Sei favorevole al premierato, l’elezione diretta del presidente del Consiglio? Il sondaggio

Sei favorevole al premierato, l’elezione diretta del presidente del Consiglio? Questo è stato il sondaggio che Money.it ha voluto proporre ai suoi lettori dopo che il Consiglio dei ministri ha approvato all’unanimità il disegno di legge sulle riforme costituzionali, definito come “la madre di tutte le riforme” dalla premier.

SONDAGGIO CHIUSO QUI I RISULTATI

“È una riforma costituzionale - ha specificato Giorgia Meloni durante la conferenza stampa - che introduce l’elezione diretta del presidente del Consiglio e garantisce due obiettivi che dall’inizio ci siamo impegnati a realizzare: il diritto cittadini a decidere da chi farsi governare, mettendo fine a ribaltoni, giochi di palazzo e governi tecnici o passati sulla testa dei cittadini”.

Nel dettaglio la riforma prevede l’elezione diretta del presidente del Consiglio per un mandato di 5 anni, un premio di maggioranza al 55%, la norma anti-ribaltone con solo un parlamentare della maggioranza che può sostituire il premier e l’abolizione dei senatori a vita.

Per Elly Schlein si tratta di “una riforma pasticciata e pericolosa perché indebolisce nuovamente il Parlamento”, mentre il M5s ha parlato di “scelta che non favorirà la governabilità ma accentuerà gli squilibri del sistema”. Critico anche Carlo Calenda mentre tra le fila dell’opposizione l’unica apertura è quella di Matteo Renzi “pronti a votare il premierato se migliorato”.

Lo scopo di questo sondaggio, che ricordiamo non ha un valore scientifico ma soltanto indicativo non essendo realizzato a campione, è quello di capire se i lettori siano favorevoli o contrari all’elezione diretta del presidente del Consiglio.

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Elezione diretta del presidente del Consiglio: il sondaggio

Durante la campagna elettorale, Giorgia Meloni molto ha puntato sul presidenzialismo ovvero l’elezione diretta del presidente della Repubblica. Una riforma questa che di fatto andrebbe a rivoluzionare il sistema politico italiano.

Viste le difficoltà, fin da subito la premier ha ripiegato sull’elezione diretta del presidente del Consiglio, con il testo della riforma che adesso inizierà il suo iter parlamentare dopo essere stato approvato dal Consiglio dei ministri.

Se la maggioranza di centrodestra non riuscirà ad approvare il premierato con una maggioranza dei due terzi sia alla Camera sia al Senato, appare essere scontato che le opposizioni ricorreranno allo strumento del referendum costituzionale come già avvenuto nel 2016.

Nonostante i numeri ampi e la possibile convergenza di Italia Viva, una maggioranza dei due terzi non è alla portata per il centrodestra, senza considerare la questione fondamentale della nuova legge elettorale che dovrà accompagnare la riforma del premierato.

Oltre alla legge di Bilancio, nei pensieri di Giorgia Meloni c’è anche l’elezione diretta del presidente del Consiglio con il testo che potrebbe marciare spedito in Parlamento in coppia con la riforma dell’Autonomia, tema invece assai caro alla Lega.