Il libretto di risparmio del minore può essere pignorato?

Ilena D’Errico

8 Aprile 2023 - 18:09

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Libretto di risparmio intestato a un minore ecco cosa succede in tema di debiti dei genitori e conseguente pignoramento.

Il libretto di risparmio del minore può essere pignorato?

Spesso i genitori intestano ai propri figli dei libretti di risparmio, per consentire loro di conservare una certa somma di denaro in modo sicuro. Ecco perché è bene sapere se in questi casi può avvenire il pignoramento, questione che è d’interesse anche per i creditori, i quali magari non hanno altri beni da attaccare.

In genere possono essere sottoposti al pignoramento soltanto i beni direttamente intestati al debitore, in altre parole quelli di cui è proprietario chi ha contratto il debito (anche se le conseguenze possono effettivamente danneggiare altre persone). Questo principio vale anche per i conti correnti e gli strumenti di risparmio, ma quando sono intestati a dei minori – presumibilmente i figli del debitore, altrimenti la questione non si porrebbe – sorgono dei comprensibili dubbi.

In effetti, il libretto di risparmio intestato a un minorenne è formato da soldi che non provengono direttamente da lui, bensì da altre persone (uno o entrambi i genitori) che ve li versano. Chiedersi se il conto corrente del minore può essere pignorato è quindi come chiedersi se i genitori conservino la proprietà dei soldi versati in favore dei figli minorenni.

Pignoramento del libretto di risparmio del minore: di chi sono i soldi?

Riguardo al libretto di risparmio, così come al conto corrente o qualsiasi altro genere di bene, ciò che conta è la titolarità e non la provenienza del denaro in sé. In caso di libretto intestato al minore è perciò quest’ultimo l’unico proprietario del denaro contenuto, anche se è stato preventivamente versato dal genitore. Di conseguenza, il libretto di risparmio intestato al minore non può essere pignorato.

Aprire frettolosamente un libretto di risparmio in favore dei propri figli minorenni per evitare il pignoramento è tuttavia un escamotage fallace. Innanzitutto, anche se il libretto è sorto antecedentemente al debito i genitori possono essere sottoposti ad alcune limitazioni. In secondo luogo, poi, se il libretto è stato aperto con l’obiettivo specifico di raggirare il diritto del creditore non c’è riparo dal pignoramento.

Il libretto di risparmio del minore non può essere pignorato, ma i genitori non possono versarvi altri soldi, i quali devono invece essere destinati al creditore che ha esercitato una causa di recupero crediti. Non è raro, poi, che i genitori subiscano delle limitazioni anche riguardo alla possibilità di prelevare, a meno che possano provare di utilizzare i soldi per necessità del minore stesso.

Pignorabilità dei beni intestati a minori e tutela del creditore

I genitori che hanno intestato ai propri figli minorenni un libretto di risparmio e hanno poi contratto dei debiti possono quindi stare tranquilli: il contenuto del libretto di risparmio appartiene al minore – tutto ciò che fa il genitore è in funzione di rappresentante legale – e pertanto non può essere pignorato. Dato che il presupposto è la titolarità, può essere pignorato il libretto di risparmio cointestato con il genitore se quest’ultimo è il debitore, ma comunque limitatamente al 50%.

Diverso è il caso in cui i genitori decidano di aprire il libretto di risparmio e intestarlo al figlio minore appositamente per eludere il creditore. In questi casi, il creditore può esercitare l’azione revocatoria e sostanzialmente rendere nulli tutti quegli atti compiuti dal debitore con la specifica funzione di danneggiarlo.

Naturalmente, ai fini dell’azione revocatoria è necessario provare l’intento del creditore, circostanza piuttosto semplice se l’atto è stato compiuto dopo l’insorgenza del debito. Più complicato – ma astrattamente non impossibile - è invece provare che il debitore abbia preventivamente trasferito un bene o aperto un libretto in favore del figlio con l’intento di non pagare e mettere al riparo il proprio denaro. Anche in quest’ultima circostanza rileva più che altro la tempistica fra l’atto stesso e l’insorgenza del debito, così come accade in genere riguardo anche al trasferimento di beni e alle donazioni.

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