Di Maio candidato nel listino bloccato, Renzi: “Sfugge agli elettori come con me in TV”

Luigi Di Maio alle elezioni politiche 2018 dovrebbe candidarsi nel listino bloccato proporzionale e non nei collegi uninominali. Dopo l’annuncio dei cambiamenti in seno allo Statuto del Movimento 5 Stelle, questa ipotesi sembrerebbe essere una certezza.

Annunciando di partecipare alle imminenti parlamentarie pentastellate, Di Maio automaticamente verrà inserito nel blindato listino proporzionale. I candidati 5 Stelle nei collegi infatti verranno scelti non dal popolo online ma dai vertici del Movimento. Una scelta questa che ha scatenato l’ironia di Matteo Renzi, che invece sarà candidato nel collegio di Firenze.

Di Maio nel listino proporzionale

La nuova legge elettorale ha costretto il Movimento 5 Stelle a modificare il proprio Statuto. Il Rosatellum-bis infatti, essendo in parte proporzionale (64%) e in parte maggioritario (36%), ha obbligato i pentastellati a rivedere le proprie modalità di selezione dei candidati.

Per quanto riguarda i listini bloccati della parte proporzionale, questi verranno determinati attraverso le classiche parlamentarie che si terranno a metà gennaio. I candidati nei collegi invece verranno scelti dai vertici del Movimento, con in testa il capo politico ovvero Luigi Di Maio.

Il candidato premier dei 5 Stelle però, annunciando questi cambiamenti nello Statuto, ha dichiarato che anche lui come tutti gli altri passerà per le parlamentarie. Tradotto vuol dire che per lui ci sarà posto di conseguenza nel listino bloccato e non nei collegi.

Una decisione questa che dovrebbe essere la stessa di quasi tutti gli altri big del Movimento, che con ogni probabilità preferiranno la più sicura presenza nel listino piuttosto che la problematica corsa nei collegi.

Stando agli ultimi sondaggi politici, il Movimento 5 Stelle è il primo partito del paese e, se così fosse anche alle urne, nella parte proporzionale andrà a eleggere un gran numero di deputati e senatori.

Per chi troverà spazio nei listini proporzionali quindi, l’elezione dovrebbe essere molto più facile rispetto ai collegi, dove i pentastellati pagano il minore radicamento nel territorio essendo una forza politica molto più giovane rispetto ai partiti tradizionali.

Anche un personaggio in vista come Di Maio infatti, se candidato per principio di territorialità nella sua Campania, si potrebbe scontrare con qualche campione di preferenze del centrodestra o del centrosinistra.

Chi si candida nei collegi comunque può anche trovare spazio pure nei listini proporzionali, ma l’onta di un candidato premier sconfitto nel proprio seggio sarebbe rimasta. Meglio dunque non rischiare e tirarsi fuori dalla bagarre nel territorio.

L’ironia di Renzi

Appresa la notizia della presenza di Luigi Di Maio alle parlamentarie del Movimento, quindi di conseguenza di una sua candidatura nel listino bloccato del proporzionale, Matteo Renzi avrebbe ironizzato della cosa con alcuni suoi collaboratori come riportato dal quotidiano La Stampa.

Per il segretario del Partito Democratico infatti è curioso che Di Maio non si candidi in nessun collegio evitando così la prova diretta degli elettori, un po’ come fece con lui quando annullò il confronto televisivo dopo le elezioni in Sicilia.

Dal canto suo, Matteo Renzi correrà invece in un seggio di Firenze anche questo comunque abbastanza sicuro. C’è da dire poi che, dopo la prima stesura dei collegi per le prossime elezioni politiche, le maggiori modifiche hanno riguardato la Toscana e in particolare proprio Rignano, il paese natale dell’ex premier.

Alla fine quindi tutti i big del panorama politico nostrano sceglieranno la strada più sicura per evitare brutte sorprese alle urne. Dopo aver però tanto criticato i listini bloccati, la possibile scelta di Di Maio di presentarsi soltanto nel proporzionale non è il massimo della coerenza ma, in campagna elettorale, tutto è un po’ perdonato come con gli scherzi a Carnevale.