Pensione anticipata: niente penalizzazione ma l’anticipo ha un costo

Lorenzo Rubini

5 Novembre 2021 - 20:52

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La pensione anticipata ordinaria non prevede penalizzazioni sull’assegno ma bisogna sempre tenere presente che qualsiasi anticipo ha un costo.

Pensione anticipata: niente penalizzazione ma l’anticipo ha un costo

La pensione anticipata ordinaria, quella prevista dalla legge Fornero, permette l’accesso indipendentemente dall’età ai lavoratori che maturano almeno 42 anni e 10 mesi di contributi e alle lavoratrici che ne maturano almeno 41 anni e 10 mesi. Nel calcolo dell’assegno previdenziale, poi, non sono previste penalizzazioni.

Rispondiamo alla domanda di una lettrice di Money.it che ci scrive:

“Ho compiuto 58 Anni il 4/9/ 2021 e il 18 settembre 2021 ho 43anni di contributi. ci vado penalizzato? se si ha quanto?”.

Pensione anticipata, quanto costa?

Come abbiamo anticipato, quindi, la pensione anticipata ordinaria prevista dalla legge previdenziale attualmente in vigore (Legge Fornero) non prevede penalizzazioni nel calcolo della pensione. Ma andare in pensione prima, con qualsiasi misura ha un costo per il lavoratore e a prevederlo è il meccanismo dei coefficienti di trasformazione.

Il montante contributivo per la quota contributiva della pensione, infatti, viene trasformato in pensione applicandovi il coefficiente di trasformazione riferito all’età di accesso che sarà meno conveniente quando più giovane è l’età del lavoratore.

Questi coefficienti utilizzati per il calcolo della pensione, infatti, crescono e sono più favorevoli al crescere dell’età e pertanto chi accede alla pensione a 58 anni, come nel suo caso, avrà una pensione meno ricca rispetto a chi, a parità di montante contributivo, vi accede con qualche anno di più.

Solo per fare un esempio possiamo calcolare quanto vale un anno di contributi per chi accede a 58 anni e per chi, invece, accede a 67 anni. Prendiamo un lavoratore che ha una retribuzione media di 30mila euro l’anno e versa, pertanto, 9900 euro di contributi per un anno di lavoro.

Questo anno di contributi di 9900 euro vale per la pensione a 58 anni 424 euro l’anno (circa 32,5 euro mensili), ma a 67 anni vale 552 euro l’anno (42,5 euro mensili). Lo stesso anno di contributi ha una variazione di circa 10 euro andando in pensione 9 anni più tardi. Facile intuire che su 43 anni di contributi (che non saranno stati versati tutti con retribuzioni da 30mila euro) la differenza è di qualche centinaia di euro.

Questo perché il coefficiente che trasforma i contributi in pensione per chi accede a 58 anni è del 4,289% mentre quello applicato a 67 anni è del 5,575% (oltre un punto percentuale in più).

Per rispondere alla sua domanda, quindi, non ci sono penalizzazioni che gravano sulla pensione anticipata ma richiedendo la pensione a 58 anni sicuramente ne godrà per diversi anni in più rispetto a chi vi accede a 67 anni e proprio per questo il calcolo dell’assegno è meno conveniente.

«Se hai dubbi e domande contattaci all’indirizzo email chiediloamoney@money.it»

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