Cosa sono gli swing states e perché sono fondamentali per le elezioni USA 2020

Riccardo Lozzi

3 Novembre 2020 - 16:03

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Cosa sono gli swing states e quali saranno gli Stati decisivi per le elezioni USA 2020?

Cosa sono gli swing states e perché sono fondamentali per le elezioni USA 2020

Cosa sono gli swing states? Per le elezioni USA 2020, così come accaduto in passato, a essere determinanti per la vittoria di Donald Trump o Joe Biden saranno gli ormai famosi swing states.

Chiamati in questo modo poiché rappresentano gli Stati in bilico, dal temine “swing”, in italiano “altalena”, vengono denominati anche“ purple states” (dal colore viola che si ottiene unendo il rosso dei repubblicani con il blu dei democratici) o “battleground states” (terreno di battaglia).

Gli Stati che rientrano nella categoria degli swing states negli Stati Uniti hanno assunto nel corso degli anni il ruolo di ago della bilancia, risultando decisivi per la vittoria o la sconfitta dei diversi candidati presidenti statunitensi. Ma cosa sono e, soprattutto, quali sono gli swing states che promettono diversi colpi di scena in attesa dei risultati delle elezioni USA 2020?

Cosa sono gli swing states?

Negli swing states nessuno dei candidati è sicuro dell’esito finale, avendo questi cambiato più volte colore politico nel corso delle diverse elezioni statunitensi.

Infatti, a differenza di altre aree del Paese, sono caratterizzati da un elettorato di indecisi non appartenente ideologicamente né al Partito Repubblicano né al Partito Democratico, e per questo molto appetibile alle forze in campo.

Poiché per le elezioni presidenziali vige il principio del “winner takes all”, a eccezione del Maine e del Nebraska, con un solo voto in più dei cittadini si conquistano tutti i grandi elettori in palio dello Stato da inviare nel collegio elettorale degli Stati Uniti d’America, nel quale vengono nominati il presidente e il vicepresidente.

Dato che nessuna delle due principali forze del sistema politico americano ha la sicurezza del successo finale, negli anni non sono quindi mancate le sorprese.

Proprio Trump nel 2016 riuscì a battere Hillary Clinton prendendo meno voti a livello nazionale, ma vincendo in gran parte di questi Stati e, di conseguenza, ottenendo la maggioranza dei grandi elettori.

Gli swing states fondamentali per le elezioni USA 2020

Per questo election day, gli Stati ad essere tenuti particolarmente d’occhio sono:

  • Arizona, 11 grandi elettori
  • Florida, 29 grandi elettori
  • Georgia, 16 grandi elettori
  • Michigan, 16 grandi elettori
  • North Carolina, 15 grandi elettori
  • Ohio, 18 grandi elettori
  • Pennsylvania, 20 grandi elettori
  • Wisconsin, 10 grandi elettori

Secondo gli ultimi sondaggi Biden sarebbe in vantaggio in tutti tranne che in Georgia, dove Trump è dato in testa.

Lo Stato in cui si stanno concentrando le ultime ore di campagna elettorale dei due sfidanti è soprattutto la Pennsylvania, da cui, secondo diversi analisti, può dipendere l’esito della corsa alla Casa Bianca.

Se nel 2016 lo Stato di Philadelphia aveva visto Trump acquisire il risultato con un scarto dello 0,7% nei confronti di Hillary Clinton, il presidente statunitense si trova al momento in svantaggio di 4-5 punti percentuali rispetto a Biden.

Il ruolo decisivo degli swing states nella sfida Trump-Clinton

Tuttavia, neanche con questo vantaggio, Joe Biden può passare serenamente le ore che lo separano dallo scrutinio finale.

I democratici hanno ancora vivido il ricordo del ribaltamento del risultato vissuto non solo nell’ultima tornata del 2016, ma anche nel 2000, quando alla fine George W. Bush riuscì a battere Al Gore per una manciata di voti in Florida.

Non si può infine non citare l’Ohio, considerato uno degli swing states per eccellenza, il quale ha determinato in più di un’occasione il risultato finale. Infatti, dal 1960 il candidato che ottiene la maggioranza in questo Stato riesce anche a conquistare la presidenza USA.

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