Imposta di successione, ecco quando si può pagare a rate

Patrizia Del Pidio

29 Marzo 2024 - 08:02

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Il versamento dell’imposta di successione può avvenire anche ratealmente, ma rispettando determinati criteri. Vediamo quando è possibile e come fare.

Imposta di successione, ecco quando si può pagare a rate

L’imposta di successione deve essere saldata in un’unica soluzione o può essere versata a rate? Quando si eredità è necessario pagare l’imposta di successione. In alcuni casi è prevista al di sopra di importi molto alti, in altri si deve versare anche per patrimoni più esigui. In ogni caso l’imposta da versare quando si apre la successione ereditaria può essere anche un vero e proprio salasso.

Quella di successione è un’imposta che in Italia ha avuto una storia piuttosto travagliata: introdotta nel 1972, è stata soppressa nel 2001 e poi reintrodotta nel 2006 con qualche piccolo aggiustamento rispetto alla forma originaria.

L’aliquota su cui si calcola varia dal 4% all’8% e le franchigie sono diverse in base al grado di parentela di chi eredita.

Per coniuge e figli è prevista un’aliquota al 4% che si applica solo per importi superiori al milione di euro.

Per fratelli e sorelle del defunto l’aliquota è al 6% su importi che eccedono i 100.000 euro per ciascun beneficiario, mentre per tutti gli altri parenti del defunto entro il quarto grado si applica un’aliquota del 6% su tutto il patrimonio ereditato, senza alcuna franchigia. Per tutti gli altri soggetti diversi da quelli fino a ora elencati, l’aliquota è dell’8% senza franchigia.

L’erede disabile, qualsiasi sia il suo grado di parentela con il defunto versa, infine, la franchigia corrispondente al grado di parentela, ma solo sugli importi che eccedono il milione e mezzo di euro.

Imposta di successione e necessità di versamento rateale

Appare chiaro, quindi, che su patrimoni anche non troppo elevati, chi non ha un grado di parentela stretta con il defunto si trova a versare un’imposta di successione che può anche essere abbastanza alta.

Il contribuente può pagare l’importo in più rate? È una domanda che si sono poste molte persone: la risposta, però, non è univoca. A determinare come debba essere pagata l’imposta di successione è l’importo che si deve versare: nel momento in cui si conosce la somma finale da pagare, si potrà sapere se è possibile o meno effettuare il saldo a rate.

A definire nello specifico quali siano le disposizioni che regolamentano questa tassa è il Testo Unico delle Disposizioni Relative all’Imposta sulle Successioni e le Donazioni. La normativa prevede che sia possibile pagare in dodici rate trimestrali, nel caso in cui la somma da versare dovesse superare i 20.000 euro. Ma entriamo un po’ di più nel dettaglio e scopriamo cosa prevede la normativa per gli importi più bassi dell’imposta.

Imposta di successione: importi oltre i 1.000 euro

L’imposta di successione può essere pagata a rate. Non tutti i contribuenti hanno, però, la possibilità di accedere a questa agevolazione. Gli importi inferiori a 1.000 euro devono essere saldati, obbligatoriamente, in un’unica soluzione.

A tornare su questo argomento è stata la rivista online dell’Agenzia delle Entrate FiscoOggi, che ha risposto ad un quesito posto da un contribuente. Per capire come le persone si devono comportare nel momento in cui devono pagare l’imposta di successione, è necessario andare a leggere l’articolo 38 del Decreto Legislativo n. 246 del 1990, meglio conosciuto come Testo Unico delle disposizioni concernenti l’imposta sulle successioni e donazioni.

Le regole che vi sono contenute prevedono, appunto, che gli importi inferiori a 1.000 euro debbano essere saldati in un’unica soluzione. Se la somma, invece, dovesse superare questo importo, i contribuenti hanno la possibilità di optare per la soluzione rateale.

La prima rata è fissa e deve essere saldata entro e non oltre sessanta giorni da quando è stato notificato l’avviso di liquidazione. Entro questa data dovrà essere versato almeno il 20% dell’importo complessivo. La parte rimanente potrà essere versata in rate trimestrali.

Facciamo un esempio pratico: l’avviso di liquidazione impone il versamento di 2.000 euro ed entro due mesi deve essere effettuato un pagamento pari a 400 euro. I rimanenti 1.600 euro possono essere pagati con comode rate.

Il numero delle rate per le tasse di successione

La normativa fornisce anche delle indicazioni molto chiare sul numero di rate in cui è possibile suddividere il pagamento. Le regole cambiano in base all’importo che si deve versare:

  • nel caso in cui l’imposta di successione sia superiore a 1.000 euro, ma inferiore a 20.000 euro, la parte che eccede il 20% può essere versata in 8 rate trimestrali;
  • nel caso in cui sia necessario versare più di 20.000 euro, le rate trimestrali possono arrivare a 12.

Per conoscere la scadenza entro la quale è necessario saldare le rate, si dovrà prendere come riferimento il giorno successivo rispetto a quello in cui è stato effettuato il primo pagamento. Il trimestre andrà a scadere al novantesimo giorno. Dovranno, inoltre, essere pagati i relativi interessi.

Imposta di successione: il modello F24

L’imposta di successione deve necessariamente essere pagata con un Modello F24. Dovranno essere utilizzati i codici tributo che sono stati indicati nella fase di compilazione del modello e che derivano direttamente dalla presentazione della dichiarazione di successione. Eventuali sequenze di cifre e lettere dovranno essere indicate anche a seguito della ricezione degli avvisi di liquidazione da parte degli uffici del fisco. Le indicazioni che abbiamo fornito fino a questo punto sono contenute all’interno della circolare n. 16 del 2016 emessa dall’Agenzia delle Entrate.

Il contribuente che dovesse effettuare un pagamento collegato ad un avviso di liquidazione dovrà utilizzare il seguente codice tributo:

A147 - Successioni - Imposta di successione - Avviso di liquidazione dell’imposta.

Il cittadino che non dovesse pagare il 20% iniziale dell’imposta di successione o una delle rate trimestrali entro i termini che abbiamo appena visto, decade automaticamente dalla rateizzazione. Il debito, a questo punto, verrà iscritto a ruolo e dovranno essere pagate le relative sanzioni e gli interessi.

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