Fintech for good: cos’è e come genera sostenibilità

Il concetto di «Fintech for good» si fa sempre più spazio nell’ambiente della tecnofinanza. Ciò avviene poiché i regolatori stanno cercando di spingere le aziende a diventare sempre più sostenibili. Allo stesso tempo, anche i consumatori stanno diventando sempre più attenti alla sostenibilità, specialmente a quella sociale. È per questo motivo che sempre più aziende del settore fintech stanno prestando attenzione ai criteri ESG (Environmental, Social, Governance).

Secondo quanto rilevato da EY, molte aziende stanno recependo questi cambiamenti. Alcune, infatti, hanno deciso di provare a contribuire, in maniera diretta o indiretta a realizzare gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Queste sarebbero il 5% a livello europeo e il 14% a livello globale.

Molte realtà si sono accorte della crescente attenzione rivolta alla sostenibilità. Ad esempio, secondo uno studio EY del 2021, il 90% degli investitori istituzionali presta attenzione ai criteri ESG in fase di investimento. Il connubio tra sostenibilità e tecnofinanza sembra quindi aver reso quest’ultima molto più attraente di quanto non fosse in precedenza.

È per questo motivo che alcune realtà hanno deciso di scommettere sul settore, investendoci. Negli ultimi tre anni, i fondi di venture capital sono passati da investire 700 milioni di dollari nel 2019 a circa 3 miliardi nel 2022.

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Fintech for good: cos’è

All’interno del concetto di Fintech for good si possono trovare servizi molto diversi tra loro. Alcuni sono riassunti nel rapporto «Fintech Waves 2023» e sono:

• inclusione finanziaria - banking: accessibilità e impatto del credito, istruzione finanziaria, accessibilità agli strumenti di gestione per la finanza personale.
• Accesso a sovvenzioni e donazioni - pagamenti: donazioni, crowfunding, pay for success.
• Accessibilità alle transazioni finanziarie mediante la disintermediazione - pagamenti: disintermediazione degli attori finanziari per abbassare le barriere di ingresso, accessibilità ai pagamenti transfrontalieri.
• Finanza ad impatto - investimenti: equity crowfunding, investimenti ad impatto, riduzione dell’impronta carbonica, sicurezza (green e social bond).
• Segnalazioni e gestione dell’impatto - TechFin: identificare i metodi di valutazione dell’impatto, misurare l’impatto delle attività di business, monitoraggio dell’impatto, attività di segnalazione non pertinente all’ambito finanziario.
• Accesso a servizi di welfare privato - Insurtech: micro-assicurazioni, assicurazioni sociali, loyalty program for good.

Fintech for good Fonte: Fintech Waves 2023

Fintech for good: la situazione in Europa

Secondo quanto riportato in «Fintech Waves 2023», un rapporto realizzato in collaborazione da EY e Fintech District, attualmente in Europa sono presenti circa 300 startup fintech impegnate nel settore della sostenibilità su più aspetti. 198 delle quali fondate dopo il 2016. Di queste:

• 218 sono attive nel settore ambientale(45%);
• 169 si concentrano sugli aspetti sociali (35%);
• e 101 su quelli di governance (21%).

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Alla fine del terzo trimestre del 2022, le aziende fintech operanti nel settore ESG avevano raccolto in totale 641 milioni di dollari. Nello stesso periodo, i fondi raccolti erano stati 292 milioni nel 2020 e 844 milioni nel 2021.

I Paesi con il maggior numero di startup fintech operanti nel settore ESG sono:

• Regno Unito: 63
• Germania: 53
• Francia: 28
• Italia: 23
• Svizzera: 19

Ma in quali settori operano queste startup? Secondo i dati raccolti dal Politecnico di Milano, il 40% delle aziende opera nel settore del lending, il 15% in quello del RegTech, il 14% in quello dei pagamenti e il 12% in quello insurtech.

Settore delle startup che offrono soluzioni fintech sostenibili Fonte: EY su dati del Politecnico di Milano