Taglio delle tasse in busta paga, sei soddisfatto delle scelte del governo? Il sondaggio

Alessandro Cipolla

02/05/2023

04/05/2023 - 15:42

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Il sondaggio di Money.it: sei soddisfatto del taglio delle tasse in busta paga deciso dal governo e inserito all’interno del decreto Lavoro approvato dal Cdm?

Taglio delle tasse in busta paga, sei soddisfatto delle scelte del governo? Il sondaggio

Taglio delle tasse in busta paga, sei soddisfatto delle scelte del governo? Questo è stato il sondaggio che Money.it ha voluto proporre ai suoi lettori dopo che il Consiglio dei ministri - riunitosi in maniera straordinaria ma simbolica in occasione della festività del primo maggio - ha approvato il decreto Lavoro che presenta al suo interno tutta una serie di novità per lavoratori e imprese.

SONDAGGIO CHIUSO QUI I RISULTATI

Oggi abbiamo approvato il taglio delle tasse più importante degli ultimi decenni”. Così in un video social - non è stata fatta una conferenza stampa al termine del Cdm - Giorgia Meloni ha commentato il licenziamento del decreto Lavoro.

Una narrazione questa però contestata dalle opposizioni, con Matteo Renzi che ha ironizzato sulla portata del taglio delle tasse mentre Giuseppe Conte, invocando una manifestazione di piazza a giugno, ha parlato di un “decreto precariato”.

Circa 4 miliardi vengono destinati - si legge in una nota del Mef - nel periodo compreso tra il 1 luglio e il 31 dicembre 2023 (senza ulteriori effetti sulla tredicesima), all’incremento di 4 punti percentuali del taglio del cuneo fiscale per i dipendenti rispetto a quanto già previsto in legge di bilancio”.

Il ministero poi ha precisato che “lo sgravio contributivo, tutto a beneficio dei lavoratori, viene quindi elevato dal 3% al 7% per i redditi fino a 25 mila euro mentre viene innalzato dal 2% al 6% per i redditi fino a 35 mila. L’aumento in busta paga viene stimato, tra luglio e dicembre, fino a 100 euro mensili medi”.

Lo scopo di questo sondaggio, che ricordiamo non ha un valore scientifico ma soltanto indicativo non essendo realizzato a campione, è stato quello di capire se il taglio delle tasse in busta paga deciso dal governo Meloni sia una misura soddisfacente oppure no.

Taglie delle tasse in busta paga: il sondaggio

Dopo i provvedimenti contenuti nella legge di Bilancio 2023, il governo Meloni nel decreto Lavoro ha inserito un potenziamento dello sgravio contributivo per i redditi medio bassi. Per effetto di questa nuova sforbiciata alle tasse, stando a quanto comunicato dal ministero dell’Economia per i lavoratori con redditi fino a 35.000 euro l’aumento in busta paga viene stimato fino a 100 euro mensili medi, ma solo nel periodo che va da luglio a dicembre.

Approvato al Consiglio dei Ministri del #PrimoMaggio: aumenti dagli 80 ai 100 euro mensili in busta paga fino a dicembre - ha twittato Matteo Salvini -. Dalla sinistra e dai sindacati del NO le solite polemiche e i soliti cortei (con fantocci, insulti e bandiere bruciate), dalla Lega e dal centrodestra al governo taglio di tasse e aumento degli stipendi per milioni di lavoratrici e lavoratori”.

Sempre sul popolare social è arrivata la risposta di Matteo Renzi: “La Premier Meloni taglia 4 miliardi di tasse sul lavoro e dice che questo è il taglio di tasse più importante degli ultimi decenni. Falso! Per fare esempi: gli 80€ valevano 10 miliardi all’anno, la cancellazione IMU prima casa 4 miliardi, l’IRAP costo del lavoro 6 miliardi. Vi risparmio tutto il resto dall’Ires a Industria 4.0 alle tasse per il mondo agricolo. La Meloni taglia 4 miliardi una tantum ed esulta, noi abbiamo tagliato in silenzio 25 miliardi all’anno. Giorgia Meloni non ha litigato solo con la politica: ha litigato prima di tutto con la matematica. Buon Primo Maggio”.

Ritroviamoci tutti a giugno - ha invece proposto Giuseppe Conte -, vi forniremo le date, per manifestare contro questo governo: contro lo smantellamento del reddito di cittadinanza, contro il decreto precariato, a favore del salario minimo legale, a favore della riduzione del tempo di lavoro a parità salariale”.

Il sondaggio di Money.it di conseguenza è arrivato proprio nel momento in cui è accesa nel nostro Paese la polemica politica sul decreto Lavoro, con il governo che rivendica il taglio delle tasse e l’opposizione che attacca su numeri e reale efficacia dei provvedimenti.

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