Omicron 4 e 5, allarme reinfezioni: ecco chi è più a rischio. «In arrivo nuova ondata»

Emiliana Costa

09/05/2022

Secondo l’ultimo rapporto dell’Iss, le reinfezioni da Covid sono in aumento. L’allarme degli esperti: «Con Omicron 4 e 5 si rischia una nuova ondata».

Omicron 4 e 5, allarme reinfezioni: ecco chi è più a rischio. «In arrivo nuova ondata»

Omicron 4 e 5, allarme reinfezioni. Nel report dell’Istituto superiore di sanità (Iss) relativo all’ultima settimana, si registra una percentuale di infezioni pari al 4,5. In aumento rispetto ai sette giorni precedenti, quando si era attestata al 4,4%. Da fine agosto i ricontagiati sono stati 397 mila, con un’accelerazione in seguito alla comparsa di Omicron. Non solo.

Dai dati dell’Iss emerge anche chi è più soggetto alla reinfezione: ovvero coloro che non sono vaccinati e i «no booster», coloro che hanno scelto di non sottoporsi alla terza dose. L’analisi del rischio parte dal 6 dicembre 2021 (periodo in cui ha fatto la sua comparsa Omicron) ed evidenzia un aumento del rischio di reinfezione in determinati soggetti.

Arriva l’allarme del virologo Fabrizio Pregliasco: «La crescita delle reinfezioni può sembrare marginale in questa fase ma prova che la pandemia non è finita e che dopo l’estate potrebbe tornare preoccupante». Rischio nuova ondata? Entriamo nel dettaglio.

Chi è più a rischio reinfezione con Omicron e le sue varianti

L’analisi dell’Iss - a partire dal 6 dicembre 2021 - mostra un aumento del rischio relativo alla reinfezione da Covid-19 nei soggetti con prima diagnosi ricevuta da oltre 210 giorni rispetto a chi l’ha avuta fra i 90 e i 210 giorni precedenti; nei pazienti non vaccinati o vaccinati con almeno una dose da oltre 120 giorni rispetto ai vaccinati con almeno una dose entro i 120 giorni; nelle femmine rispetto ai maschi; nelle fasce di età più giovani (tra i 12 e i 49 anni) rispetto a chi ha ricevuto la prima diagnosi in età compresa fra i 50-59 anni.

E quindi chi è più a rischio di contagiarsi con Omicron e le sue sottovarianti? Dal rapporto emerge che i più a rischio sono i no booster, ovvero coloro che hanno deciso di non ricevere la terza dose e i non vaccinati.

Non è tutto. Come riportato da diversi esperti, Omicron 4 e 5 - le due nuove subvarianti - sfuggono alla risposta anticorpale. Colpendo sia guariti (anche da Omicron 1) che vaccinati (anche se chi è immunizzato è protetto dalla malattia severa).

Omicron 4 e 5, rischio nuova ondata?

Nonostante l’inizio della bella stagione, in Italia il virus continua a correre trainato dalle sottovarianti di Omicron. Negli ultimi giorni è stata isolata in un laboratorio di Monza BA.4, sottolignaggio ancora più contagioso di BA.2. Non solo. Ieri sono stati individuati i primi casi di Omicron 5 in Italia.

In un’intervista all’Adnkronos, Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, ha spiegato: «Le sottovarianti Omicron 4 e 5 hanno una straordinaria capacità di diffusione. Sebbene questa non sia una novità, perché le varianti si sono sempre distinte per il fatto di diffondersi sempre di più, l’aspetto invece relativamente nuovo è che in qualche modo tendono a sfuggire anche alla risposta anticorpale precedente».

E in un’intervista al quotidiano La Stampa Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’ospedale Galeazzi di Milano, lancia l’allarme: «La crescita delle reinfezioni può sembrare marginale in questa fase ma prova che la pandemia non è finita e che dopo l’estate potrebbe tornare preoccupante. Il Covid si candida a rimanere con noi a lungo anche in maniera preoccupante se in molti dovessero risultare meno protetti».

E conclude: «I vaccinati per ora restano protetti dalla malattia grave ma la quarta dose in questo quadro diventa fondamentale per gli anziani e in prospettiva per tutti. Chi ha fatto il vaccino in genere non avrà conseguenze gravi, può stare tranquillo ma con tutte queste mutazioni in autunno si rischia una nuova ondata».

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