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Sondaggi politici: Centrodestra vicino al 40%, a Salvini conviene tornare alle urne
martedì 15 maggio 2018, di
Vola la Lega che trascina tutta la coalizione del Centrodestra verso l’agognato 40%, in flessione il Movimento 5 Stelle mentre continua lo stallo del Partito Democratico e di Liberi e Uguali, con quest’ultimi che sembrerebbero soffrire la baldanza di Potere al Popolo.
Questo è l’esito del sondaggio politico effettuato dall’istituto SWG per conto del Tg La7: viste le percentuali snocciolate dall’indagine, a Matteo Salvini converrebbe più tornare subito al voto piuttosto che avventurarsi in un governo assieme ai 5 Stelle.
Il sondaggio sorride alla Lega
Più di due mesi dopo il voto del 4 marzo l’Italia è ancora senza un governo. Vediamo allora come un sondaggio politico realizzato dall’istituto SWG tra il 9 e il 13 maggio fotografa lo stato di salute dei partiti nostrani, mentre tra parentesi abbiamo aggiunto la percentuale ottenuta alle scorse politiche.
- Movimento 5 Stelle - 32,1% (32,66%)
- Lega - 25,5% (17,37%)
- Partito Democratico - 19% (18,72%)
- Forza Italia - 9,8% (14,01%)
- Fratelli d’Italia - 3,8% (4,35%)
- Liberi e Uguali - 2,8% (3,38%)
- Più Europa - 1,8% (2,55%)
- Potere al Popolo - 1,6% (1,13%)
- Noi con l’Italia-UdC - 0,4% (1,30%)
- Insieme - 0,4% (0,60%)
- Civica Popolare - 0,4% (0,54%)
- Altri - 2,4%
Considerando invece le coalizioni che si sono presentate alle ultime elezioni, questa sarebbe la situazione secondo il sondaggio.
- Centrodestra - 39,5% (37%)
- Movimento 5 Stelle - 32,1% (32,66%)
- Centrosinistra - 21,6% (22,85%)
- Liberi e Uguali - 2,8% (3,38%)
- Potere al Popolo - 1,6% (1,13%)
Appare lampante il balzo della Lega che spingerebbe la sua coalizione vicina la soglia del 40% che, in teoria, dovrebbe consentire di ottenere una maggioranza di governo anche se recenti calcoli hanno suggerito che con ogni probabilità servirebbe qualche voto in più.
Queste lunghe trattative post voto sembrerebbero invece aver fiaccato il Movimento 5 Stelle, con il flirt sia con la destra che con la sinistra che potrebbe aver scontentato una parte dell’elettorato pentastellato.
Parrebbe dare segni di risveglio il Partito Democratico anche se con ogni probabilità potrebbe aver accentrato qualche preferenza dagli alleati che, tolta la lista + Europa, sembrerebbero ormai aver perso ogni consistenza.
Per il sondaggio infine sarebbe sotto la soglia di sbarramento Liberi e Uguali, avvicinato sempre più da Potere al Popolo che starebbe continuando ad aumentare i propri consensi dopo il buon esordio dello scorso 4 marzo.
Maggioranza vicina per il Centrodestra
Le percentuali fornite da questo sondaggio con ogni probabilità non sono passate inosservate a via Bellerio. Non è un caso che nella trattativa a oltranza per la formazione di un esecutivo con il Movimento 5 Stelle, nella Lega ora starebbero sorgendo i primi dubbi.
Da una parte è forte la volontà di andare subito al governo, ma le difficoltà non sembrerebbero comunque mancare. Dal programma fino alla scelta del premier e dei ministri, sono tanti i nodi ancora da sciogliere.
Più passa il tempo più aumentano i timori da parte del carroccio di essersi imbucati in un vicolo cieco. A questo punto potrebbe essere tanta la voglia di far saltare il tavolo delle trattative e andare al voto in autunno.
Bisogna poi considerare che Silvio Berlusconi, ora tornato a essere candidabile, spinge per il ritorno alle urne così come l’altra alleata Giorgia Meloni, da sempre scettica verso un accordo con il Movimento 5 Stelle.
Logica quindi suggerirebbe a Matteo Salvini di rompere con i pentastellati, per provare assieme al Centrodestra a ottenere una vittoria piena nel caso di elezioni anticipate a quel punto inevitabili.
Per il leader della Lega potrebbe essere molto allettante anche dal punto di vista personale: invece che fare il ministro di una maggioranza giallo-verde, sarebbe a quel punto lui il premier di un governo del Centrodestra.
Vedremo dunque se Salvini continuerà nel tentativo di trovare un accordo con Di Maio oppure se le trattative si andranno a interrompere. Nel fine settimana ci saranno i gazebo dove gli elettori della Lega potranno esprimersi sul programma di governo: occasione ideale per una rottura, rendendo così inevitabile il ritorno alle urne.