Anonymous: cos’è? Gruppo di hacker o movimento sociale?

Laura Botti

22/01/2016

22/03/2017 - 10:58

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Anonymous: che cos’è? Nel corso degli anni è divenuto l’emblema della protesta in nome della libertà di espressione; ecco tutto ciò che c’è da sapere su Anonymous.

Anonymous: cos’è? Gruppo di hacker o movimento sociale?

Nelle ultime settimane si è parlato spesso di Anonymous in merito alla sua dichiarazione di «guerra totale» allo Stato Islamico. Ma cos’è Anonymous e quali sono i suoi obiettivi?

Dalla difesa di WikiLeaks al sostegno alla rivoluzione egiziana del 2011, Anonymous è intervenuto nelle principali vicende legate a ingiustizie e soprusi.

Alla base del suo operato vi è l’estrema difesa della libertà di espressione, e molto di più. Ecco tutto quello che c’è da sapere su Anonymous.

Anonymous: che cos’è?

Cosa si intende con il termine “Anonymous”? Sebbene venga spesso etichettato come collettivo hacker o come movimento sociale, Anonymous rappresenta molto di più.

I suoi membri, rigorosamente anonimi, preferiscono essere identificati con un ideale spontaneamente sorto in rete a cui tutti possono aderire per migliorare la società in cui vivono. Cosa vuol dire?

Gli «hacktivisti» di Anonymous condividono una sorta di “codice etico” basato sulla libertà di espressione e sulla lotta contro ogni tipo di ingiustizia e censura. I loro attacchi sono rivolti principalmente alle multinazionali e alle istituzioni governative colpevoli di aver costruito una società consumistica e profondamente ingiusta.

Emblematico è quanto pubblicato sul blog del movimento:

“Non siamo mai veramente liberi, piuttosto diveniamo oggetti ad uso e consumo delle istituzioni che sfruttano il nostro lavoro per autofinanziarsi, istituzioni che ci lasciano nelle strade senza un tetto, un pasto o un segno di civilità. Le stesse istituzioni che disprezzano chi vuole pensare, sognare e cambiare. Ma questo ci fortifica, ci rende uniti, le idee di milioni di persone possono diventare una sola sotto la stessa bandiera. È il momento di cambiare”.

L’ appello è rivolto ai “cittadini del mondo”. Anonymous infatti, essendo un movimento attivo soprattutto online, è potenzialmente presente ovunque attraverso un’ampia rete di “adepti” sparsi in tutto il globo.

Il fenomeno è sorto intorno al 2003 sotto forma di pubblicazione anonima di immagini e commenti sul Web e si è sviluppato nella imageboard di lingua inglese 4chan. Il nickname «Anonymous», assegnato ai visitatori che commentavano senza identificarsi, ben presto divenne l’emblema di un collettivo di individui in lotta contro ingiustizie e poteri forti in tutto il mondo.

Simbolo della rilevanza assunta da Anonymous è il fatto che nel 2008 la rivista statunitense Time lo abbia inserito nella classifica annuale delle cento personalità più influenti al mondo. Tra capi di Stato, personaggi dello spettacolo ed economisti per la prima volta comparve un’entità anonima.

Anonymous: Come agisce?

L’azione di Anonymous, concentrata di volta in volta su obiettivi specifici, si caratterizza per l’attuazione di attività di protesta di varia natura. I suoi membri possono intervenire insieme o individualmente, sia nel contesto online che in quello offline.

Sul web gli attivisti agiscono attraverso la pubblicazione di materiale riservato o attacchi informatici mentre in pubblico organizzano manifestazioni e cortei. In questi casi il loro elemento identificativo, che gli permette anche di mantenere l’anonimato, è l’uso della maschera di Guy Fawkes, resa famosa dal film “V per Vendetta” e relativa al cospiratore inglese che nel 1605 tentò di fare esplodere il Parlamento.

Sono numerose le attività imputate ad Anonymous. Tra i principali casi l’attacco a Scientology, la campagna contro le censure a WikiLeaks e quella a favore della rivoluzione egiziana del 2011. Attualmente è divenuto oggetto di attenzione mediatica per aver avviato l’ “operazione Isis”, una sorta di dichiarazione di guerra contro lo Stato Islamico.

Sebbene negli ultimi anni il gruppo si sia indebolito risultando più diviso al suo interno e troppo “ideologico”, la sua influenza sugli eventi è innegabile e forse questa influenza in futuro riuscirà a trasformarsi in risposte politiche concrete.

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