Pensione, quale alternativa all’opzione donna troppo penalizzante?

Lorenzo Rubini

19 Novembre 2020 - 12:02

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L’opzione donna permette di anticipare di molti anni l’accesso alla pensione ma di contro comporta una penalizzazione sull’assegno previdenziale che in alcuni casi è molto pesante.

Pensione, quale alternativa all’opzione donna troppo penalizzante?

La pensione con l’opzione donna è molto appetibile poiché permette di anticipare anche di 9 anni la pensione di vecchiaia. Di contro la misura comporta un ricalcolo interamente contributi dell’assegno spettante che in alcuni casi porta ad una penalizzazione fino al 30% dell’importo spettante. Proprio per questo motivo molto spesso si cerca un’alternativa.

Rispondiamo ad una lettrice di Money.it che ci scrive:

“Buongiorno, sono una artigiana. A fine anno, chiuderò la p. Iva. Ho maturato 39,5 anni di contributi e, con la ldb 2020, dovrei riuscire ad usufruire di OD (in caso fosse prorogata. Infatti, sono del marzo 61). Ho fatto fare dei calcoli, ad oggi, con OD perderei circa più di 400 euro rispetto alla Fornero. Non posso permettermi una tale penalizzazione, in quanto ho un mutuo in essere. Allo stesso tempo, ho bisogno di avere una entrata. Non so cosa fare! Avete consigli da darmi? Grazie”

Pensione opzione donna, quali alternative?

Con 59 anni di età e con 39 anni e mezzo di contributi, purtroppo, l’opzione donna rimane l’unica misura che le permette un’uscita dal mondo del lavoro nell’immediato.

Anche se convengo con lei che la misura è davvero troppo penalizzante, in alcuni casi, resta comunque quella che permette di accedere alla quiescenza molto prima rispetto a tutte le altre.

Nel suo caso, tra l’altro, la penalizzazione risulta essere ancora più pensate perché le permette un anticipo, sulla pensione anticipata ordinaria, di soli 2 anni e mezzo: con 41 anni e 10 mesi di contributi, infatti, potrebbe accedere al pensionamento previsto dalla riforma Fornero senza subire alcuna penalizzazione sull’assegno spettante.

Le alternative sono davvero nulle se ha bisogno di un’entrata nell’immediato. Se, invece, riesce ad attendere per almeno 2 anni e mezzo ed ha possibilità di continuare a lavorare e versare contributi al raggiungimento dei 41 anni e 10 mesi potrebbe pensionarsi senza tagli.

Potrebbe anche decidere di versare i contributi che le mancano facendosi autorizzare alla prosecuzione volontaria, che richiederebbe comunque 2 anni e mezzo circa per farla giungere al risultato contributivo che le occorre, ma in questo caso oltre a non avere un’entrata mensile dovrebbe anche accollarsi l’onere del versamento dei contributi.

«Se hai dubbi e domande contattaci all’indirizzo email chiediloamoney@money.it»

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