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Istat: crescita economica confermata. La lotta all’evasione è fondamentale
martedì 3 ottobre 2017, di
Il PIL è stato confermato all’1,2% dall’Istat, che ha però rivisto al rialzo il primo trimestre dallo 0,4% allo 0,5% e al ribasso il secondo trimestre dallo 0,4% allo 0,3%. Il risultato finale è rimasto così invariato. Ostacolo alla crescita economica è il sommerso: ammonta a 107,7 miliardi di euro la cifra che manca all’Erario. Obiettivo fondamentale è ridurre il debito senza dar freno alla ripresa economica. Interventi mirati per dare occupazione a giovani e donne.
Italia in crescita economica
Il PIL confermato è certamente un’ottima notizia per l’Italia. Il presidente dell’Istat Giorgio Alleva era presente all’audizione in Commissione bilancio di Camera e Senato sulla nota di aggiornamento del Def, parlando della crescita economica italiana.
L’Istat ha rivisto il PIL per i primi due trimestri, al rialzo il primo e al ribasso il secondo, lasciando invariato il risultato finale.
Fondamentale per la crescita economica italiana è la lotta all’evasione fiscale. Il sommerso nel 2014 infatti ammonta a circa 107,7 miliardi di euro, di cui 97 miliardi di mancate entrate tributarie e 10,7 di mancati contributi. Le stime per il 2015 sembrano però essere confortanti.
La risalita dell’inflazione ha ridotto la propensione al risparmio delle famiglie italiane, che è stata del 7,5% nel secondo trimestre 2017, contro i 7,7% del primo trimestre. Su base annua il dato è calato dell’1,5%.
Il potere d’acquisto è rimasto invariato rispetto al primo trimestre, ma è calato dello 0,3% rispetto l’anno precedente.
Nonostante la riduzione del tasso di disoccupazione sia assolutamente positivo, le donne e i giovani inoccupati sono ancora molti, rispetto alla media UE. Aiutare queste categorie a trovare lavoro può essere cruciale per la crescita economica.
Ridurre il debito monstre
Luigi Federico Signorini, vicepresidente di Bankitalia, era anch’egli presente all’audizione sulla nota di aggiornamento del def in commissione bilancio di Camera e Senato e ha parlato a proposito del debito pubblico.
Ricordiamo come il debito pubblico italiano ha raggiunto la cifra monstre di 2.300 miliardi di euro nell’ultimo aggiornamento di Bankitalia riferito a luglio 2017. Un debito che negli anni non ha mai smesso di salire.
Signorini spiega come le politiche di bilancio devono sì consentire al Paese di ripartire, ma senza fare nuovi debiti. Bisogna dunque agire tenendo presente la necessità di ridurre il debito pubblico, che ora è considerato alla nostra portata, secondo il vicepresidente di Banca d’Italia.