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Addio Di Maio, perché Grillo potrebbe fondare un nuovo Movimento con Di Battista?

venerdì 2 febbraio 2018, di Alessandro Cipolla

Beppe Grillo continua a giurare fedeltà ai 5 Stelle ma sono sempre più i rumors di chi lo vorrebbe scontento del nuovo corso intrapreso dal Movimento 5 Stelle, la sua creatura politica fondata assieme a Gianroberto Casaleggio.

Il sito Dagospia, che fa capo a Roberto D’Agostino, ha lanciato un’indiscrezione clamorosa soprattutto considerato l’avvicinarsi delle elezioni politiche del 4 marzo: Beppe Grillo (che comunque ha subito smentito) sarebbe pronto a dare vita a un nuovo partito, contrariato dalla svolta “soft” e aperta alle larghe intese imposta dal duo Luigi Di Maio-Davide Casaleggio.

Un nuovo Movimento per Beppe Grillo?

Voce fondata oppure pericolosa bufala destabilizzante? La notizia di una insofferenza di Beppe Grillo per la gestione attuale del Movimento 5 Stelle è stata lanciata dal sito di gossip Dagospia e poi ripresa da altre testate online.

Secondo il sito di D’Agostino, Grillo sarebbe contrariato dal nuovo atteggiamento dei pentastellati, aperti alle larghe intese e con un programma elettorale dove sono stati tralasciati alcuni cavalli di battaglia del Movimento della prima ora.

Uno strappo questo che per Dagospia potrebbe concretizzarsi in una scissione, con il comico pronto a fondare un nuovo Movimento che riparta da alcuni storici punti fermi dei grillini: via dall’Euro e dall’Europa, allontanamento dalla Nato, sinergia con la Russia di Putin e sostegno delle battaglie NoTav.

Un progetto questo che per il sito si potrebbe materializzare una volta chiuse le urne del 4 marzo: a capo del nuovo Movimento Grillo vorrebbe Alessandro Di Battista e l’obiettivo sarebbe quello di tornare a essere una forza politica di protesta e poco incline agli accordi di palazzo.

Una ricostruzione questa che però è subito stata smentita dallo stesso Beppe Grillo, che con un post su Facebook ha ironizzato sul presunto grande scoop che sarebbe stato realizzato dal sito di gossip di D’Agostino.

Il futuro per i 5 Stelle

Mettendo da parte un attimo le rivelazioni di Dagospia, è comunque innegabile che il nuovo corso del Movimento 5 Stelle stia prendendo una strada diversa da quella che era la via maestra iniziale.

Naturalmente, è logico che quello che ora viene dato dai sondaggi come il primo partito del paese possa aver subito dei cambiamenti rispetto alla sua fondazione. Entrato in Parlamento e conquistate amministrazioni come quelle di Roma e Torino, il Movimento da partito di protesta è diventato anche di governo.

Il succo della questione può essere riassunto in questa semplice fotografia: mentre il sito di D’Agostino lanciava questo scoop, Di Maio era impegnato in incontri con gli imprenditori lombardi dopo aver parlato con i finanzieri londinesi, mentre Di Battista era in piazza a Viterbo a fare campagna elettorale tra la gente.

Il nuovo corso del Movimento 5 Stelle punta a governare il paese e per riuscirci è pronto anche alle larghe intese, come ora è consentito dallo Statuto interno appositamente revisionato.

Beppe Grillo invece inorridisce solo al pensiero di una eventualità del genere, così come non gli avrà fatto piacere vedere che nel programma elettorale non ci sono riferimenti all’uscita dall’Euro oppure alla battaglia dei NoTav.

Un certo malumore è probabile che ci possa essere da parte del comico genovese, ma da qui a pensare di fondare un nuovo Movimento la ricostruzione sembrerebbe essere più che azzardata visto che significherebbe smontare quella che è stata la sua creatura politica.

Anche Alessandro Di Battista che si sta spendendo tantissimo in prima persona in questa campagna elettorale avrebbe pochi motivi per salutare i 5 Stelle. Visto che la prossima legislatura dovrebbe essere l’ultima di Di Maio, avrebbe poi la strada spianata per diventare lui il successore come capo politico.

Restando fermo ai box in questa tornata elettorale, Di Battista avrebbe ancora una cartuccia da poter utilizzare quando in pratica tutta l’attuale classe dirigente pentastellata dovrebbe, a meno di cambiamenti di regolamento, abbandonare la carriera politica.

Parlare di scissione imminente all’interno del Movimento è quindi poco sensato e più che fantasioso. Anche se i malumori tra i duri e puri della prima ora non mancherebbero, con il voto ormai alle porte ogni strappo in questo momento sarebbe più che insensato.

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