Chi è stato (veramente) Bettino Craxi: l’uomo politico secondo Marcello Sorgi. VIDEO

Alessandro Cipolla

4 Febbraio 2020 - 12:53

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L’Italia di Craxi è il titolo dello speciale di MoneyTV a cui ha preso parte Marcello Sorgi, autore del libro Presunto colpevole dove si pone l’accento su quello che ha rappresentato per il nostro Paese dal punto di vista politico l’epoca craxiana.

Il ventennale della morte di Bettino Craxi è stato il momento in cui il nostro Paese ha cercato di analizzare, complice anche il film Hammamet di Gianni Amelio uscito in contemporanea, quella che è stata la figura dell’ex Presidente del Consiglio e leader del Partito Socialista Italiano.

Per l’occasione MoneyTV ha realizzato lo speciale L’Italia di Craxi, andato in onda sul canale YouTube di Money.it, con ospite il giornalista Marcello Sorgi autore del libro Presunto colpevole - Gli ultimi giorni di Craxi.

Grazie anche al film fortunatamente la discussione si è riaperta - ha commentato Sorgi - con la pellicola che ha dato una descrizione umana del personaggio, poi anche questi sette libri che sono usciti tra cui il mio hanno contribuito a restituire alla figura i contorni che secondo me meritava”.

Il Craxi politico secondo Marcello Sorgi

L’intento del libro scritto da Marcello Sorgi su Bettino Craxi è quello di porre l’accento, riconoscendo comunque quelle che sono state le responsabilità giudiziarie, su cosa ha rappresentato politicamente per l’Italia il periodo craxiano.

A me interessa chi si interroga sul ruolo politico di Craxi - ha dichiarato il giornalista intervenuto durante la trasmissione - e soprattutto se quella di Craxi non fu una grande occasione perduta per l’Italia”.

Sorgi si è quindi soffermato su un grande progetto che il leader socialista aveva presentato per cambiare il Paese e che si articolava in tre punti: una riforma costituzionale sul modello francese, un ridimensionamento del ruolo dei sindacati per dare slancio all’economia e il fare in modo che il Parlamento si occupasse solo delle grandi questioni per non ingolfarsi.

Per l’autore del libro questo progetto era avversato dal PCI e dalla parte della DC che seguiva De Mita, ma se fosse stato realizzato anche per la metà “l’Italia probabilmente avrebbe fatto un passo in avanti”.

Rimanendo sempre nell’ambito strettamente politico, durante la trasmissione si è parlato anche di quella che sarebbe stata la lungimiranza di Craxi sul tema Europa, che se costruita solo su un controllo reciproco delle economie e senza una vera intesa politica comune, alla fine avrebbe dato difficoltà “come poi è avvenuto portando alla crescita dei populisti”.

La trattativa

Quando si parla di Bettino Craxi non può essere tralasciato l’argomento del presunto “complotto” degli americani nei suoi confronti, specie dopo i fatti di Sigonella che crearono più di una tensione all’epoca tra Roma e Washington.

Scrivendo il libro ha raccolto degli indizi strani - ha dichiarato Sorgi - Antonio Di Pietro quattro mesi prima dell’arresto di Mario Chiesa incontra il console americano di Milano e gli annuncia un’inchiesta dove avrebbe arrestato prima Chiesa e poi Craxi e metà della classe dirigente italiana, se un magistrato sente il bisogno di avvertire gli americani allora aveva qualcosa per la testa”.

Per il giornalista comunque inizialmente Bettino Craxi piaceva agli americani visto che garantiva stabilità all’Italia, ma col tempo ci sarebbe stato un progressivo disinnamoramento con Sigonella poi che è stato uno strappo mai ricucito a pieno.

Quanto alla morte in Tunisia, per Marcello Sorgi l’Italia nella sua storia “ha trattato con tutti e su tutto, dal terrorismo straniero alla criminalità organizzata fino alle Brigate Rosse, ma solo in due casi non si è riusciti a trattare Moro e Craxi e questo è qualcosa che resterà come un segno della storia”.

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