Quanto dura una ricetta elettronica?

Alessandro Nuzzo

10 Settembre 2022 - 11:34

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Le vecchie ricette mediche rosse e bianche sono finite in soffitta sostituite da quelle digitali. Ma quanto durano?

Quanto dura una ricetta elettronica?

In un processo di digitalizzazione anche le famose ricette mediche rosse e bianche hanno smesso di esistere nella loro versione classica cartacea, L’emergenza covid ha velocizzato il processo e da un po’ di tempo si è passati alla loro versione 2.0, ovvero quella in formato digitale.

Niente più foglietti da ritirare dal medico e da consegnare in farmacia o per prenotare visite specialistiche. Adesso le ricette, sia quelle rosse utilizzate per richiedere prestazioni e farmaci a carico del Servizio sanitario nazionale, che quelle bianche per prestazioni non a carico del Ssn, vengono date ai pazienti in modalità elettronica.

Ma cosa cambia di preciso? La validità è identica a quella cartacea o cambia? Vediamo tutte le info e quanto dura una ricetta elettronica.

Ricette mediche elettroniche: cosa sono

Da un po’ di tempo a questa parte le ricette mediche sono passate in formato elettronico. Questo significa che per il ritiro dei farmaci il paziente riceverà soltanto un codice identificativo che il medico potrà inviare per email, sms, applicazione di messaggistica instantanea o dettare telefonicamente. La ricetta rossa potrà essere visionata anche accedendo al fascicolo sanitario elettronico. Per esami diagnostici e visite specialistiche, in alcune Regioni, il codice è recuperabile soltanto in questo modo.

Per ottenere quindi i farmaci o prenotare visite ed esami, al paziente basterà soltanto comunicare il numero identificativo della ricetta.

Ricette elettroniche: quanto durano

Le ricette mediche possono essere prescritte soltanto dai medici di medicina generale, i pediatri e gli specialisti di una struttura pubblica o convenzionata. Solo loro possono prescrivere farmaci, esami e visite specialistiche a carico del Servizio Sanitario Nazionale utilizzando quindi la ricetta rossa.

Veniamo alla durata. Le ricette elettroniche che prescrivono farmaci hanno una validità di 30 giorni per un numero massimo di 2 confezioni ritirabili che salgono a 3 in caso di malattia cronica o rara.

Le ricette elettroniche che prescrivono esami e visite specialistiche hanno invece una durata variabile dai 6 ai 12 mesi in base alla Regione. Ma cosa succede se la ricetta scade? Assolutamente nulla, semplicemente non ha più validità e per riutilizzarla ci sarà bisogno dell’emissione di una nuova ricetta da parte del medico o dello specialista.

Con il decreto del 30 dicembre 2020 è stata introdotta anche la ricetta bianca in modalità elettronica. La ricetta bianca è quella che il medico scriveva su un proprio ricettario personale per la prescrizione di farmaci non a carico del Ssn e quindi con pagamento interamente a carico del cittadino.

Il processo di dematerializzazione anche della ricetta bianca non è ancora completato. In Italia ci sono Regioni che hanno già effettuato il passaggio e Regioni che invece sono ancora indietro. Si è partiti il 31 gennaio 2022 con Piemonte, Valle d’Aosta, PA Bolzano, PA Trento, Emilia Romagna, Sicilia e Lombardia. A marzo è toccato a Veneto, Friuli Venezia Giulia e Puglia. Aprile a Basilicata e Sardegna. Man mano tutte si adegueranno.

La modalità di invio è identica a quella delle ricette rosse e la loro validità è di 6 mesi. In questo lasso di tempo i farmaci scritti possono essere dispensati fino ad un massimo di 10 volte. L’unica eccezione è per gli psicofarmaci la cui ricetta vale 30 giorni per non più di 3 confezioni.

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