Pensione di reversibilità al coniuge: quando non si riduce mai per reddito?

Lorenzo Rubini

22 Febbraio 2022 - 19:30

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La pensione di reversibilità viene riconosciuta al coniuge superstite e può subire una riduzione se i redditi personali del beneficiario superano una determinata soglia.

Pensione di reversibilità al coniuge: quando non si riduce mai per reddito?

Il coniuge superstite ha diritto alla pensione di reversibilità anche se lavora ed ha un reddito personale. Fino a determinate soglie, però. Se il reddito del beneficiario supera la soglia stabilita dalla legge l’importo della misura può essere ridotto del 25, 40 o 50%.

Rispondiamo alla domanda di un lettore di Money.it che ci scrive:

“Sono un pensionato che provvede al mantenimento del proprio figlio adulto, disabile in gravità, inabile a qualsiasi attività lavorativa. In caso di mio decesso, mia moglie e lui percepirebbero la reversibilità dell’80% della mia rendita. La mia consorte è lavoratrice autonoma, sfortunatamente non percepisce guadagni significativi ma potrebbe comunque, qualora sforasse i limiti di reddito, soggiacere anche alle percentuali di trattenuta per incumulabilità: mi è stato tuttavia riferito che tale trattenuta, ai sensi della Legge 335/95, opererebbe esclusivamente nel caso di unico titolare, quindi, essendo mio figlio destinato (spero, ovviamente, il più tardi possibile!) ad essere contitolare del trattamento di reversibilità, in realtà la mia famiglia non verrebbe affatto danneggiata. Confidando nella conferma da parte vostra di tale buona notizia, desideravo però formulare un quesito: nel caso questa favorevole salvaguardia normativa venisse a mancare in futuro, potremmo ipotizzare che, verosimilmente, potrebbe essere più conveniente, per il mio nucleo famigliare, individuare come destinatario della reversibilità unicamente mio figlio, che percepirebbe sì solo il 70% della rendita, ma non sarebbe soggetto ad alcun ulteriore meccanismo di ritenuta, grazie alla bassa redditualità. La soluzione citata potrebbe essere fattibile? In caso di risposta positiva, quali sarebbero le modalità per realizzare tale ipotesi… basterebbe una volontà testamentaria da opporre all’INPS?
Ringrazio per la cortese attenzione e porgo il mio più cordiale saluto”.

Pensione di reversibilità e riduzione

Per il coniuge che percepisce pensione di reversibilità avere un reddito personale troppo alto potrebbe significare incorrere in un taglio della pensione indiretta. Più alto è il reddito, infatti e maggiore la riduzione della prestazione che spetterà al superstite.

Con un reddito annuo che supera di 3 volte il trattamento minimo INPS (reddito superiore a 20449,26 euro l’anno) la pensione di reversibilità viene ridotta del 25%. Se il reddito supera di 4 volte il trattamento minimo INPS (superiore a 27265,68 euro l’anno) il trattamento ai superstiti viene ridotto del 40%; in presenza di un reddito che supera di 5 il trattamento minimo INPS (superiore a 34082,1 euro l’anno) la pensione di reversibilità spettante subisce un taglio del 50%.

Ma va sottolineato che il taglio non si applica in presenza di contitolare nello stesso nucleo familiare. Se il coniuge superstite, quindi, ha a carico un figlio minore, maggiorenne studente o inabile.

Nel caso di sua moglie, quindi, la pensione non subirebbe la riduzione sopra indicata neanche nel caso avesse un reddito superiore a quello soglia stabilito poiché ha a suo carico anche un figlio inabile.

In ogni caso la soluzione che prospetta, di individuare lei il destinatario della pensione di reversibilità, non è fattibile poiché non si tratta di una successione per la quale può indicare i beneficiari ma di una prestazione che l’INPS riconosce automaticamente (ma eroga solo a domanda) a determinati familiari superstiti del pensionato che è venuto a mancare.

«Se hai dubbi e domande contattaci all’indirizzo email chiediloamoney@money.it»

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