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Guadagnare dalla guerra valutaria? Si può. Ecco come e su cosa investire

martedì 5 febbraio 2013, di Vittoria Patanè

Nonostante in molti continuino a negarlo, una guerra valutaria c’è e si vede.

Le ultime decisioni delle varie Banche Centrali in tema di politica monetaria stanno pesantemente condizionando il mondo della finanza internazionale, innescando meccanismi nuovi che gravano soprattutto sull’export delle varie Nazioni coinvolte.

Le diverse monete sono diventate attualmente lo strumento di una guerra che potrebbe avere pesanti ripercussioni a livello macroeconomico.

Il quadro macroeconomico

La decisione della Bank of Japan, su richiesta del Governo giapponese, di attuare una politica monetaria volta ad aumentare la liquidità, svalutando lo Yen, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Prima ancora sia la Federal Reserve che la Bank of England avevano messo in pratica una politica monetaria simile (la FED ha tra l’altro confermato negli ultimi giorni la decisione di continuare con questa politica per tutto il 2013).

I perché di questa scelta sono molti, ma la spiegazione principale è una: con una moneta debole si attirano investitori, favorendo il commercio e le esportazioni e, nello stesso tempo, aumenta anche la disponibilità di denaro all’interno dei singoli Paesi.

In questo quadro a rimetterci è proprio l’euro. Tra le varie Banche Centrali infatti, solo la BCE ha deciso di mantenere una politica monetaria, per così dire, conservativa, evitando quelle iniezioni di liquidità, che nel lungo termine potrebbero creare non pochi problemi ai singoli Paesi dell’Eurozona.

L’euro è rimasto così “l’ultima moneta forte”, il che, se da un lato potrebbe essere visto come sinonimo di stabilità, dall’altro danneggia l’export facendo ristagnare un’economia ancora molto debole.

Si può investire sulla guerra valutaria?

In tutto ciò però gli investitori si chiedono se sia possibile trarre profitto da questa guerra delle valute che si sta via via espandendo. La risposta è sì.

Sono tre i meccanismi che potrebbero permettere di guadagnare denaro sfruttando le attuali politiche monetarie:

Il mercato delle valute

Il Forex è il mercato più grande al mondo. Ogni giorno al suo interno vengono scambiati controvalori per circa 4 mila miliardi di dollari, una cifra incredibile che corrisponde a quasi il doppio del PIL di un Paese come l’Italia.

Il mercato valutario è però quello a cui si sono avvicinati meno i piccoli risparmiatori, a causa della sua notevole complessità, ma soprattutto per i capitali di base che esso richiede, nonostante siano stati creati degli strumenti ad hoc per chi vuole investire mettendo in campo piccole cifre.

Il Forex, pur con il grado difficoltà che possiede e di professionalità che richiede, rimane comunque la via principale per investire direttamente sulle valute dei vari paesi di riferimento, scambiandole in base all’andamento del mercato, senza utilizzare “vie secondarie”.

ETN/ETF/ETC

Molto più accessibili ai piccoli risparmiatori; gli ETF (Exchange Traded Funds), gli ETN (Exchange Traded Notes) e gli ETC (Exchange Traded Commodity) fanno parte, per così, dire della stessa famiglia.

Sono dei cosiddetti fondi clone che replicano l’andamento di altri mercati. Essi vengono acquistati e venduti in borsa, esattamente come avviene per le azioni.
Ogni fondo è infatti istituito per replicare il rendimento di un intero indice, mercato geografico o settore industriale con l’acquisto di tutte le azioni sottostanti in proporzione al loro peso.

Per guadagnare dall’attuale guerra valutaria basterà quindi acquistare un ETF legato al settore valutario (cioè un ETC) che vada a replicare il rendimento della moneta sulla quale si vuole investire.
Per esempio un risparmiatore italiano scommetterà, tramite un ETC quotato sulla borsa di Milano, sul rialzo o ribasso dell’Euro.

Fondi di investimento

Il risparmiatore potrà anche affidarsi a fondi che investano in strategie valutarie. Così facendo egli metterà i propri soldi in mano ad un gestore che si occuperà di diversificare il portafoglio, puntando di volta in volta sulla moneta più favorevole nel breve periodo.

Per i cosiddetti “piccoli investitori” i fondi si dimostrano quindi il meccanismo più agevole e semplice per trarre guadagno dalle valute, non richiedendo una partecipazione attiva da parte del risparmiatore stesso, che si metterà in mano a dei professionisti che gestiranno il suo denaro.

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