L’Europa riapre le frontiere, ma l’Italia controcorrente sugli arrivi

Violetta Silvestri

1 Luglio 2020 - 17:39

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Dal 1° luglio l’Unione europea ha riaperto i confini extra-Schengen per 15 Paesi. L’Italia ha appoggiato la decisione, anche se resta controcorrente sugli arrivi dall’estero: ecco perché.

L’Europa riapre le frontiere, ma l’Italia controcorrente sugli arrivi

L’Europa ha riaperto le frontiere extra Schengen dal 1° luglio per 15 Paesi. Anche l’Italia ha accolto la decisione di Bruxelles, mantenendo però un atteggiamento più prudente.

La nostra nazione, infatti, sembra essere controcorrente rispetto al richiamo di una maggiore libertà di spostamento dei cittadini di varie parti del mondo.

Attraverso le direttive del ministro Speranza, che ha preparato un’ordinanza specifica, l’Italia ha deciso di mantenere in vigore misure più stringenti per chi arriva, almeno fino al 15 luglio.

Confini esterni aperti, quindi, per l’Europa e per l’Italia, ma con dei limiti nel nostro Paese: ecco quali.

L’Italia apre ai Paesi extra-UE ma con limiti

Da 1° luglio sono aperte le frontiere europee verso 15 Paesi extra Schengen. Un passo avanti importante per la libera circolazione delle persone dopo il blocco forzato a causa dell’epidemia, e un segnale incoraggiante anche per il settore turistico, che punta tutto sullo spostamento di vacanzieri, specialmente non europei. Per ora restano fuori dall’elenco alcuni Paesi chiave per i viaggi estivi, come gli Stati Uniti.

Tuttavia, in Italia l’apertura delle frontiere potrebbe non bastare a incoraggiare gli ingressi nel nostro territorio. Questo perché il ministro della Salute Roberto Speranza ha deciso di mantenere la quarantena obbligatoria di 14 giorni per chi arriva nel nostro Paese dai 15 Stati valutati dall’Europa come “sicuri”.

L’obiettivo di tale decisione restrittiva è stato sinteticamente spiegato dallo stesso ministro: “non si possono vanificare gli sforzi fatti finora contro l’epidemia”.

Tradotto, significa che chiunque entri in Italia da uno degli Stati extra-Schengen selezionati in Europa (Marocco, Algeria, Tunisia, Serbia, Montenegro, Georgia, Canada, Uruguay, Thailandia, Corea del Sud, Giappone, Australia, Nuova Zelanda e Rwanda) dovrà sottoporsi a quarantena obbligatoria per 14 giorni, prima di raggiungere la propria destinazione.

Tale orientamento sarà valido almeno fino a metà luglio. In seguito il Governo italiano si riserva di valutare ulteriormente la situazione ed, eventualmente, eliminare la misura preventiva.

Confini europei aperti: perché l’Italia è controcorrente?

L’Italia ha appoggiato la linea decisa a Bruxelles sull’apertura dei confini extra Schengen a 15 Paesi. Tuttavia, ha voluto sin da subito mantenere un atteggiamento molto - e ancora - prudente.

Perché il nostro Paese appare in controtendenza? Il timore è che si possano verificare i cosiddetti casi di positività importati, come in parte accaduto con i bengalesi arrivati in Italia.

Non solo, esiste il reale rischio che i cittadini dei Paesi extra-UE dell’elenco, una volta giunti in Europa, si spostino in Italia senza sottoporsi a controlli. Viaggiare nell’area Schengen liberamente, evitando anche la quarantena, è infatti concesso anche in Italia.

Il ministero, al riguardo, ha già fatto sapere che è in esame un piano accurato per evitare brutte sorprese.

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