Test rapidi a scuola: come funzionano e quanto sono attendibili

Fiammetta Rubini

02/10/2020

02/10/2020 - 14:19

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Il Cts ha dato l’ok ai test rapidi a scuola, intanto nel Lazio partono i prelievi salivari veloci. Ecco come funzionano, che differenze ci sono tra i vari tipi di test e quanto sono affidabili.

Test rapidi a scuola al via: il Cts ne ha approvato l’uso negli istituti per l’attività di screening a tappeto. Questi test, già utilizzati negli aeroporti, danno il risultato in 20-30 minuti, tagliando notevolmente i tempi richiesti dal classico tampone.

In questo modo si possono velocizzare i controlli su insegnanti e personale scolastico e isolare solo i casi sospetti. Il ministro della Salute Speranza insiste da tempo sulla necessità di introdurre i test antigenici rapidi a scuola: con l’ok del Comitato tecnico scientifico, sembra che finalmente il ministero e gli esperti abbiano trovato un’intesa. Non resta quindi che capire bene come funzionano i test rapidi nelle scuole e quanto sono affidabili.

Test rapido scuola: cos’è e come funziona

Il test rapido, anche detto antigenico perché va a ricercare l’antigene, ossia le particelle del coronavirus, è l’alternativa veloce al tradizionale tampone nasofaringeo. Se per il risultato del normale tampone bisogna attendere dalle 24 alle 48 ore, con il test rapido è possibile sapere se si è positivi o negativi al Covid-19 nell’arco di 15-30 minuti.

I test rapidi vengano già usati negli aeroporti: consentono di fare controlli a tappeto a chi arriva, scovando facilmente i superdiffusori. Anche alcune scuole, prima dell’ordinanza ministeriale, hanno già iniziato a sperimentare i tamponi rapidi.

Anche il test rapido viene fatto con un cotton fioc che preleva campioni di saliva, ma in questo caso non bisogna inviarlo a un laboratorio attrezzato e attendere 1-2 giorni per l’esito. Il risultato del tampone rapido infatti viene letto da un apparecchio molto più piccolo, simile a quello che viene utilizzato dai diabetici per monitorare la glicemia.

Va precisato comunque che in caso di positività bisogna effettuare il tampone molecolare.

Come funziona il test salivare veloce (novità Lazio)

La Regione Lazio, in collaborazione con l’Istituto Spallanzani e il San Camillo, ha lanciato un progetto pilota di testing nelle scuole che consiste nei test salivari veloci. I primi istituti in cui partirà la sperimentazione sono l’Istituto Comprensivo Via Crivelli a Roma e l’Istututo Comprensivo di Maccarese-Fiumicino. Gli operatori della Asl Roma 3 si recheranno nelle scuole per fare il test ai bambini e ai ragazzi, ovviamente dietro consenso informato dei genitori e la firma del documento di tutela della privacy.

Come funziona il prelievo salivare a scuola?

Si tratta di un test molto meno invasivo del tampone nasofaringeo che può essere utilizzato anche dagli stessi bambini. Basta prendere una salivetta da mettere in bocca e masticare come se fosse una chewing gum. Verrà poi riposta nella provetta con sopra indicato nome e cognome del ambino, che verrà inviata all’Ospedale San Camillo. Il risultato del test viene comunicato entro la giornata.
Un altro vantaggio di questo test è che in caso di sospetto positivo e di necessità di una conferma, questo stesso prelievo è sufficiente non servirà un altro tampone.

Il test rapido è affidabile? La risposta degli esperti

La riduzione così drastica delle tempistiche per avere il risultato del tampone ha sollevato dubbi sulla reale affidabilità di questo test. È sicuro? Che margine di errore aspettarsi?

Gli esperti chiariscono che il test rapido non è sicuro al 100%, ma ha comunque elevate performance di sensibilità e specificità.

Come spiegato da Paolo D’Ancona, epidemiologo e ricercatore dell’Istituto Superiore di Sanità, i test rapidi in commercio hanno una sensibilità dell’85%: questo vuol dire che su 100 persone testate positive, 85 sarebbero individuate. Quanto alla specificità, ossia la capacità di fornire risultati corretti quando il test risulta positivo, l’affidabilità dei test rapidi sale al 95%. C’è, quindi, maggiore probabilità che esca un falso negativo a causa della carica virale molto bassa.

Walter Ricciardi, prof. ordinario di Igiene e Medicina preventiva alla Cattolica di Milano e consigliere del ministro della Salute, ha detto che i test rapidi in commercio sono migliorati e che in circostanze come aeroporti e scuole, dove bisogna fare analisi su una grande massa di persone, sono un’opzione molto seria.

Il tampone naso-faringeo classico resta il test più attendibile e l’unico strumento che conferma i casi di positività al Covid-19. I tamponi rapidi però si sono dimostrati efficaci nello scoprire i contagi quando la carica virale è alta.

Un vantaggio di usarli nelle scuole è la possibilità di isolare subito i casi sospetti evitando di mettere in quarantena un’intera classe.

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