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Mercati: ecco cosa potrebbe andare storto nel 2016 secondo Bloomberg

mercoledì 16 dicembre 2015, di Mariangela Celiberti

Sono diversi gli scenari socio-politici che potrebbero portare serie ripercussioni sui mercati durante il 2016: in inglese vengono denominati "black swan scenarios", ossia eventi che accadono improvvisamente con conseguenze importanti, ma che non vengono immediatamente compresi al momento in cui sono avvenuti.

Dalle elezioni presidenziali statunitensi vinte da Donald Trump, al voto dei britannici per uscire dall’Unione Europea e agli hacker che fanno crollare Wall Street, Bloomberg ha discusso una serie di eventi ad alto impatto con decine di ex e attuali diplomatici, economisti, investitori, strateghi geopolitici e consulenti per la sicurezza, stilando una particolare classifica.

Cosa potrebbe andare storto nel 2016?

Gli attacchi terroristici dello Stato islamico

In una chiara notte di marzo in Iraq, la pianura desertica della penisola Faw e un villaggio curdo vicino alla Siria e alla Turchia vanno in fiamme. La mattina dopo, lo Stato islamico rivendica la responsabilità per la distruzione di importanti oleodotti del Paese. Il mondo perde subito 3,5 milioni di barili di esportazioni quotidiane. L’Iraq allora inizia la sua battaglia per riparare i danni e la violenza esplode nella regione ricca di petrolio del Delta del Niger, l’Algeria scende nel caos alla morte del suo presidente e un colpo di stato avviene in Venezuela.

Enormi giacenze proteggono l’economia globale per un po’, ma l’industria va avanti con le più basse capacità cuscinetto di anni. Il greggio alla fine supera i $100 al barile. La Federal Reserve inverte la sua politica sui tassi per evitare una recessione globale. Impossibile o plausibile?

Gli investitori non possono ignorare soprattutto scenari che abbiano come protagonista lo stato islamico dopo un anno che ha sorpreso il mondo con un flusso record di rifugiati e brutali attacchi terroristici. Nel 2016, gli eventi imprevisti assumeranno un’importanza ancora più ampia, dato che la Fed si appresta a concludere un’era di credito ultra-economico. I mercati perderanno ciò che li ha tenuti al riparo dagli shock geopolitici come le rivolte arabe e l’annessione della Crimea.

I risultati del sondaggio

Poco più del 25% ha scelto l’aumento del petrolio, dopo gli attacchi terroristici dello stato islamico, come la sfida più grande per l’economia globale. A seguire il ​​Regno Unito che esce dall’UE e l’attacco informatico che fa crollare il sistema finanziario . Nightberg, una società di ricerca indipendente con sede a New York, ha assegnato a questi tre eventi una probabilità rispettivamente del 25%, del 20% e del 10%.

Alcuni rischi sono ben noti. Se la Fed alza i tassi troppo in fretta, il capitale potrebbe fuggire dai mercati emergenti e il debito diffondersi. Se l’economia cinese dovesse arrivare a condizioni peggiori del previsto - come il calo della domanda di metalli e di altri prodotti estratti sembra suggerire - potrebbero esserci disordini civili che andrebbero a ripercuotersi sull’autorità del Partito comunista al potere. Il declino dell’America Latina potrebbe continuare, con il Brasile che deve ospitare le olimpiadi in recessione e il Venezuela alle prese con un fallimento di stato.

"Stiamo attraversando un periodo di crescita economica globale in recessione che mette in evidenza i costi e le distorsioni create da anni di politiche non ortodosse in una serie di importanti economie"

ha dichiarato Alberto Ramos, capo economista per l’America latina di Goldman Sachs Group Inc.

Societe Generale SA, nella sua tabella annuale dei rischi improvvisi, ha detto che duro atterraggio della Cina - ossia un grave rallentamento dopo un ciclo di rapida crescita - potrebbe far pendere l’economia globale verso la recessione. La banca ha assegnato a questo scenario una probabilità del 30 per cento.

"Quando la Cina fa il passo più lungo della gamba, questo passo è davvero troppo lungo"

ha dichiarato Paul Brewbaker, ex capo economista presso la Bank of Hawaii che ora dirige la società di consulenza TZ Economics.

"Quando questi scenari diventano realtà sono una "lezione di umiltà" che cambiano la vita dei policy maker e dei mercati"

ha dichiarato Jacob Funk Kirkegaard del Peterson Institute for International Economics di Washington. Ha citato la crisi finanziaria del 2008, la primavera araba e la crisi di Fukushima come "Black swan"che non furono compresi al momento.

La vittoria di Donald Trump alle Elezioni Presidenziali USA 2016

Gli Stati Uniti potrebbero fornire una più grandi sorprese dell’anno se Hillary Clinton dovesse inaspettatamente uscire fuori dalla corsa presidenziale, aprendo la strada per la Casa Bianca a un outsider come il repubblicano Donald Trump. Il miliardario promette di aumentare la portata militare, di vietare ai musulmani di entrare negli Stati Uniti e di costruire un muro lungo il confine per tenere fuori gli immigrati messicani.

Un repubblicano al potere avrebbe deciso per una maggiore quantità di denaro in difesa, soprattutto con l’aumento dei problemi di sicurezza a causa dello Stato islamico, la situazione siriana e l’avventurismo russo"

ha dichiarato George Ferguson, analista senior aerospaziale presso Bloomberg Intelligence. A beneficiare di queste politiche saranno Raytheon Co., Lockheed Martin Corp e Boeing Co., secondo la sua opinione.

Un “comandante supremo” senza esperienza che accusa la Cina di manipolare la propria valuta e i messicani di rubare posti di lavoro solleva lo spettro di una guerra commerciale e può portare a una fuga da investimenti sicuri come le obbligazioni, secondo Nightberg.

"E ’difficile immaginare qualsiasi tipo di coerenza politica che emerga da una amministrazione Trump,"

ha dichiarato Tom Fullerton, un professore di economia e finanza presso l’Università del Texas a El Paso.

La caduta della Merkel

In Europa, gli investitori temono cancelliere tedesco Angela Merkel possa essere estromessa dalla politica a causa di un’ ondata di attacchi terroristici e della crescente xenofobia che insidia il continente. Questo scenario aumenta le probabilità di un successore con pochi scrupoli che possa abbandonare la Grecia e altri paesi periferici alle loro destino.

"Se la Merkel dovesse perdere il suo lavoro, potrebbe succedere di tutto"

ha detto Nicholas Spiro, managing director di Spiro Sovereign Strategy, una società di consulenza a Londra che valuta i rischi nelle economie in via di sviluppo. Un cancelliere come il ministro delle finanze Wolfgang Schaeuble, denominato “ falco fiscale", sarebbe probabilmente meno favorevole alla Grecia e meno favorevole ai salvataggi.

Il rischio sell-off sui mercati

Una grande crisi potrebbe portare ad un forte selloff sui mercati azionari e un considerevole indebolimento dell’euro, secondo Nightberg. Con i capitali già in alta allerta sicurezza, una chiusura delle frontiere potrebbe colpire il commercio e smorzare la crescita già difficile.

UBS Group AG, nella sua nota "L’anno che verrà" realizzata per i clienti, ha sottolineato tra gli eventi probabili l’ascesa di partiti politici estremisti in Europa e uno Stato islamico più forte che colpisce la fiducia dei consumatori e quindi i consumi grazie al clima di terrore. In Francia, l’ascesa del Fronte Nazionale di Marine Le Pen è un barometro del crescente sentimento anti-immigrazione.

"Se per qualche motivo l’Europa non è in grado di difendersi dal terrorismo, la gente ridurrà gli stanziamenti"

ha detto George Hoguet di State Street Global Advisors, società che ha 2,400 milioni di $ in gestione.

La possibile "Brexit"

Il malessere potrebbe infettare anche il Regno Unito, dove i sondaggi mostrano che l’euroscetticismo sta riprendendo quota in un momento in cui il primo ministro David Cameron sta cercando di negoziare condizioni migliori per rimanere nel club dei 28 membri. Un referendum potrebbe aver luogo già il prossimo anno; banche come UBS e Morgan Stanley stanno avvertendo i clienti a prestare attenzione a questa possibilità.

Alcuni banchieri hanno affermato che il voto per l’uscita dall’UE potrebbe ridurre il ruolo di Londra come centro europeo di finanza. Effetti a catena potrebbero includere una rinnovata spinta per l’indipendenza dagli scozzesi e altri movimenti separatisti.

L’attacco hacker

Uno scenario che va oltre i confini è quello di un cyber-attacco che scateni il caos su un importante sistema finanziario.
Gruppi estremisti come quelli dello Stato islamico potrebbero collaborare con gli hacker dell’Est europeo per lanciare attacchi contro il sistema elettrico e le piattaforme di trading.

JP Morgan Chase & Co. e Sony Corp. hanno evidenziato queste vulnerabilità. Proprio il mese scorso, gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno effettuato dei test per verificare la resistenza di due hub finanziari globali.

"In passato, la frode bancaria è stata perpretata per rubare i soldi: Nel 2016, vedremo usare queste tecniche per finanziare il terrorismo"

ha dichiarato Mark Gazit, chief executive di ThetaRay, una startup israeliana che si occupa di minacce a infrastrutture rilevanti. "Vedo interruzioni di corrente e un enorme violazione della privacy."

"Black swan" positivi

Alcuni scenari “Black swan” possono avere però connotazioni positive. Un esempio: il presidente russo Vladimir Putin potrebbe diventare un mediatore di pace in Siria devastata dalla guerra. E’ entrato in scena dopo che lo Stato islamico ha rivendicato l’abbattimento di un aereo passeggeri russo sull’Egitto e il massacro di Parigi, due eventi che hanno gettato le basi per una più stretta collaborazione militare contro un nemico comune con sede in Siria.

Se Putin può lavorare con la comunità internazionale per giungere a una transizione politica in Siria - anche se resta da vedere come le diverse visioni sul futuro del presidente Bashar al-Assad possano essere risolte- salgono le probabilità che le sanzioni possano essere gradualmente eliminate, facilitando il percorso della Russia fuori dalla recessione.

"Immaginate se tre mesi fa si poteva pensare che gli Stati Uniti e la Russia avrebbero lavorato nella stessa direzione"

ha dichiarato l’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria Staffan de Mistura.

"Forse non c’è luce alla fine del tunnel, ma ora abbiamo un tunnel."

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