Obbligo scolastico, fino a quanti anni si deve andare a scuola?

Ilena D’Errico

24/11/2022

07/12/2022 - 17:10

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Cosa prevede attualmente l’obbligo scolastico? Ecco fino a quanti anni si deve andare a scuola per legge e quali sono le conseguenze.

Obbligo scolastico, fino a quanti anni si deve andare a scuola?

L’obbligo scolastico in Italia stabilisce quanti anni si deve andare a scuola in modo inderogabile. Il mancato rispetto può comportare conseguenze, soprattutto verso i genitori dell’alunno, configurando talvolta anche un reato.

Nel complesso, la durata della scuola nel nostro Paese può essere molto lunga, soprattutto se si considerano le scuole d’infanzia e le università. Naturalmente, però, l’obbligo prevede un numero limitato di anni, fondamentali più che altro all’acquisizione di conoscenze basilari, soprattutto con riguardo all’inserimento nel mondo del lavoro e alle possibilità per i giovani.

Nonostante questo tema sia stato oggetto di dibattiti, e modifiche, nel corso degli anni, rimane sempre molto attuale. Uno degli obiettivi principali dell’obbligo scolastico è quello di ridurre la dispersione scolastica, fenomeno sul quale c’è stato effettivamente un impatto favorevole negli ultimi cinque anni, tuttavia ancora insufficiente.

Quanto dura l’obbligo scolastico

Il sistema scolastico effettivo non riguarda tutti i livelli di istruzione, bensì:

  • La scuola primaria (le elementari) per un ciclo di 5 anni che va dai 6 agli 11 anni di età.
  • La scuola secondaria di 1° grado (o scuola media inferiore) per un ciclo triennale, dagli 11 ai 14 anni.
  • La scuola secondaria di 2° grado (cioè la scuola media superiore), dai 14 ai 19 anni.

Tutto ciò che viene prima, come la scuola materna, o dopo come l’Università e i corsi di formazione sono del tutto facoltativi e perciò non sottoposti a una disciplina rigida e specifica; per la legge sull’obbligo scolastico infatti rilevano esclusivamente i gradi dalle elementari alle superiori.

In particolare è obbligatorio che gli alunni ricevano l’istruzione scolastica per 10 anni, che tendenzialmente dalle elementari alla scuola superiore. Perché l’obbligo decada, tuttavia, rendendo possibile lasciare la scuola sono necessari ulteriori requisiti:

  • La maggiore età, a prescindere dai titoli ottenuti.
  • Avere almeno 16 anni e aver conseguito almeno una qualifica professionale triennale.

La particolarità di queste prerogative sta nella tutela di situazioni in cui la normale durata del ciclo scolastico è stata modificata per un’iscrizione posticipata oppure per bocciature. In questi casi, infatti, i soli anni di scuola frequentata non sono necessariamente sufficienti all’ottenimento anche delle competenze basilari e dei titoli di studio.

Cosa succede se non si va a scuola

Il mancato rispetto dell’obbligo scolastico può comportare conseguenze differenti, a seconda del ciclo di istruzione in cui si trova l’alunno. Esclusivamente per quanto riguarda le scuole elementari, infatti, è prevista una responsabilità penale a carico dei genitori con la possibilità che ricevano una sanzione fino a 30 euro.

Lo stesso principio dapprima si applicava alla restante parte dell’obbligo scolastico, che tuttavia è stata esclusa dalla normativa con l’abrogazione avvenuta nel 2010. Pertanto il reato di abbandono della scuola esiste soltanto per la scuola primaria.

Allo stesso tempo l’abbandono scolastico viene reso particolarmente difficile dalle discipline rigide che devono seguire gli istituti. I dirigenti delle scuole elementari e medie devono, infatti:

  • Controllare che tutti gli alunni iscritti all’ultimo anno abbiano presentato l’iscrizione.
  • Contattare i genitori per chiarire le difformità.
  • Inviare i dati raccolti al comune di competenza, così che possano essere trasmessi all’Anagrafe nazionale degli alunni.
  • Verificare la frequenza reale degli alunni tramite il Sidi, l’apposito sistema di controllo.
  • Segnalare un eventuale esito negativo al comune e ai Centri per l’impiego.

Evidentemente, quindi, anche in mancanza di sanzioni specifiche è molto difficile non rinnovare l’iscrizione durante il periodo obbligatorio e la mancata frequenza non rappresenta una soluzione. A ogni modo è possibile completare il periodo obbligatorio anche frequentando scuole private o paritarie, strutture regionali formative e attraverso l’istruzione parentale.

Oltre all’obbligo scolastico è previsto dalla legge anche quello formativo, volto nello specifico all’inserimento lavorativo adeguato e che perdura in ogni caso fino ai 18 anni. L’obbligo formativo viene assolto:

  • Proseguendo gli studi nel sistema di istruzione.
  • Frequentando il sistema di formazione professionale di competenza regionale e comunale.
  • Iniziando un percorso di apprendistato.
  • Frequentando un corso di istruzione per adulti.

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