity, scioperi in Grecia, tensioni politiche tra nord e sud Europa sulla gestione del settore bancario: la crisi dell’Euro rientra in scena, come sempre da protagonista e urta contro i mercati finanziari, dopo la tregua estiva.
I tassi di interesse sui bonos spagnoli a 10 anni hanno superato di nuovo il livello del 6% e l’asta ha dimostrato come l’Eurozona abbia fallito nel tentativo di uscire dal carosello crisi-tregua-crisi che ha caratterizzato gli ultimi tre anni della storia Europea.
Crisi: due passi avanti, uno indietro
A luglio, la promessa di Mario Draghi, capo della BCE, di fare "il necessario per preservare l’Euro" ha lasciato spazio ad un’estate fatta di ottimismo, soprattutto sui mercati Spagnoli e Italiani. Ma il tempo sembra essere scaduto, così la situazione è tornata al punto di partenza: l’indice FTSE ha chiuso a ribasso del 1.7%, così come le borse in Spagna e in Italia che hanno visto un declino pari rispettivamente al 3.9% e 3.3%.
La possibilità che la Banca Centrale Europea potesse comprare titoli di Stato e contribuire alla ricapitalizzazione delle banche ha segnato momenti di euforia, ma ora è di nuovo il momento del passo all’indietro.
Spagna: la peggiore della classe
In Spagna confluiscono forze diverse che testano la pazienza dei mercati: oggi saranno resi noti i piani di bilancio che metteranno in luce la precarietà dell’economia spagnola e, nel frattempo, la prossimità delle elezioni in Catalogna lascia spazio ai timori riguardo alla possibilità di secessione. Ma a questo Mariano Rajoy, il Premier spagnolo, deve dare un segnale chiaro, anzi, dovrebbe annunciare la decisione di accettare le condizioni imposte dalla BCE per l’intervento sul mercato delle obbligazioni.
A indurire il già cupo panorama sulla scena spagnola c’è poi Moody’s, l’agenzia di rating che classifica il paese a Baa3, il minore possibile per gli investimenti e minaccia la possibilità di ulteriori downgrade nel giro di pochi giorni.
Braccio di ferro con il nord Europa
A peggiorare le condizioni già particolarmente critiche del sud Europa, c’è la Germania con i suoi alleati del nord, così il ritorno di una crisi dura e sempre più massiccia sembra inevitabile, ma è possibile che non tutto sia perduto.
Tanto in Italia, quanto in Spagna i tassi di interesse sui titoli di Stato rimangono comunque al di sotto della soglia raggiunta prima della promessa di intervento da parte della BCE. Così, c’è chi sostiene che si tratti di una fase di correzione, un’inevitabile reazione alle sfide e alle tensioni politiche che segue un momento di rally e sottolinea come, infondo, i tassi sui titoli decennali siano ancora al di sotto rispetto ai livelli raggiunti due mesi fa.
Super Mario Draghi: OK. Classe politica: KO
La promessa della BCE ha rimosso le previsioni catastrofiche riguardo all’imminente rottura definitiva della moneta unica: i mercati hanno fiducia in Mario Draghi e sanno che la BCE fornirà la protezione necessaria, scrive il Financial Times, pur tornando alla terza fase del circolo vizioso, non ci sarà la stessa reazione di panico questa volta.
Tuttavia, le tensioni politiche delle ultime settimane sottolineano le difficoltà della classe politica dell’Eurozona nel riuscire a trovare un sistema per la rivitalizzazione del settore bancario e rendere chiara a tutti la loro idea di "unione bancaria", con un supervisore comune e un sistema di mercato integrato.
Mercati e Spagna: sarà una prova di forza
Allo stesso tempo, i mercati e la Spagna si confrontano su una "divergenza" di interessi. Gli investitori sul mercato delle obbligazioni ritengono ormai inevitabile che la Spagna accetti il pacchetto di riforme economiche disegnato dalle autorità Europee e il Fondo Monetario Internazionale, prerequisito per ottenere gli aiuti dalla Banca Centrale Europea. Il Premier Rajoy, dal conto suo, non sembra sentire questa impellente esigenza.
La popolazione spagnola farà tutto quanto in suo potere per evitare di finire al cappio della Germania e i mercati faranno di tutto affinché la Spagna accetti il salvataggio.
Forse, allora, i mercati vorranno vedere quanto in alto possono arrivare i tassi di interesse sulla Spagna prima che questa ceda?