Da “Otto e mezzo” al cinema, intervista al regista Luciano Fontana

Marta De Vivo

3 Novembre 2022 - 15:00

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I videoclip, le fake news, la regia di programmi di informazione e talk show politici e il grande sogno: il cinema. Luciano Fontana si racconta.

In questa intervista con Luciano Fontana abbiamo discusso del mondo della regia e dei programmi di informazione. Luciano è un regista di La7, film-maker e professore universitario presso la Lumsa di Roma. Ha diretto tra i più grandi concerti di artisti italiani: da Pino Daniele a Paola Turci, Fabio Concato, Simone Cristicchi e molti altri. Nel 2011 si è trasferito a Los Angeles, dove ha prodotto e diretto videoclip musicali con artisti internazionali del calibro di: Akon, Snoop Dogg, Wiz Khalifa, Lil Wayne e Puff Daddy.

Proprio a proposito dei live musicali Luciano ci ha raccontato che: «La regia dei live, ti fa sentire partecipe di quel che accade sul palco, e se gli artisti in questione sono cantanti con le cui canzoni sei cresciuto e ti sei emozionato, è il massimo. Mentre è differente per i videoclip musicali che ho girato in America, dove la tipologia di lavoro, responsabilità, e le persone coinvolte, erano tali da farmi entrare in un mood più da “battaglia”, con poco spazio per le emozioni. Almeno sul set».

Luciano ha poi sottolineato le difficoltà di lavorare tutti i giorni con telegiornali e talk show politici: «Non è facile star dietro al costante flusso di notizie al quale quotidianamente si assiste». La regia di programmi come “Otto e mezzo” e “Atlantide” (in onda su La7) richiedono molta concentrazione e capacità di adattamento, come durante il Covid, quando la maggior parte degli interventi venivano fatti da remoto, o come oggi per la guerra in Ucraina, in cui molti dei servizi provengono dal campo.

Luciano poi riflette sui problemi inerenti ai media, nello specifico sulle «fake news». Molte persone non sono in grado di distinguere una storia inventata da una vera, la maggior parte delle volte perché non sanno come farlo.

Si tratta di un problema che ha un’unica soluzione a lungo termine: “l’alfabetizzazione mediatica” deve essere insegnata fin dalle scuole elementari. Le persone devono imparare a riconoscere la provenienza delle informazioni, cos’è un fatto accertato e cosa no, le fonti attendibili, per diventare più consapevoli.

Parlando invece di futuro Luciano si immagina nel mondo cinematografico: "Il vero progetto è quello di passare al cinema, quello autoriale. Sto lavorando su me stesso per essere pronto a raccontare qualcosa di importante con le immagini. Quando questa consapevolezza incontrerà la giusta sceneggiatura, sarà arrivato il momento di firmare il mio primo lungometraggio

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