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FMI, Francia: le 7 sfide per sfuggire alla crisi
venerdì 14 dicembre 2012, di
L’agenzia di rating Fitch mantiene al top il giudizio sulla Francia: AAA. Le agenzie “rivali”, Moody’s e Standard & Poor’s, nei mesi scorsi, l’hanno declassata rispettivamente a Aa1 e AA-. Oggi la situazione della Francia è in bilico. Seguirà la scia della crisi o difenderà la sua potenza? Il FMI presenta le 7 sfide del futuro.
La situazione in Francia
La Francia ha evitato a stento di cadere in recessione nel corso del terzo trimestre del 2012, registrando una crescita economica dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. Tuttavia, nel corso degli ultimi 12 mesi, l’economia francese è stata piuttosto stagnante.
Il Governo socialista francese sta attuando riforme che si oppongono alla tendenza di austerità in Europa. In tal senso rientra la decisione del Presidente Francois Hollande di reintegrare il pensionamento a 60 anni per alcuni lavoratori. Egli ha anche aumentato l’imposta sul patrimonio dei cittadini e l’imposta sul reddito con aliquota eccezionale del 75% per la parte di reddito che supera il milione di euro.
La Francia di oggi è la stessa “bomba a orologeria nel cuore d’Europa” di cui parlava l’Economist un mese fa?
La Francia sotto i riflettori
Effettivamente la Francia desta preoccupazione. Nonostante i punti di forza, potrebbe essere il prossimo Paese a scivolare nella crisi dell’Eurozona dopo Grecia, Portogallo e Irlanda?
La questione Francia è ambigua e contraddittoria. E’ la seconda economia dell’Eurozona, grazie a imprese solide, come L’Oreal, Total Energy Group e PPR. Allora quali sono i problemi? Perché Moody’s e Standard & Poor’s hanno declassato la Francia?
Il parere del Fondo Monetario Internazionale (FMI)
Il FMI ha avvertito che l’economia della Francia potrebbe peggiorare se non si faranno profondi tagli alla spesa come è successo in Grecia, Italia e Portogallo.
Le prospettive di crescita per la Francia restano fragili e riflettono la debolezza dell’economia europea. Diverse sono le sfide del futuro e interessano l’aggiustamento di bilancio, la stabilità finanziaria e il mercato del lavoro. Bisogna:
- riacquistare competitività rispetto ai propri partner commerciali;
- aumentare la stabilità finanziaria;
- dare impulso alla crescita e alla creazione di posti di lavoro;
- contenere la spesa pubblica e ridurre il carico fiscale nel medio termine per ridurre il peso del debito;
- aumentare la capacità delle imprese di investire e adattarsi rafforzando gli incentivi;
- consentire una maggiore concorrenza nel settore dei servizi, per migliorare il potere d’acquisto delle famiglie e ridurre i costi di produzione per le imprese;
- rafforzare la credibilità della politica.
Quest’ultimo punto è forse quello più importante per tutti i paesi dell’Eurozona, dove i cittadini, esasperati da riforme strutturali e austerità, sono sempre più lontani dal progetto comunitario e, quindi, dall’Europa.