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Verbali Fed, solo conferme da parte del FOMC: rialzo tassi a dicembre una formalità
mercoledì 23 novembre 2016, di
I verbali Fed sono stati appena pubblicati e il mercato ha finalmente potuto guardare alle ultime indicazioni in vista della prossima riunione del FOMC, prevista per il 13-14 dicembre.
I minutes dell’ultimo meeting arrivano proprio a chiusura di una giornata di grande impatto. I dati positivi sugli ordini di beni durevoli USA hanno infatti dato il là ad uno sprint feroce del biglietto verde, che ha prolungato ancora di più i trend intrapresi nelle ultime due settimane.
Il cambio euro-dollaro ha stabilito nuovi minimi e la valuta americana si è rafforzata ancora di più, accelerando proprio quando sembrava pronta a frenare e affondando il prezzo dei beni rifugio come l’oro.
Con il rialzo dei tassi di interesse nella prossima riunione Fed che viene dato ormai per certo, vediamo se i contenuti dei verbali FOMC di novembre nascondono qualche sorpresa o solo un’ulteriore serie di conferme.
Verbali Fed: tutto pronto per dicembre, FOMC conferma
La riunione Fed di novembre, alla quale appartengono i verbali appena resi noti, risale al clima pre-elettorale e non considera quindi il post-elezioni USA e l’infusione di ottimismo, oltre che di buone notizie relative agli ultimi market mover, che da lì in poi si sono scatenate.
Nella sua ultima uscita la Yellen ha tuttavia fatto capire che l’esito delle presidenziali non ha avuto nessun effetto sulle decisioni del FOMC in termini di politica monetaria, affermazione che quindi non toglie quanto di importante si era detto e scritto nella riunione di inizio mese.
I verbali Fed parlano di un rafforzamento del partito a favore del rialzo dei tassi di interesse, fin tanto che il mercato del lavoro continuerà il suo percorso di rafforzamento.
Alcune tracce dell’ultimo meeting parlano di un rialzo dei tassi atteso nel breve termine mentre altre si riferiscono nel dettaglio proprio al mese di dicembre, sempre al netto di eventuali cattive soprese dai market mover.
La probabilità non è più una probabilità ma una certezza: secondo il mercato l’intervento ci sarà al 100% il 14 dicembre, a distanza di un anno dall’ultima volta.
Nei verbali si fanno inoltre apprezzamenti nei confronti delle ultime evoluzioni del mercato del lavoro e, nonostante alcuni abbiano discusso anche riguardo il target del 2% dell’inflazione, le aspettative della maggioranza sono di un miglioramento graduale e sostenibile:
“Il fatto che il tasso di disoccupazione sia al di sotto del livello di equilibrio del lungo periodo è un elemento che può favorire il raggiungimento del target inflazionistico del 2%. ”
Ok quindi inflazione e lavoro, ma buoni riscontri ci sono stati anche per quanto riguarda i consumi interni, il settore immobiliare e gli indici di spesa, così da avere un quadro maturo per adempiere finalmente alle promesse portate avanti per tutto il 2016.
Le parole della Yellen del 17 novembre convergono quindi verso la visione ottimistica che traspare dai minutes della scorsa riunione, un’unione di visioni che l’elezione di Trump sembra non solo non aver scalfito, ma addirittura favorito.
Il cambio euro-dollaro, così come tutto il mercato azionario USA e l’indice spot del dollaro, sembra aver già ampiamente scontato il rialzo dei tassi, e la quotazione di EUR/USD si mantiene stabile dopo l’uscita dei verbali FOMC sui minimi inaugurati oggi a 1,055.
Ormai sembra proprio che nulla possa frenare la Fed dall’agire.